Descrizione
generale
Il Pian della Paia è un altopiano boscoso sostenuto da pareti rocciose ricche di linee di salita. Su queste pareti sono stati
identificati tre settori: il primo è la "Parete Gandhi" che presenta una serie di vie in placca, il secondo è il "Transatlantico" che raccoglie numerose salite sportive piuttosto estreme e il terzo è il "Dain" ricco di itinerari che si snodano lungo diedri e fessure.
La parete Sud del Dain fu vinta per la prima volta nel 1967 dalla cordata Heini Holzer
e Renato Reali. La via Charlie Brown fu salita da Marco Pegoretti ed Edoardo Covi nel 1978. Nel 2011 Heinz Grill e Franz Heiss hanno tracciato diverse varianti che, combinate tra loro, creano un itinerario quasi indipendente; salendole in successione infatti si percorrono solo due lunghezze di corda dell'itinerario di Pegoretti. Noi abbiamo deciso di ripercorrere la via originale salvo evitare la settima lunghezza su fessura un po' erbosa ed apparentemente con roccia delicata, per preferire l'adiacente ed estetica placca dove passa la variante di Grill e compagni.
Nella prima parte dell'itinerario la chiodatura è praticamente assente. I tratti di VI+ possono essere azzerati con l'aiuto di friend.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca, oltrepassare il settore sportivo delle Placche Zebrate e, poco prima di arrivare a Pietramurata,
svoltare a sinistra in direzione del crossodromo e dell'Hotel Ciclamino (indicazioni su cartelli di legno). Si parcheggia a lato dell'hotel in un ampio spazio.
Dal parcheggio seguire la strada (direzione sud - Arco di Trento)
superando il crossodromo. Poi la strada diviene sterrata e si
costeggiano dei frutteti tra i quali si stacca un sentiero in
direzione della parete. Salire ignorando le deviazioni verso destra (presenti degli ometti e qualche scritta blu)
fino a giungere nei pressi di un sasso con il nome della via. Qui, seguendo le indicazioni, prendere la traccia verso destra fino a raggiungere lo zoccolo dove si trova una scritta azzurra con il nome della via. In verticale, lungo la placca, corre la prima delle varianti di Grill e compagni. Ignorarla e salire il facile canale (erba e qualche masso instabile) alla sua destra (I, II) fino al cospetto della parete. Qui identificare la sosta d'attacco (pianta+cordoni) posta un poco più a destra del Gran diedro.
1° tiro:
in verticale corre la variante Grill. Per la via originale salire in obliquo verso destra fino ad uscire dal boschetto (pianta con cordone poco visibile). Qui traversare decisamente a destra
(abbassandosi un poco) oltrepassando un cavo di ferro e poi aggirando lo spigolo. Continuare a traversare verso destra fino a raggiungere un muretto verticale con delle fessurine. Salirlo e sostare poco dopo (pianta da attrezzare).
50 Mt., II, III, IV, II, passi di IV+, 1 pianta con cordone.
2° tiro:
salire il diedro con roccia a tratti friabile; al suo termine una bella fessura grigia porta alla sosta (pianta+cordone).
35 Mt., IV+, IV, V+.
3° tiro:
non puntare al diedro giallo chiuso dal tetto, come abbiamo erroneamente fatto noi (via La Fessura - H. Grill, F. Heizz, F. Kluckner, I. Rabanser, P. Himmel e B. Holzer,
dicembre 2011 - visibili un cordone e fix con anello), ma stare bassi e spostarsi verso sinistra in direzione di una lama (poco visibile per via di una pianta). Raggiungerla e salirla proseguendo poi fino alla grande terrazza sulla quale si sosta (2 chiodi di cui 1 con cordone). 35 Mt., IV.
4° tiro:
sulla placca soprastante passa la variante Grill. Spostarsi a destra e salire l'impegnativo diedro fino ad un pulpito che lo interrompe e sul quale si sosta (2 chiodi). La prima parte del diedro presenta alcune prese da valutare. 40 Mt., V+, VI-, V+, 1 friend incastrato.
5° tiro:
lunghezza spettacolare. Salire il bellissimo diedro fessurato sin sotto il tetto; spostarsi a destra e, mediante la fessura, raggiungere il grande albero. Alzarsi facilmente ancora un paio di metri raggiungendo la piccola cengia sulla quale si sosta (2 chiodi+cordone+maglia rapida). 40 Mt., VI, V+, VI+ oppure A0 su friend, VI+ oppure A0, V+, 6 chiodi, 1 clessidra con cordino.
6° tiro:
salire l'estetica lama obliqua verso destra. Al suo termine superare un muretto e sostare (2 chiodi+dado+cordini) accanto allo spigolo.
25 Mt., V+, IV+, 1 clessidra con cordone.
7° tiro:
la via originale sale la fessurina un po' erbosa, e probabilmente con roccia delicata, sopra la sosta (VI+ sprotetto). Abbiamo preferito seguire l'estetica placconata sulla sinistra, dove passa la variante di Grill e compagni, certi di trovare roccia migliore. Obliquare a sinistra, sul verticale muretto iniziale, sino ad una cornice. Traversare a sinistra alcuni metri e poi salire per la ripida placca di dita, tendendo leggermente a destra, fino alla pianta sulla quale si sosta (da attrezzare).
40 Mt., VI, 1 pianta con cordone, 4 chiodi (di cui 1 nostro), 2 clessidre con cordone.
8° tiro:
la variante Grill continua pochi metri più a sinistra. Salire la breve ma ostica (molto più di quanto sembri dalla sosta) fessura erbosa soprastante e poi seguire la lama spostandosi leggermente a destra. Al suo termine superare un piccolo strapiombino e poi la successiva serie di placchette tendendo a destra in direzione dello spigolo. Raggiungerlo e risalirlo. Sostare (2 chiodi) sulla comoda cengia che lo interrompe. 35 Mt., VI+ oppure A1 su friend, VI, V, VI, 1 dado incastrato, 5 chiodi (di cui 1 nostro).
9° tiro:
lungo il filo dello spigolo, proprio sopra la sosta, si vedono dei chiodi; probabilmente un'altra variante di Grill e compagni ma non quella "ufficiale" che esce più a sinistra in placca.
Traversare a destra, su cengia erbosa, fino a raggiungere il camino che si segue sino alla sommità dove si sosta (pianta da attrezzare). Pochi metri più a sinistra, in corrispondenza del termine delle varianti di Grill, si trova la cassetta di legno con il libro di via.
25 Mt., II, III, IV-.
Discesa
Seguire la traccia verso sinistra che si
addentra nella boscaglia e che conduce ad una strada.
Seguirla verso destra, in direzione del Monte Casale, sino
al suo termine. Continuare lungo un sentiero che dopo breve inizia a guadagnare quota e conduce ad un'altra strada carrozzabile. Seguirla sino al suo termine sul provinciale. E' possibile (e consigliato) scendere attraverso scorciatoie
segnate con bolli rossi ed alcune paline. Nell'ultimo tratto è presente una palina
con indicazione verso sinistra "rientro dalla ferrata Che Guevara".
Qui andare a destra sbucando in breve dietro
all'hotel Ciclamino. |