Croce di Corno e Malga Lunga

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Gandino - Zona opifici (BG)
Quota partenza 550 Mt. Quota di arrivo 1284 Mt.
Dislivello totale +1000 Mt. circa con i saliscendi Data di uscita 22/02/2014
Ore di salita 3 h. 30' Ore di discesa 3 h.
Sentieri utilizzati n. 544; 544A; 547 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà E; un breve tratto EE per la Croce di Corno
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Sentieri ben segnalati ed evidenti. Neve oltre i 1000 Mt., ben assestata nelle zone a nord, molliccia nei punti assolati. Una parte del percorso viene fatta su asfalto; per il resto si cammina su comodi sterrati e sentieri di media montagna. Il breve tratto attrezzato del sentiero 544A, con catene, si presenta piuttosto ripido e scivoloso. Il clima sereno e tiepido ha offerto bellissimi panorami.

Eventuali pericoli
Attenzione durante il breve sentiero attrezzato della Croce di Corno in quanto questo si svolge in una zona piuttosto ripida e scivolosa, ma soprattutto sotto ad alte pareti rocciose dalle quali potrebbero cadere sassi direttamente sul percorso.
Presenza di acqua
Appena partiti ci si imbatte in una bella fontana. All'inizio del sentiero 544A attraversate un torrentello. Altra acqua la troverete al rifugio Malga Lunga.
Punti di appoggio
Troverete lungo tutto il percorso numerosissime baite, cascine ed altri tipi di edifici. Ovviamente punto di ristoro principale sarà Malga Lunga, dopo circa 3 h. e mezza dalla partenza. Piccolo ricovero d'emergenza anche nei pressi della Croce di Corno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla. Il sentiero attrezzato non necessita di materiale per ferrate.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Bel giro ad anello di media lunghezza e medio dislivello. Tra i punti positivi di questa escursione posso citare sicuramente il tratto attrezzato che porta verso la Croce di Corno e gli incantevoli panorami verso il laghi d'Iseo e di Endine. Peccato per l'oretta scarsa che si trascorre camminando su asfalto nel tratto tra Gandino e Fontanei di Gandino e in località Valpiana.
Descrizione percorso
Risalendo la strada della Valle Seriana, al bivio per Leffe, si prende a destra e superato quest'ultimo paese si entra in Gandino. Si percorre via Roma per poi scendere in via Provinciale. Alla piccola rotonda che si incontra in fondo alla discesa si procede a sinistra (indicazioni per Valpiana e malga Lunga). Si segue via Fontanella e, arrivati davanti alla ditta Bosifil, al primo incrocio si segue verso destra (indicazioni Malga Lunga). Passati sotto ad una specie di arco di uno dei tanti opifici della zona, si procede poche decine di metri ed in corrispondenza di un bivio si parcheggia poco sotto ad una chiesa e vicino ad una targa in metallo con l'indicazione del sentiero 544 per Valpiana. Si inizia a camminare seguendo la stradina in salita a sinistra passando subito accanto ad una fontanella. Pochi passi e si abbandona l'asfalto per prendere il sentiero alla nostra destra che sale ripido e con il fondo molto sconnesso. Dopo 10 minuti si rispunta sulla strada asfaltata che porta a Valpiana. La si segue in salita modesta passando un agriturismo ed una serie di baite e casette. Giunti ad una santella con raffigurata una madonnina (25 minuti dal parcheggio), si procede dritti fino ad un ampio slargo sulla destra (parcheggio per auto) in prossimità di una curva verso destra. Dinanzi al parcheggio si trova una palina che ci indica a destra per Valpiana (sentiero 544) e sinistra per la Croce di Corno (544A) nonché una serie di tabelle con orari e percorsi (45 minuti dalla partenza). Abbandoniamo quindi la strada e prendiamo il sentierino a sinistra che subito supera un torrentello per poi inerpicarsi ripido e con numerosi tornantini nel raro boschetto alle pendici della Croce di Corno. Arrivati ad una piccola falesia (10 minuti dal bivio) si procede verso una seconda falesia ben più ampia ed articolata, formata da vari settori di arrampicata (falesia Fontanei, dopo altri 10 minuti). Alla sinistra della falesia parte il sentierino attrezzato che ci conduce alla croce. Lo si risale incuneandosi tra due alte pareti rocciose (attenzione alla caduta di eventuali sassi dall'alto) su terreno ripidissimo e scivoloso. Una serie di catene sono poste per facilitare la salita, ma soprattutto la discesa in caso di terreno umido e scivoloso. Giunti dinanzi ad una bella placca verticale di 4-5 metri, la si risale sfruttando i numerosi appigli ed appoggi (catena presente). Ancora qualche metro di salita e poi il sentiero piega verso sinistra con andamento più riposante. Incrociamo una traccia che proviene da sinistra e la seguiamo verso destra camminando nel bosco, ora molto luminoso. Arrivati ad una freccia in metallo proseguiamo verso sinistra seguendo le indicazioni "croce". Al bivio successivo prendiamo a sinistra ed in pochi metri siamo davanti alla croce (1 ora e 10' dal bivio). Da qui scendiamo a ritroso fino al primo bivio da dove proseguiamo dritti verso Valpiana. Il percorso ora è in costante ma dolce discesa. Rimanendo sempre sul sentiero principale si arriva in una zona prativa con alcune belle baite ristrutturate. Puntando alla prima delle baite a destra si arriverà ad incrociare la stradina che porta al suo ingresso (15' dalla croce), la attraversiamo per scendere nel boschetto sottostante che in breve diviene piuttosto buio ed umido. Giunti sul fondo della valletta, attraversiamo il torrentello qui presente e risaliamo verso la strada asfaltata sopra di noi (10' dalla baita). Da qui seguiamo l'asfalto in discesa verso sinistra per poi risalire dolcemente verso Valpiana lungo il tracciato 544. Superiamo un crocifisso in legno ed una vicina chiesetta alla nostra destra e poi una serie di deviazioni che portano a delle baite private. Sempre rimanendo su asfalto si entra in Valpiana dopo aver incontrato baite e cascine. Si ignora il sentiero verso destra n. 548 per proseguire dritti fino al termine della strada, dove un cartello indica il divieto di transito (20' dal crocifisso). Qui pieghiamo a destra su un ripido sentierino che subito entra nel bosco per sbucare pochi minuti dopo nei pressi di un baitello giallo detto "Ol Baet". Qui sono possibili varie mete, ma noi andiamo verso destra ed in pochi minuti pianeggianti arriviamo al rifugio-museo Malga Lunga (20' dal divieto).
Discesa
Lasciata alle spalle Malga Lunga, si prosegue lungo l'ampio sterrato (ora n. 547) che ci ha condotto alla malga e che con dolci saliscendi percorre in mezzacosta un luminoso bosco misto che si alterna a piccole abetaie. Superata una baita, poco dopo si esce dal bosco per camminare tra prati e abeti. Si supera una palina che ci invita a proseguire lungo il sentiero 547 verso Gandino, ignorando la deviazione per il vicino monte Grione (20' dalla malga). Dopo poche decine di metri in salita il sentiero torna pianeggiante e si esce definitivamente dal bosco, entrando ora in una bellissima zona prativa con ampi scorci sulle dolci alture circostanti, tra cui il Monte Sparavera. Dopo circa 20 minuti si arriva ad un'ampia pozza (io l'ho trovata ovviamente coperta di neve e ghiacciata, ma comunque ben visibile), il panorama aumenta ulteriormente verso il Pizzo Formico ed il Monte Fogarolo. Il percorso ora procede in discesa su sentiero cementato verso una prima cascina con stalla annessa e poi una seconda cascina alla quale il sentiero compie un paio di tornanti per poi continuare a scendere. In breve si arriva ad incrociare un ampio sterrato (praticamente una strada sterrata) che si segue verso destra in falsopiano. Il lungo tratto pianeggiante presenta alla nostra sinistra una fitta vegetazione che ci impedisce di godere del bel panorama verso il sottostante Lago di Endine. Terminate le piante, finalmente, la vista può spaziare su tanta bellezza sotto di noi. Arrivati in una grande zona prativa puntellata da varie baite e cascine (15' dall'inizio del tratto pianeggiante), la si attraversa in leggera discesa rimanendo sempre sul sentiero principale ignorando le varie deviazioni che portano a proprietà private sparse. Solo quando si arriva ad un ampio tornante sinistrorso, dove è presente una palizzata fatta da vecchie traversine di ferrovia e si incontra un palina con indicata la direzione per Gandino, si può abbandonare il sentiero e deviare verso destra (15' dalle baite nel prato). Subito dopo il bivio, alla nostra destra in alto è presente una casa dalle finestre rosse. Pochi metri dopo il bivio il sentiero inizia a scendere per poi entrare in una fitta abetaia dal fondo piuttosto irregolare. Seguendo sempre il 547 si perde velocemente quota in direzione dell'abitato di Peja. Superati un paio di ruderi ed una baita, si è ormai in prossimità delle prime case di Peja, ma poco prima di raggiungerle, dopo l'ennesima baita, si arriva ad un evidente incrocio (circa 45-50' dal bivio) al quale si segue verso destra (nelle vicinanze si vede il civico n. 52). Superate altre due o tre baitelle si arriva ad una grande cascina con cavalli e capre. Qui si prende il sentierino in discesa verso destra che, ripido e scivoloso, porta sul fondo di una valletta. Sbucati su una stradina cementata la si percorre in discesa per pochi metri fino ad incrociare l'asfalto di via S. Elisabetta che si segue verso destra. Superato un specie di ponticello che scavalca un rigagnolo coperto di rifiuti (dall'aspetto simile ad una fogna a cielo aperto), si prosegue in decisa discesa fino ad arrivare sulla strada principale che si segue verso destra in salita. Si sale un ampio tornante verso sinistra (si vede la fabbrica Bosifil) e al successivo incrocio si procede a destra (indicazioni per Malga Lunga). Si passa il sottopassaggio di un opificio (quello già superato in auto al mattino) e poche decine di metri dopo si arriva al bivio dove abbiamo parcheggiato.

