Descrizione
generale
Itinerario molto bello, tecnico ed impegnativo aperto nel 1997 da Gianni Tomasoni. La via sale la parete sud lungo placche lavorate ed è certamente tra le linee più ripetute dell'intero
Pinnacolo.
Attacco, descrizione della via
Da Valbondione si prosegue sino a raggiungere la località "Pianlibere" dove si trova la stazione di partenza della funivia che sale alla diga del Barbellino nei pressi del rifugio Curò. Circa 100 metri dopo la stazione si trova, sulla destra, un parcheggio.
Attraversare il torrente e seguire il sentiero n. 332 (indicazioni per Cascate del Serio e
rifugio Curò) che in circa 15 minuti conduce al piccolo borgo di Maslana. Continuare sino ad incontrare un canale che divide il borgo in due piccole frazioni (generalmente è presente neve sino a giugno); superarlo e salire lungo prati sino ad entrare nel bosco. Qui il sentiero diviene più marcato e segnato con dei bolli rossi. Raggiunto un traliccio dell'elettricità immerso tra i faggi il sentiero piega a sinistra e raggiunge il pilone della funivia. Proseguire ancora nel bosco, superare qualche tornante sino ad uscire su di una radura. Qui il Pinnacolo regala una vista mozzafiato di se stesso. Seguire ora la traccia (più marcata) superando due brevi tratti di corde fisse sino a giungere ad una grotta. L'attacco della via si trova sulla destra (scritta alla base e targhetta metallica).
Poco più a destra, su terreno inizialmente più semplice e discontinuo, corre la via Vent'anni di sfiga.
1° tiro:
salire a destra della grotta rimontando una placca. Continuare poi per terreno via via più semplice sino a quando è possibile traversare verso destra raggiungendo così la base della grande placca. In corrispondenza della sosta (2 fix con 2 anelli) è presente una targhetta metallica con il nome delle vie "New Age" e "Vento Beffardo". 35 Mt., 5b, 4 fix.
2° tiro:
la via "New Age" è la linea a fix più a sinistra e, un occhio attento, sarà in grado di vedere già la sosta successiva (2 fix+catena+anello). Salire la grande placca sfruttando i punti più deboli. 50 Mt., 5c, 7 fix.
3° tiro:
salire a destra e, dopo aver superato un muretto con buone tacche, traversare delicatamente a sinistra per pochi metri. Salire in verticale sino alla sosta (2 fix+catena+anello) all'interno della grotta. 25 Mt., 6a+, 1 chiodo, 10 fix.
4° tiro:
traversare a destra e salire in obliquo una placchetta molto impegnativa. Mediante delle buone prese rimontare lo spigolino a destra e risalirlo. Spostarsi poi a sinistra e proseguire in verticale (ultimi metri delicati) sino alla sosta (2 fix+catena+anello).
30 Mt., 6b+ oppure 6a+ e A0, 13 fix.
5° tiro:
salire la placca in verticale per poi traversare a destra in direzione della
scomoda sosta (2 fix+catena+anello).
30 Mt., 6c oppure 6a+ e A0, 13 fix.
6° tiro:
salire il diedrino e poi spostarsi a sinistra per continuare su roccia lavorata (e più semplice) sino alla sosta (2 fix+catena+anello).
30 Mt., 5c, 5 fix.
7° tiro:
salire la placchetta e portarsi verso destra in direzione del punto di minor resistenza dello strapiombo che si supera con buone tacche. Proseguire poi in placca sino alla sosta
(2 fix+catena+anello). 30 Mt., 5c, 6a, 13 fix.
8° tiro:
spostarsi a sinistra e salire la placca. Giunti nei pressi di un diedro con erba e muschi traversare un paio di metri a sinistra e salire sfruttando buone tacche. Spostarsi poi a destra in direzione della sosta (2 fix+catena+anello). 40 Mt., 5c, 6a, 6a+, 10 fix.
9° tiro:
salire la placca a destra della sosta sino a raggiungere la sommità del pinnacolo. La sosta si trova dietro la madonnina (2 fix+catena+anello). 20 Mt., 5a, 3 fix.
Discesa
La discesa avviene mediante delle calate in doppia sfruttando tutte le soste. E' sconveniente accorpare le calate per evitare che le corde s'impiglino, com'è successo a noi.
Giunti alla base della parete rientrare al parcheggio percorrendo a ritroso il sentiero d'avvicinamento. |