Descrizione generale
Il Corno Mailino, più noto come Corno Maelì, è una struttura rocciosa posta sopra l'abitato di Sovere. Ricorda vagamente la più nota Rocca di Baiedo
poiché si presenta come un panettone roccioso abbastanza vegetato. Negli ultimi anni, alla storica falesia del Maelì, si sono aggiunte alcune vie di più tiri su calcare solido e lavorato. Peccato solo per le numerose zone di terra ed erba che interrompono la continuità dell'arrampicata. Il Corno Maelì è conosciuto anche dagli speleologi in quanto, nelle sue viscere, nasconde una grotta.
La via Scalaber, come la maggior parte delle altre vie presenti, è stata aperta da Gianmario Colombo nel 2016.
Arrampicata prevalentemente su placchette o muretti verticali con molte lame e buchi. La chiodatura è mista con prevalenza di clessidre già cordonate. Alcuni fix proteggono i passaggi più
impegnativi. Tutte le soste sono attrezzate.
L'itinerario risulta ottimo per chi sta muovendo i primi passi sulle vie di più tiri.
Attacco, descrizione della via
Da Sovere (BG) prendere la SP53 che sale verso Clusone e raggiungere la frazione Piazza. Dopo un ponte si trova, sulla destra, un piazzale con dei garage (purtroppo tutto privato) ed inizia la stretta via Santa Lucia (appena oltre si trova il ristorante Simpaty). Senza invadere il piazzale privato si può parcheggiare tra lo stesso ed il ponte (un paio di posti auto). Salire per la via S. Lucia: al primo bivio abbassarsi leggermente continuando sulla via Val d'Asna e, al bivio successivo, continuare dritti. Si prosegue fino al termine della strada dove si trova "Villa Bruna" e si imbocca il sentiero alla sua destra. Si giunge in breve ad un bivio nel bosco (cartelli di legno con i nomi delle varie vie) e si sale verso destra in direzione anche della palestra di roccia (falesia del Maelì). Si continua sempre seguendo i diversi cartelli in legno con il nome della via. L'attacco (cartello in legno) è alla base di una placchetta un po' sporca di licheni.
1° tiro:
salire la placca sporca e raggiunto un grottino superare un muro verticale. La sosta (pianta con cordone) si trova poco dopo. 30 Mt., V.
2° tiro:
salire lungo l'evidente pilastro con arrampicata tecnica per poi spostarsi a sinistra e superare altri due facili pilastrini. Traversare a destra per altri 5 Mt. fino alla sosta (radice da attrezzare). 35 Mt., IV, IV+, 5 clessidre con cordone, 2 clessidre, 1 fix.
3° tiro:
salire i vari risalti di roccia ed erba in obliquo verso destra superando alcune placchette e poi riportarsi a sinistra. Raggiunto un ripiano (possibilità di attrezzare una sosta), proseguire fino a raggiungere la base di una grande placconata, dove si sosta (golfaro+clessidra con cordone) in comune con la via del Vecio (presenti delle frecce che indicano le vie).
45 Mt., IV, V,
2 piante con cordone, 1 clessidra con cordone.
4° tiro:
salire in obliquo verso destra lungo una placca compatta. Rimontare una lama un po' sporca di terra ed erba e guadagnare una placca con delle rigole, che consente di raggiungere la sosta (pianta+golfaro). 30 Mt., V, 1 fix.
5° tiro:
salire il muretto e il successivo spigolino a destra. Sostare (golfaro+pianta+fix+clessidra+cordone) poco dopo. 20 Mt., V, IV.
6° tiro:
dalla sosta spostarsi a destra e superare una fessura/diedro con alcuni passi in strapiombo. Proseguire per facili placche e risalti nel bosco fino alla sosta (pianta con cordone). 45 Mt., V+, 1 clessidra, 1 chiodo, 1
clessidra con cordone.
Discesa
Inizialmente seguire la traccia che sale verso sinistra. Dopo poco c'è un primo bivio: sentiero "facile" o sentiero "difficile" (più breve ma con passi d'arrampicata). Andando a sinistra (facile) successivamente si trovano altre possibilità di scelta sul sentiero da seguire. Numerosi cartelli di legno segnalano i vari bivi. Il sentiero "facile" è cosparso da numerosissimi ometti e riporta a quella palina in legno, con i nomi delle vie, che abbiamo trovato durante l'avvicinamento poco dopo Villa Bruna. Da qui si ritorna al parcheggio tramite il percorso che già si conosce. |