Descrizione
generale
Classicissima via aperta dal
celebre alpinista lecchese Riccardo Cassin e Mario dell'Oro
nel 1931. E' senza dubbio una delle vie più celebrate
e ripetute delle nostre prealpi, e, rovescio della medaglia,
una delle più unte in assoluto. Non so perché
abbiamo voluto cimentarci in questa via, probabilmente perché
attratti dal marchio di fabbrica, o forse solo per l'avvicinamento
breve, o piuttosto per la recente opera di richiodatura che
ha interessato anche le vie della Grignetta. Comunque la via
è senz'altro bella e da fare prima o poi, magari in una
stagione più fresca...
Avvicinamento, descrizione della via (fino a dove l'abbiamo percorsa)
Provenendo in auto da Lecco, imboccare la strada per la Valsassina,
all'altezza di un marcato tornante verso destra svoltare invece
a sinistra verso Laorca, che si raggiunge in pochi metri. Parcheggiare
in corrispondenza delle indicazioni per la Ferrata del Medale (difficoltà di parcheggio, a causa delle orde di arrampicatori
che piombano da queste parti). Proseguire a piedi in salita
lungo la strada che fa guadagnare quota, prendendo poi a traversare
in piano il pendio nel bosco. Transitati nei pressi di alcune
case seguire a destra le indicazioni per la base della parete
del Medale, che si raggiunge con alcuni minuti faticosi lungo
delle tracce in salita. L'attacco della via è pressapoco
nel centro della parete, in corrispondenza di alcuni gradoni
erbosi di roccia sotto la base, nei pressi dell'attacco c'è
una freccia indicante "Cassin" (un po' più
in basso a sinistra, per terra su una roccia), e una vecchia
crocetta metallica semisommersa dalla vegetazione (un po' più
in basso a destra). In ogni modo l'attacco della via si trova,
ad intuito, seguendo le tracce di passaggio o i numerosi scalatori
che la fanno, o, meglio, evitando di rimanere abbagliati dal
riflesso della roccia col sole, davvero untissima!!!
1° tiro:
risalire le facili rocce abbattute verso destra che salgono
fino ad un terrazzino in parte ad una pianta, dove si trova
la sosta.
30 Mt., III+.
2° tiro:
salire verso sinistra le rocce, che si alternano a zone erbose,
con passaggi non difficili fino a giungere alla sosta successiva.
30 Mt., IV.
3° tiro:
il tiro inizia subito con un diedro fessurato, l’attacco
non è banale (V unto, vietato salire sulla pianta). Dopo
pochi metri un po’ impegnativi il diedro si fa più
semplice, il tiro prosegue verticale fino al terrazzino dove
si trova la sosta.
30 Mt., V, IV+.
4° tiro:
risalire le rocce consumate dai passaggi, con passaggi non banali,
la via sale un po’ verso destra, poi su ancora per un
tratto verticale e un po’ atletico che porta alla comoda
sosta successiva.
40 Mt., V-.
5° tiro:
risalire un diedro un po’ impegnativo (V) davvero molto
unto, (facendo attenzione a non cadere), poi proseguire
in verticale su grosse prese gradinate, fino alla sosta. 35 Mt.,
V.
6° tiro:
dalla sosta salire qualche metro fino al primo chiodo, poi girare
a destra dietro lo spigolo, tratto parecchio delicato (V+, forse
anche VI), occorre attaccare lo spigolo andando a prendere delle
buone prese per le mani che sono poste in alto, è possibile
al limite attrezzare una staffa con un nut in una piccola fessura,
poi risalire il muretto successivo, la via va ora un po’
a sinistra, poi sale ancora sulla verticale e raggiunge la sosta.
35 Mt., V+/VI, poi V-.
Descrizione (dalla ripetizione dell'8 Marzo 2009) dei tiri
successivi
7° tiro:
salire il diedro sulla sinistra per circa 3 metri, traversare a sinistra sino a raggiungere una rampa che conduce ad un diedro oltre il quale si trova la sosta. 45 Mt., IV, III, 1 nut incastrato, 3/4 fittoni.
8° tiro:
dopo i primi metri in verticale obliquare leggermente a destra per rocce rotte sino alla sosta, vicino ad una grotta con madonnina.
20 Mt., II, III, 3 fittoni.
9° tiro:
traversare a sinistra sino a raggiungere lo spigolo. Proseguire lungo un diedrino tornando a destra sino a raggiungere la sosta.
35 Mt., V, IV+, 4 fittoni.
10° tiro:
proseguire in verticalmente sino ad uscire su di un terrazzino dove si trova un grosso masso appoggiato.
35 Mt., III+, 3/4 fittoni, 1 cordone.
11° tiro:
spostarsi a sinistra e salire in verticale lungo un diedro sino a raggiungere la sosta. 25 Mt., IV, 2 fittoni, 1 chiodo.
12° tiro:
seguire il canale andando verso destra sino a raggiungere la cresta dove si sosta. 30 Mt., III, II, 1 fittone.
Discesa
Noi, che ci siamo fermati già al sesto tiro, abbiamo fatto una
prima calata fino alla S5, poi una seconda calata fino
alla S4, poi una calata più lunga ci ha portati, tra rovi e
arbusti urticanti (!!!) fino alla S2, la quarta e ultima siamo scesi in verticale arrivando così giusti giusti
alla base della parete (1/2 corde da 60 Mt.)
Terminando la via, invece, è possibile scendere per il
sentiero che dalla cresta scende giù verso destra, sconnesso
e con tratti esposti ma attrezzati con cavo metallico, oppure
per la via ferrata che scende dalla cima, che è raggiungibile
salendo dall’uscita della via verso sinistra. |