Monte San Martino - Sentieri attrezzati della Vergella e dei Pizzetti

 
Zona montuosa Gruppo delle Grigne Località di partenza Loc. Rancio - Lecco (LC)
Quota partenza 370 Mt. Quota di arrivo 1042 Mt.
Dislivello totale 700 Mt. circa Data di uscita 31/12/2016
Ore di salita 1 h. 30' per la Cappella della Madonna del Carmine; altri 30' per il Monte San Martino Ore di discesa 3 h.
lungo la ferrata dei Pizzetti
Sentieri utilizzati n. 57, 58, Sentiero della Vergella, Sentiero Silvia,
Sentiero Piero Pensa dei Pizzetti n. 53
Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE; tratti di EEA
Condizioni climatiche e dei sentieri

Calda e serena giornata fuori stagione, adatta per arrampicare in questi luoghi baciati dal sole anche in inverno. Sentieri evidenti ed indicazioni chiare fino alla cima del Monte San Martino; i due sentieri attrezzati sono sicuri e ben sistemati. Dal Monte San Martino mancano dei chiari riferimenti per la discesa diretta al rifugio Piazza. In questa zona sono numerosissimi i percorsi ed è facile sbagliare un bivio o non vedere una freccia. Dal rifugio Piazza, la discesa lungo la ferrata dei Pizzetti è ben segnalata ed i tratti attrezzati sicuri e ben tenuti (a parte la variante evitabile del canalino sotto i due Pizzetti). Dal suo termine, altra grande confusione per tornare a Rancio.

