Punta Osvaldo Esposito - Via Fuga Diagonale

Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Carona (BG)
Quota partenza 1120 Mt. Quota di arrivo 2170 Mt.
Dislivello totale +810 Mt. circa dal parcheggio all'attacco
+240 Mt. la via (325 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 210, 213
Ore di salita 2 h. dal parcheggio all'attacco
3 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h. dalla vetta dell'attacco
1 h. 30' dall'attacco all'auto
Esposizione Nord-est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 06/06/2020 Difficoltà VI-, VI
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Paolo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata inizialmente bella con temperature gradevoli. Nel pomeriggio il meteo si è guastato e la discesa lungo il sentiero si è svolta in parte sotto l'acqua.
L'avvicinamento si svolge su comodi ed evidenti sentieri tranne il tratto finale nel quale si risale una faticosa e ripida pietraia (qualche difficoltà di orientamento nel primo tratto).
La roccia in via è varia: in alcuni tratti è ottima; in altri invece meglio verificare.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente. Prestare attenzione alle diverse cenge detritiche.
Presenza di acqua

E' possibile trovare acqua alle porte dell'abitato di Pagliari (1313 Mt.); nei pressi della Casa Birone è presente una fontana.

Punti di appoggio
L'abitato di Pagliari ed eventualmente la casa dei digaioli situata nei pressi del Lago di Fregabolgia (1957 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito materiale da arrampicata. Una serie di friends (da 0.3 a 3 Camalot) e cordini per integrare le protezioni.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Itinerario aperto il 26 agosto 2017 da Raffaele e Luigi Ferrari che si snoda lungo la parete Nord-Est della Punta Osvaldo Esposito. La via sale una successione di placche a sinistra della via Calegari/Farina con andamento obliquo verso destra allontanandosi da una linea di fix che corre lungo lo spigolo (da qui il nome della via).
L'arrampicata è varia e alterna placche a fessure e diedri.
Il 19 settembre 1971 Enrico Baitelli, Alessandro Aresi e Carlo Agazzi salirono lo spigolo Nord-Est. La relazione pubblicata sull'Annuario del CAI di Bergamo è alquanto imprecisa e confusa. Viene da pensare che attaccarono all'interno del canale e si portarono in obliquo verso sinistra sino allo spigolo vero e proprio. Il chiodo che s'incontra su L3 appartiene verosimilmente a questa via. I fix presenti sullo spigolo sono un tentativo della cordata di M. Scanzi (che sulla stessa parete ha aperto la via Luci e Ombre) probabilmente interrotto a causa della presenza di segni di passaggio della via di Baitelli/Aresi/Agazzi.
L'ultima lunghezza è in comune con la via Calegari/Farina.
Attacco, descrizione della via
Dal paese di Carona (BG), in alta Val Brembana, seguire le indicazioni per il parcheggio dei rifugi Longo e Calvi. La strada conduce a un netto tornante a sinistra. Parcheggiare nei pressi del tornante o negli appositi spazi prima o dopo di esso (a pagamento, 2 euro al giorno - il ticket si acquista presso gli esercizi commerciali di Carona).
In corrispondenza del tornante si stacca la strada (chiusa al traffico) che in breve conduce alla piccola frazione di Pagliari.
Poco prima delle case, un sentiero scende verso destra in mezzacosta (sentiero estivo n. 247 per il rifugio Calvi) tra prati. Ignorare la deviazione e proseguire lungo il sentiero n. 210, decisamente più frequentato e noioso, ma più breve. Da qui la strada, sebbene ampia, diviene ciottolata e cementata, ma rimane comunque ripida. Passate le affascinanti cascate di Val Sambuzza si prosegue fino ad un paio di ripidi tornanti per giungere ad una baita sul margine della strada con annessa fontanella (Casa Birone). Andiamo oltre la casetta e con un altro tornante procediamo lungo la carrareccia. Ora la pendenza diminuisce. Dopo circa 50' dalla partenza s'incontra un cartello in legno con le indicazioni per il rifugio Longo; proseguire lungo la strada fino a raggiungere una bella conca aperta dove si trova il Lago del Prato (1650 Mt. - presenti alcuni tavolini). Continuare lungo il sentiero n. 210 che sale al rifugio Calvi attraversando il torrente che alimenta il laghetto. La strada ora riprende a salire con una pendenza costante fino ad incontrare il bivio per il sentiero estivo (n. 213) che riporta a Carona. Imboccarlo e iniziare a perdere quota sino a raggiungere un piccolo laghetto formato da una presa idraulica. Attraversarla e continuare sul sentiero pochissimi metri fino ad incontrare, sulla sinistra, l'inizio di una grande pietraia (ometti). Abbandonare il sentiero e salire sino alla base della parete (inizialmente tendere verso sinistra - ometti). La via attacca sul fianco sinistro, poco a sinistra di un canale ghiaioso in corrispondenza di uno sperone arrotondato con roccia compatta. Più a destra, in corrispondenza dell'evidente diedro, attacca la via Calegari/Farina.