Note
Grande confusione sulla quota della Croce di Corno: una placca sulla croce in metallo della cima indica 1370 Mt., quota probabilmente errata in quanto, proseguendo lungo la cresta si arriverebbe ad una vetta decisamente più alta, ma, stando alla cartina, nulla dovrebbe essere più alto del Monte Corno. Credo che, osservando attentamente varie carte, la quota della croce sia di circa 1280 mt e che questa sia posta non sulla vetta del Monte Corno, ma su una sommità precedente, più facilmente visibile da Gandino. Il vero Monte Corno è rappresentato dall'elevazione successiva lungo la cresta a quota 1370 metri. A circa metà escursione si arriva al rifugio-museo di Malga Lunga che, situata in posizione dominante sui monti tra Sovere e Gandino, merita una breve visita perché è stata una delle roccaforti partigiane del periodo della Resistenza, nonché teatro di una carneficina durante quei drammatici anni; proprio per questo al suo interno è stato creato un piccolo museo di guerra.
Commenti vari
Il breve ma carino sentiero attrezzato n. 544A, che porta in vetta alla Croce di Corno, necessita di urgenti e importanti lavori di sistemazione in quanto alcuni ancoraggi delle catene sono rappresentati da paletti di metallo che, sebbene nuovi, risultano poco stabili e insicuri in caso di un forte strappo a seguito di una scivolata.
   

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L'inizio della parte attrezzata del sentiero 544A

La placchetta finale del sentiero attrezzato

   

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Panorama dalla Croce di Corno verso la Val Gandino

La Croce di Corno sopra Gandino

   

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Omar alla Malga Lunga

Neve e nuvole

   

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Il lago d'Iseo con la Corna Trentapassi

Il Lago di Endine

 

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