Eventuali pericoli
Lungo i sentieri Vergella e Silvia praticamente non esistono pericoli, nemmeno a cercarseli... Più attenzione invece per la discesa dalla ferrata dei Pizzetti che presenta alcuni punti esposti; tratto più infido è sicuramente la variante del canalino lungo la ferrata poiché poco frequentato, con attrezzature vecchie ed in stato non perfetto, sassi mobili e vegetazione invadente.
Presenza di acqua
Ovviamente al paese di Rancio. Presso la Baita del Falco, poco sotto la vetta del san Martino e poi al rifugio Piazza a circa 20 minuti da quest'ultima, sia al rifugio che alla sottostante fontanella dedicata al grande alpinista Mauri, compagno di Cassin in innumerevoli salite.
Punti di appoggio
I suddetti locali. Nonché la Cappella della Madonna del Carmine (1 h. e 30' dalla partenza) e la chiesa di San Martino (meno di 1 ora dalla cima del Monte San Martino).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Il solito da ferrata, con set completo di dissipatore. A parte il primi dieci metri, si può fare a meno del set da ferrata lungo il sentiero Vergella e soprattutto lungo il sentiero Silvia, dove è praticamente inutile. Più utile, ma non indispensabile, per la ferrata dei Pizzetti.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Il Monte San Martino si alza verticale alle spalle dell'abitato di Lecco e presenta numerosi sentieri lungo le sue pendici. La salita lungo la via "normale" è frequentatissima e si svolge prevalentemente per boschi lungo sentieri ripidi ma mai pericolosi. Tra le possibilità di salita vi è anche quella di unire due facili sentieri attrezzati che, senza difficoltà alcuna e con un minimo impiego di attenzione, possono condurci alla sua sommità per godere dei bellissimi panorami che esso sa regalare. Per la discesa, poi, si può optare per il divertente ed un poco più impegnativo sentiero dei Pizzetti: facile ferrata che riesce a darci piacevoli sensazioni e inusuali viste sul lago sottostante.
Descrizione percorso
Giunti a Lecco, proseguite verso la Valsassina lungo la vecchia strada e non per il nuovo percorso in galleria. Arrivati a Rancio, nei pressi di una curva verso destra, a sinistra si stacca la via Quarto (cartello poco visibile!). Seguite questa fino ad un ampio spiazzo con fermata dei pullman. Andando oltre si arriva al cimitero del paesello. Lasciata l'auto in zona, davanti allo spiazzo una evidente palina ci indica la direzione per il sentiero 52 e per la ferrata del Medale. Saliamo lungo questa ripida viuzza. Ignoriamo, ad un falsopiano, la strada che scende. Proseguiamo verso destra sempre con una certa pendenza. Arrivati ad una sbarra (qualcuno parcheggia anche qui), la superiamo. Alla nostra sinistra si supera una azienda agricola che alleva bovini. In breve si arriva ad un incrocio. Una freccia sul muro davanti a noi ed una palina ci invitano a proseguire verso sinistra costeggiando una rete para massi alla nostra sinistra. Dopo pochi minuti una palina piazzata, credo provvisoriamente, in mezzo al sentiero indica a destra per la ferrata degli Alpini del Medale. Andiamo invece dritti. Poco oltre altre indicazioni per le medesima ferrata (sentiero n. 58) e San Martino (sentiero n. 52). Noi proseguiamo lungo la rete para massi fino ad una immagine della Madonna. Qui pieghiamo decisamente a destra e saliamo lungo il bosco. Il sentiero inizialmente è protetto a destra da un cavo metallico e più avanti si incontrano anche delle inutili catene. Saliamo tranquilli fino ad una evidente freccia metallica su un tronco con la direzione a sinistra per il Sentiero attrezzato della Vergella. Ora seguiamo i bolli gialli lungo il sentiero, passiamo nei pressi di alcune paretine rocciose alla nostra destra (falesia delle Placchette di San Martino) ed in 5 minuti siamo all'attacco del sentiero (qui si trova l'attacco della via d'arrampicata "Attraverso il Passato"). Bella la partenza, forse il tratto più impegnativo e piacevole dell'intera escursione. Si tratta di una specie di diedro-canale quasi verticale che potrebbe indurre i meno esperti a qualche problema, ma che in realtà presenta numerosi e ben disposi appigli ed appoggi. Fuori dal tratto verticale, ci spostiamo verso sinistra, superiamo una pianta nel bel mezzo della percorso e arriviamo ad un bel pulpito panoramico. Segue una seconda paretina verticale ed un secondo pulpito. Qui terminano le possibili limitate difficoltà. Il resto è una piacevole camminata ripida, tra grossi blocchi calcarei, gradoni rocciosi taglienti e tornantini. Giunti sotto la Cappella della Madonna del Carmine, possiamo divertirci a risalite con attenzione alcune placche appoggiate. Sono passati circa 45 minuti dall'attacco. Dalla chiesetta si può avere un panorama fantastico sul lago sottostante. Dietro la cappella si trova una palina con l'indicazione per il successivo sentiero attrezzato: il sentiero Silvia. Saliamo su terreno ripido e a tratti ghiaioso. Incontriamo una prima catena che va verso sinistra, assolutamente inutile anche in caso di neve. Seguiamo i bolli rossi, sempre camminando tranquillamente. Ad una freccia di metallo andiamo a destra per il Crocione di San Martino, mentre a sinistra si andrebbe alla Baita del Falco. Poco più in alto un'altra inutile catena è posta per facilitare la salita di un masso alto forse 2 metri. Camminiamo sempre su terreno facile e bei panorami. Ignoriamo la deviazione a destra per il Medale. Eccoci poco dopo ad una bella panchina a destra e due sinistra. Qui la vista merita una sosta di alcuni minuti: si può ammirare il ramo del lago che sale verso Varenna ed oltre. Altri 5 minuti di cammino ed eccoci al cospetto della grossa croce metallica sulla cima del Monte San Martino, nella cui struttura è inserito un pezzo di legno del vecchio crocione precedente. Panorama senza parole.
Discesa
Saliamo dietro la croce per poche decine di metri, superiamo alcune panchine e, dopo un tratto in falsopiano, iniziamo a scendere. Al primo bivio andiamo a sinistra (ma forse andando dritti si potrebbe arrivare ugualmente al rifugio Piazza, ma mancano le indicazioni), per poi riprendere il percorso fatto in salita fino ad incrociare il sentiero che piega a destra verso la Baita del Falco (assenza di indicazioni) ben visibile poco distante, nei pressi della piazzola di atterraggio degli elicotteri. Dalla baita, un cartello giallo ci indica il rifugio Piazza e il santuario di San Martino. Seguiamo la freccia e scendiamo alcuni gradini accanto alla baita. In breve arriviamo ad una placca rocciosa affiorante dal terreno. Davanti a noi si vede il lago. Senza passare accanto ad un piccolo edificio di cemento, saliamo a destra seguendo una freccia per il Crocione di San Martino. Dopo pochi minuti di ripida salita nel bosco, arriviamo ad un bivio. Seguiamo il sentiero n. 57 per San Martino (santuario e non cima). Scendiamo veloci nel bosco ed in breve eccoci davanti alla bella chiesetta visitabile di San Martino (767 Mt.), di un evidente color rosso amaranto. Adiacente al santuario si trova il piccolo rifugio Piazza. Spalle al rifugio scendiamo alcuni gradini, arriviamo ad una fonte d'acqua (Fontanino Carlo Mauri) e proseguiamo dritti verso una palina che ci segnala il sentiero n. 53 Piero Pensa ai Pizzetti. Continuiamo la discesa nel bel bosco pulito fino alla prima catena, posta su un facile traverso in leggera salita. Segue un tratto di discesa su blocchi calcarei. Passiamo sotto ad una parete rocciosa verticale e proseguiamo con un altro traverso in falsopiano munito di catene. Usciamo ora dal bosco per trovarci su un pulpito roccioso dove alcune bandierine colorate sventolano all'aria che sale dal lago. Qui si deve prestare un poco di attenzione: è questo il punto più impegnativo (sebbene mai difficoltoso) ed esposto. Alcuni salti verticali richiedono l'uso di catene e pioli metallici, con una certa esposizione. Seguono tratti più agevoli, sempre provvisti di catene e pioli, meno ripidi. Un breve tratto di salita tra massi calcarei è preceduto da un tronco di legno posto in terra. Entriamo poi in una spaccatura tra due rocce. Ancora una facile discesa con la catena a mò di corrimano ed eccoci davanti ad una piccola grotta. Ci troviamo ora ai piedi di un ripido canalone pietroso sopra le nostre teste. Scendiamo tranquilli fino ad un caratteristico passaggio in trincea tra una alta parete di roccia a sinistra ed una paretina a destra: qui occorre attenzione per via del terreno spesso bagnato. Usciti dallo stretto passaggio in discesa eccoci alla base dei due torrioni rocciosi nominati i Pizzetti. Una palina indica a sinistra il sentiero attrezzato appena percorso e a destra il Pizzetto (450 Mt. di quota). Proprio alle spalle della palina scende un ripido e buio canalino attrezzato poco frequentato. Noi, invece saliamo in vetta al Pizzetto di destra, lungo una rampa appoggiata che sale in diagonale; alcune catene aiutano in caso di pioggia. Dal Pizzetto la vista è piacevole ed una piccola croce domina l'abitato sottostante. Tornati alla palina precedente, proseguiamo dritti in discesa (direzione non segnalata) su comodo e facile sentiero. Percorriamo una tranquilla cengia erbosa pianeggiante per poi tornare a discendere ripidamente. Pochi minuti di cammino ed un'ultima catena segna il termine del sentiero, nelle vicinanze di una sella boscosa ed una bacheca con la fotografia della zona. Scendiamo nel bosco su sentiero serpeggiante. In un tratto pianeggiante si nota un masso con la sbiadita scritta rossa e blu che segnala a sinistra per la variante del canalino evitato. Per curiosità personale, prendo la deviazione e dopo 15 minuti di orrendo e ripido sentiero sassoso arrivo alla base del canale. Lo risalgo tra roccia, terra e cespugli. In 5 minuti di salita rieccomi alla palina alla base dei Pizzetti. Scendo nuovamente lungo il sentiero normale e ritorno al punto della deviazione: tutto evitabilissimo! Lungo il sentiero ignoriamo la deviazione verso destra per Lecco. Giunti a ridosso della rete para massi, senza oltrepassarla, la seguiamo tenendola alla nostra destra. La costeggiamo, sempre nel bosco, fino a sbucare su una strada cementata. La seguiamo in salita, piuttosto ripida. Prendiamo una delle tante deviazioni che conducono al cimitero verso destra e da qui torniamo all'auto.

