Descrizione generale Tra
gli innumerevoli itinerari presenti nel frequentatissimo gruppo
montuoso del Resegone, troviamo la famosa ed abbordabile ferrata Gamma
1 (che accoppiata alla più impegnativa Gamma 2 porta direttamente nei
pressi della vetta del gruppo) che, con una lunga serie di scale e
scalette (a onor del vero anche un poco noiose...) alternate a balze
rocciose e tratti camminabili, ci conduce sulla cima del Pizzo d'Erna
(rocciosa bastionata a Nord Ovest del gruppo). Da qui poi ci portiamo
alla base di uno dei canaloni più famosi e frequentati del Resegone,
sul suo versante meridionale: il Canalone Bobbio, di semplice, varia e
divertente salita, ma che può nascondere alcune insidie legate alla
caduta di sassi. Escursione nel complesso adatta a chiunque abbia una
minima dimestichezza con ferrate e facili percorsi rocciosi, priva di
reali difficoltà tecniche e che ci porta ad esplorare un ambiente
affascinante.
Descrizione percorso
Raggiungere Lecco e seguire le indicazioni per la Valsassina. Poi proseguire seguendo le indicazioni per la funivia "Piani d'Erna" situata in località Versasio. Parcheggiare nei pressi della stazione di partenza della funivia e imboccare il sentiero n. 1 che inizia sulla destra del grande parcheggio, che conduce al rifugio Stoppani. Dopo aver percorso un breve pezzo in discesa, una freccia gialla ci indica "Tutte le direzioni". Più avanti ci si ritroverà su di una strada asfaltata. Percorrerla verso destra. L'asfalto terminerà in corrispondenza del cancello di un agriturismo; proseguire a sinistra per sentiero per circa 10'. In corrispondenza di un cartello che indica la ferrata Gamma 1 prendere il sentiero di sinistra che sale all'attacco. Dal parcheggio all'attacco 20'. Iniziamo su paretine verticali povere di appigli, intervallate da terrazze terrose ed erbose che ci consentono di riposare. Si arriva poi alla prima di una lunghissima serie di scale verticali. Tra una scala e l'altra affrontiamo facili rampe diagonali, muretti e paretine ben appigliate. Caratteristica principale del percorso rimangono comunque le scale, lunghe o brevi che siano, alla fine se ne contano quasi una ventina, tanto che dopo un poco la salita inizia ad essere monotona. Giunti ad una madonnina posta su un bel balcone panoramico, afrontiamo un veloce tratto camminabile. Qui è anche possibile abbandonare la ferrata uscendo verso destra e scendendo al rifugio Stoppani (sentiero n. 915). Ci portiamo ora per boschi alla base di un evidente torrione (Punta Centa) davanti a noi, per giungere al quale passiamo anche lungo un facile canale roccioso. Saliamo ora la seconda parte della ferrata. Qui abbiamo meno scale e più paretine e placconate arrampicabili. Arrivati sulla sommità di uno spuntone, grazie ad un breve ponte tibetano (5 metri) passiamo sulla parete dinanzi, che risaliamo grazie ad una scala verticale. Segue un tratto camminabile fino alla base di un grossolano spigolo che arrampichiamo agevolmente. Qui si passa da settori in cui usare anche le mani a tratti ben più facili. Oltrepassiamo poi una comoda passerella di metallo che ci conduce alla base dell'ultimo tratto di salita. Questa viene affrontata nuovamente con una serie di scale, fino alla grossa croce sulla cima del Pizzo d'Erna. Bellissimo panorama, specialmente sul gruppo delle Grigne e sul Medale. Da qui ora scendiamo lungo un comodo sentiero indicato come "Sentiero Natura" che ci porta senza problemi alla stazione a monte della funivia dei Piani d'Erna, poco sotto la quale si trova anche un ristoro. Istruttiva vista sul profilo dentellato del Monte Resegone. Proseguiamo la discesa per ampia sterrata fino ad una conca erbosa con panchine e bacheche (Bocca d'Erna, 1291 metri di quota). Qui, una palina ci segnala la direzione per il Canalone Bobbio, lungo il sentiero n. 910, dato a circa 35 minuti di cammino. Saliamo su ampio sentiero che in breve entra in un boschetto di abeti. Ben visibili sono le due Grigne e il Monte Due Mani. Lasciamo una bella baita alla nostra sinistra, poco sopra il sentiero. Più avanti ne troviamo un'altra sulla nostra destra. Qui una palina ci segnala il sentiero n. 10 per il Canalone Bobbio ed il sentiero Carlo Villa. Passiamo un boschetto misto e poi iniziamo un lungo traverso, a tratti leggermente esposto, tra scarsa vegetazione. Qui iniziano le belle viste sull'ambiente roccioso e severo del versante meridionale