Descrizione generale
Piacevole e facile escursione nel gruppo dell'Adamello meridionale, tra monti e cime di scarsa fama e frequentazione, ma al tempo stesso di grande effetto scenografico. Il percorso si snoda tra ridenti pianure contornate da foreste, valli sospese percorse da torrenti che si dipanano in bellissimi meandri, pietraie, creste di granito, il tutto con la presenza di numerosissimi ruderi di guerra, strade e villaggi militari in buono stato di conservazione. Dalla cima ampissimo il panorama sul gruppo dell'Adamello.
Descrizione percorso
Raggiungere in auto la piana del Gaver – bellissima località di soggiorno montano dell'alta Valsabbia – discendendo dal Passo Crocedomini (se si proviene dalla Valle Camonica), oppure provenendo dal Lago d'Idro e Bagolino (se si viene da Brescia). Qui imboccare la strada pianeggiante, bianca e sterrata, che si inoltra verso al testata della valle del Caffaro, costeggiando ampi prati e foreste di monumentali abeti rossi con aree attrezzate per il picnic, che conduce dapprima alla locanda Gaver e al Rifugio Nikolajewka, e poi infine al grande edificio della centrale idroelettrica, dove solitamente è possibile arrivare in automobile, nei periodi di bassa frequentazione. Qui si inizia a salire abbastanza ripidamente, lungo il sentiero n. 26, che compie due ampi tornanti, e si inerpica, sempre ben percorribile, nel bosco di abeti e larici, diminuendo di pendenza mentre si addentra nella parte superiore della valle. Il bosco si fa meno fitto, mentre il torrente Caffaro scorre spumeggiante al di sotto. Si attraversano dei prati, e mentre si prosegue in leggera salita, è possibile osservare, incombente e possente alla nostra sinistra, la mole massiccia del Cornone di Blumone, che domina l'intera vallata. Si giunge alla malga Blumone di Sopra (1709 Mt., 1 h. dalla partenza, in realtà è poco più di un rudere), poi si prosegue in falsopiano, iniziando poi a salire con alcuni piccoli tornanti, tra rododendri e rocce, guadagnando quota in modo abbastanza ripido, per poi riprendere un andamento più pianeggiante nei pressi di una cascata. Dopo vari tratti di sentiero in salita tra gradoni di roccia e piccoli tornanti, si transita attraversando condotte forzate della centrale idroelettrica che tagliano il pendio, poi si segue il torrente, che qui scorre incassato in una profonda forra rocciosa, poi si perviene al Bivacco Casinello di Blumone (2090 Mt., 1 h. 20' dalla partenza), posto all'inizio di una piana di alta quota, sospesa sopra un alto gradone, sotto una cascata. Dal bivacco ignirare il sentiero che si stacca a destra verso il Passo di Serosine (vedi relazione del 10/06/2017) e proseguore dritto camminando al centro del bellissimo vallone glaciale lungo l'evidente strada militare che conserva ancora i numerosi blocchi di granito, si attraversa il torrente per compiere subito dopo due ampie curve, una a sinistra e subito dopo una a destra, attorniati ovunque dai ruderi degli edifici appartenenti ad un vecchio ospedale militare della Guerra del '15-'18, posto nelle retrovie rispetto alla prima linea, che passava nelle zone più settentrionali del gruppo dell'Adamello, e all'imbocco di una stanza-ricovero scavata nella roccia. La strada prosegue con andamento quasi rettilineo verso Nord e poi Nord-Ovest, fino a condurci ad un'ampio intaglio in cresta dove sorge un altro evidente gruppo di rovine di edifici militari e una trincea ben conservata; qui ci troviamo al Passo del Termine (2334 Mt., 2 h. dalla partenza) affacciato sulla trentina Val Daone. Da qui il sentiero diventa leggermente più stretto e inizia risalire la cresta lungo stretti tornanti realizzati con dei comodi gradini di blocchi pietra mirabilmente posati per facilitare il passaggio dei militari impiegati su questi monti oltre un secolo fa. La salita ora serpeggia poco sotto il filo della cresta, con andamento verso Ovest mentre ci si avvicina alla cima del Monte Listino, si transita da un bivio – indicato da una palina – dove il nostro sentiero viene attraversato dal celebre sentiero n. 1 dell'Adamello (il quale, percorso verso sinistra porta al vicino Passo del Blumone e al Rifugio Tita Secchi, invece verso destra verso il Passo Brescia e il Rifugio Maria e Franco). In un contesto magnifico e panoramicissimo, senza alcuna difficoltà si percorre la traccia evidente che si snoda tra gradini e stretti tornanti a rimontare grandi blocchi di granito, e finalmente si raggiunge la cima del Monte Listino, dove sembra di toccare con un dito le cime circostanti: Cima Laione, Cornone di Blumone, Monte Blumone, Monte Re di Castello, ma anche più in basso la punta accuminata del Pizzo Badile Camuno, a dominare la lunga e boscosa Val Paghera di Ceto, e più lontano le Orobie Orientali, dove spicca soprattutto la mole aspra e dolomitica della Concarena, e più lontano verso Nord-Est i giganti del Carè Alto e dell'Adamello.
Discesa
Per ragioni di tempo siamo ridiscesi effettuando lo stesso percorso fatto in salita. Vedi in basso nei commenti per una bella discesa alternativa. |