Note
Ulteriori informazioni su questa escursione le potrete trovare sulla bella guida scritta dal Bertoldo: "Ferrate - Lombardia e Svizzera", edita da Vividolomiti, collana editoriale Mountain Geographic. Molto bella e meritevole di una visita è la chiesa di San Martino con pregevoli decorazioni, una interessante Via Crucis e antiche statue.
Commenti vari
Secondo il mio parere, conviene evitare la discesa lungo il canalino della Ferrata dei Pizzetti: ripido, buio e chiuso, pieno di vegetazione e con elevata possibilità di smuovere sassi. Tanto è vero che chi percorre la ferrata in discesa, giunti al suo imbocco, non trova nemmeno le indicazioni per discenderlo. Per chi sale invece, compiendo la ferrata in salita, troverà le indicazioni sbiadite e poco leggibili su un sasso. Definire il sentiero Silvia come sentiero attrezzato ed impegnativo mi pare una vera e propria esagerazione, anche perché la presenza di due catene praticamente inutili, non possono far classificare come "attrezzato" un percorso di per sè bello ma privo della necessità di attrezzature artificiali.
   

Ingrandisci

Ingrandisci

Indicazione per il sentiero della Vergella

Attacco della Vergella

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Roccia del Monte San Martino

Ciò che resta della vecchia croce del San Martino

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Via Crucis nella chiesetta di San Martino

Lavatoio a Rancio