del Resegone. In alcuni punti troviano anche delle brevi catene che agevolano il passaggio nei punti più esposti. Facciamo bene attenzione ai bolli, molto rari e poco visibili. Ci imbatteremo anche in alcune staffe, ma senza alcuna reale difficoltà. Proprio in occasione delle staffe, deviamo a sinistra per entrare nel vero e proprio canale. Saliamo nell'ampio canale, con percorso logico e ripido, ma sempre facile. Ad un certo punto il canale si divide in due rami: noi prendiamo quello a destra, dove una serie di grossi massi e blocchi sembra sbarrarci la strada. Proprio su questi massi ci dobbiamo arrampicare, cercando il percorso migliore, a volte aiutati da alcune catene e da numerosi bolli giallo-bianco e rossi, nonchè da frecce. Procediamo facilmente e divertendoci tra blocchi, balze, brevi muretti ben appigliati e qualche stretto passaggio tra rocce. Più in alto terminano le catene e i blocchi rocciosi e ci troviamo a risalire faticosamente su un timido e poco visibile sentierino che a tornantini ci fa guadagnare rapidamente quota, sempre su fondo irregolare e sduciolevole. Puntiamo ad un evidente torrione alla cui base si vede un piccolo tetto tringolare. Alle nostre spalle il panorma si apre sul Monte Barro, il gruppo dei Corni di Canzo e il Coltignone. Giunti sotto al tetto, pieghiamo a destra e ci portiamo sul lato opposto del canale, ora più agevole e meno ripido. Sopra le nostre teste si innalzano alte e verticali pareti affascinanti. Pochi minuti ed eccoci al termine del canale, presso la Sella del Canalone Bobbio, a 1739 metri di quota. Qui una palina ci soggerisce di andare a destra e proseguire verso la vetta del Resegone: la Punta Cermenati a meno di 1 ora di cammino, lungo la piacevole e facile via delle creste. Tale percorso si muove tra cenge e brevi tratti in cresta, con continui saliscendi, sempre facile e panoramico sul versante bergamasco del Resegone. Passiamo ai piedi del Dente, sulla cui sommità termina la salita della Gamma 2, e poi oltre fino ai piedi della Punta Cermenati che raggiungiamo con facilità. Qui troviamo la grande croce in ferro del Resegone, punto culminante della nostra escursione.
Discesa
Scendiamo
al vicino e sottostante rifugio Azzoni che dista pochi metri dalla croce
di vetta. Ci spostiamo sul suo lato opposto, quello che guarda verso il
lecchese e da qui imbocchiamo il ripido ed ampio vallone che scende
verso il rifugio Capanna Monzesi ed il rifugio Stoppani (palina gialla,
sentiero n. 1). Scendiamo senza possibilità di errore, restando sul
lato destro del vallone. Superiamo il bivio per la ferrata Silvano de
Franco sulla destra. Proseguiamo la discesa fino ad arrivare ai prati
del Pian della Serrada. Qui lasciamo sulla sinistra il bivio per la
ferrata del Centenario ed andiamo a destra. Bella vista sulla
bastionata del Dente del Resegone. Oltre i prati, rientriamo nel bosco
e lasciamo alla nostra sinistra il sentiero che scende al Passo del Fò
e la vicina Capanna Ghislandi. Andiamo invece verso destra, in un bel
bosco di faggi. Usciti dal bosco, attraversiamo un valloncello con
grossi massi e poi eccoci sotto all'attacco della Gamma 2.
Scendiamo oltre, superiamo un crocefisso in località Beduleta. Ad una
vicina palina seguiamo il sentiero n.1 per il rifugio Stoppani. Al
bivio vicino stiamo bassi sulla sinistra e proseguiamo in mezzacosta
pianeggiante. Attraversiamo una piccolissima pietraia. Arrivati ad una
palina, pieghiamo a sinistra. Poco dopo eccoci ad un incrocio, noi
andiamo a sinistra, mentre a destra si salirebbe ai Piani d'Erna.
Arrivati alla palina successiva, vediamo le indicazioni per il rifugio
Stoppani, al quale mancano pochi minuti. Prima però superiamo un
valloncello sul cui fondo scorre un torrente semi asciutto. Poi eccoci
su un bel sentiero pianeggiante che supera una baita nei cui pressi
troviamo una gradita fontana d'acqua fresca. Arriviamo così alla bella
radura del rifuguio Stoppani. Proseguiamo la discesa dopo una breve
pausa, scendendo una breve scalinata. Rientriamo nel bosco lungo un
ripido e tortuoso sentierino sassoso. Sbuchiamo poi su un'ampia
sterrata che seguaimo verso destra fino ad arrivare al bivio verso
sinistra per l'attacco della ferrata Gamma 1, che ovviamente ignoriamo.
Proseguiamo dritti fino all'agriturismo dal quale inizia la strada
asfaltata che riconduce verso la funivia dei Piani d'Erna, alla quale
arriviamo in 10 minuti. |