Corno Mailino (o Corno Maelì) - Via del Vecio

Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Fraz. Piazza - Sovere (BG)
Quota partenza 460 Mt. Quota di arrivo 800 Mt. circa
Dislivello totale

+160 Mt. circa per l'attacco
+180 Mt. circa la via (230 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati Sentiero Gran Plocc (non numerato)
Ore di salita 30' per l'attacco
3 h. 30' la via
Ore di discesa 40'
Esposizione Sud-ovest Giudizio sull'ascensione Sufficiente
Data di uscita 17/11/2018 Difficoltà V+, A0
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Davide B., Luca V., Roberto T.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia
Giornata apparentemente fredda ma al sole si stava abbastanza bene. I sentieri di avvicinamento e discesa sono segnalati ed evidenti. La roccia in via è ottima, peccato che sia continuamente interrotta da molte zone erbose.
Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata. Superflui chiodi, martello ed anche protezioni veloci. Bastano un po' di cordini per integrare con le numerose clessidre presenti.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Corno Mailino, più noto come Corno Maelì, è una struttura rocciosa posta sopra l'abitato di Sovere. Ricorda vagamente la più nota Rocca di Baiedo poiché si presenta come un panettone roccioso abbastanza vegetato. Negli ultimi anni, alla storica falesia del Maelì, si sono aggiunte alcune vie di più tiri su calcare solido e lavorato. Peccato solo per le numerose zone di terra ed erba che interrompono la continuità dell'arrampicata. Il Corno Maelì è conosciuto anche dagli speleologi in quanto, nelle sue viscere, nasconde una grotta.
La via del Vecio, come la maggior parte delle altre vie presenti, è stata aperta da Gianmario Colombo nel 2016.
A
rrampicata prevalentemente su placchette o muretti verticali con molte lame e buchi. La chiodatura è mista con prevalenza di clessidre già cordonate. Alcuni fix proteggono i passaggi più impegnativi. Tutte le soste sono attrezzate.
L'itinerario risulta ottimo per chi sta muovendo i primi passi sulle vie di più tiri.
Attacco, descrizione della via
Da Sovere (BG) prendere la SP53 che sale verso Clusone e raggiungere la frazione Piazza. Dopo un ponte si trova, sulla destra, un piazzale con dei garage (purtroppo tutto privato) ed inizia la stretta via Santa Lucia (appena oltre si trova il ristorante Simpaty). Senza invadere il piazzale privato si può parcheggiare tra lo stesso ed il ponte (un paio di posti auto). Salire per la via S. Lucia: al primo bivio abbassarsi leggermente continuando sulla via Val d'Asna e, al bivio successivo, continuare dritti. Si prosegue fino al termine della strada dove si trova "Villa Bruna" e si imbocca il sentiero alla sua destra. Si giunge in breve ad un bivio nel bosco (cartelli di legno con i nomi delle varie vie) e si sale verso destra in direzione anche della palestra di roccia (falesia del Maelì). Si continua verso destra, oltre la palestra, fino all'attacco (cartello in legno con il nome della via).

1° tiro:
rimontare il muretto con passo iniziale strapiombante e poi spostarsi un metro a destra. Superare un tratto con roccia compatta (gradino artificiale) oltre il quale si segue lo spigoletto di sinistra fino alla sosta (1 golfaro+pianta+cordone).
25 Mt., V-, V+ e A0, IV+, 4 clessidre con cordone, 1 fix.

2° tiro:
spostarsi a sinistra raggiungendo lo spigolino. Risalire per facili roccette fino una placchetta sulla quale ci si sposta un po' a destra. Poi ancora in verticale per facili lame ed infine canalino che conduce alla sosta (1 golfaro+1 clessidra+cordone).
45 Mt., IV-, IV, III, 3 clessidre con cordone.

3° tiro:
risalire il canalino, tendendo leggermente a destra, fino alla parete verticale deve si sosta (pianta con cavo d'acciaio). 20 Mt., II.

4° tiro:
spostarsi a destra e salire il muretto verticale, con ottime lame, fino al suo termine. Alzarsi fino alla placchetta successiva che oppone un passaggio, sotto la pianta, non banale. Alzarsi ancora pochi metri e spostarsi a destra alla sosta (1 golfaro+1 clessidra+cordone; altra sosta sul terrazzino appena più a destra). 30 Mt., IV+, V+, IV, 4 clessidre con cordone, 1 golfaro, 1 fix.

5° tiro:
è la lunghezza più bella della via. Salire la placca fin sotto lo strapiombino e superarlo direttamente (prima di raggiungerlo, verso destra, si stacca la via Scalaber). Si prosegue ora su placca appoggiata, e molto lavorata, fino al suo termine. Conviene ignorare la sosta e proseguire facilmente su traccia erbosa verso sinistra fino alla sosta successiva (1 golfaro+1 clessidra+cordone).
45 Mt., V, IV, I, 6 clessidre con cordone, 1 sosta intermedia (1 golfaro+pianta+cordone)

6° tiro:
salire verso sinistra puntando ad un diedrino. Lo si risale e si esce a sinistra. Si prosegue ora su facile placca a buchi e poi camminando fino una fascia alta poco più di due metri. La si potrebbe tranquillamente aggirare a destra ma 1 fix invita a forzare il passaggio direttamente. Spostarsi a destra fino alla sosta (1 golfaro+1 clessidra+cordone).
30 Mt., III, IV-, III, IV-, II, 3 clessidre con cordone, 1 fix.

7° tiro:
risalire lo spigolo stando leggermente sulla sinistra. Poi per rocce lavorate fino al termine delle difficoltà dove si sosta (1 clessidra con cordone). 35 Mt., IV, III, 1 clessidra con cordone, 1 fix.
Discesa
Inizialmente seguire la traccia che sale verso sinistra. Dopo poco c'è un primo bivio: sentiero "facile" o sentiero "difficile" (più breve ma con passi d'arrampicata). Andando a sinistra (facile) successivamente si trovano altre possibilità di scelta sul sentiero da seguire. Numerosi cartelli di legno segnalano i vari bivi. Il sentiero "facile" è cosparso da numerosissimi ometti e riporta a quella palina in legno, con i nomi delle vie, che abbiamo trovato durante l'avvicinamento poco dopo Villa Bruna. Da qui si ritorna al parcheggio tramite il percorso che già si conosce.

Note
Accanto alla palina di legno con i nomi delle vie (poco dopo Villa Bruna) abbiamo trovato un annuncio che farebbe pensare che questi cartelli vengano, di tanto in tanto, rimossi da qualcuno. Attenzione quindi a non prenderli come punti di riferimento inconfutabili.
Commenti vari
L'esposizione e l'altitudine consentono di arrampicare su questa parete per quasi tutto l'anno prediligendo le mezze stagioni o le belle giornate invernali. Nel periodo estivo può fare troppo caldo e la vegetazione potrebbe dare fastidio.
   

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Davide a pochi passi dalla S4

Davide appena oltre lo strapiombino della quinta lunghezza

   

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Luca V. e Roberto sul quinto tiro

Ultima lunghezza
   

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Dettaglio della parete col tracciato della via del Vecio