1° tiro:
salire lo sperone roccioso e portarsi verso sinistra superando un diedro fessurato. Vincere un tratto con roccia compatta e spostarsi a sinistra. Proseguire per rocce più semplici sino a una terrazza erbosa dove si sosta (chiodo con cordino+cordone incastrato da verificare) in corrispondenza di una nicchia. 45 Mt., III, IV, V-, V, IV.

2° tiro:
lunghezza di difficile orientamento. Traversare a destra per circa 3 metri e riprendere a salire in obliquo verso destra sino a identificare un diedro che consente di guadagnare placche più semplici. Ignorare i fix sullo spigolo di sinistra e continuare fino alla sosta (clessidra con cordone+chiodo all'altezza dei piedi). 45 Mt., VI-, IV+.

3° tiro:
proseguire ancora in verticale superando un diedrino per poi obliquare a destra in direzione di un evidente e ampio diedro. La sosta (1 chiodo) si trova poco sotto il diedro in corrispondenza di una vaga cengia. 45 Mt., IV+, IV, 1 chiodo.

4° tiro:
ignorare il diedro e traversare a destra sino a raggiungere una spaccatura. Salirla e sostare poco dopo (spuntone+cordone).
50 Mt., V-, V, 1 chiodo con cordino.

5° tiro:
proseguire verso destra puntando all'evidente placca liscia che si supera sulla sinistra grazie a una fessurina e delle piccole tacche. Continuare verso destra sino a una zona con grossi blocchi. Qui sostare (spuntone+cordino). 50 Mt., IV, IV+, VI, IV.

6° tiro:
traversare a destra, ignorare il canale di uscita della variante alla via Calegari/Farina e puntare alla placca fessurata (cordone) oltre la quale si prosegue verso destra sino a identificare la sosta (2 fix con anelli+cordino in comune con la Calegari/Farina).
45 Mt., II, III, 1 chiodo, 1 sasso incastrato con cordone.

7° tiro:
in comune con la Calegari/Farina. Per roccette e detriti raggiungere la base dell'evidente diedro. Salirlo fino al suo termine e continuare per rocce elementari sino all'inizio della cresta dove si sosta (2 fix+cordoni. Poco più a sinistra libro di via).
50 Mt., II, IV+, II, 1 spuntone con cordone.
Discesa
Percorrere la cresta transitando dalla sommità della Punta Esposito (grosso ometto). Continuare lungamente fino a raggiungere un intaglio dove si trova una sosta attrezzata (2 fix con anello+cordoni). Con una calata in corda doppia di 50 Mt. (presenti 2 vecchie soste a chiodi intermedie) verso sinistra si scende in direzione del lago di Zelt (è anche possibile, con 2 calate, scendere dal lato opposto verso il lago dei Frati, soluzione non testata). Abbassarsi ora lungo la pietraia.
Da qui due possibilità:
1) tendere verso sinistra e, per facili ma ripidi canali, riportarsi nei pressi dell'attacco. Abbassarsi ora lungo la pietraia, percorsa durante l'avvicinamento, fino alla presa idraulica;
2) proseguire in direzione del lago di Zelt. Poco prima di raggiungerlo identificare degli ometti che permettono di imboccare una comoda traccia che riporta alla presa idraulica incontrata durante l'avvicinamento. Soluzione consigliata.
Dalla presa idraulica rientrare all'auto seguendo a ritroso il percorrendo dell'avvicinamento; è anche possibile proseguire verso sinistra in direzione di Carona tramite il "sentiero estivo". Soluzione sconsigliata con lo zaino pesante per i numerosi sali/scendi (anche se esteticamente è più bello).

Note

La parete è molto ombrosa. Si consiglia d'intraprendere la salita in estate.

   

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Paolo sui primi metri della via...

... e qui sul delicato traverso del secondo tiro

   

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Matteo quasi alla terza sosta

Paolo. Sullo sfondo il torrione della via Calegari/Farina

   

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Will sul sesto tiro

Ultima lunghezza

   
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Paolo e Matteo al termine della via

Per raggiungere gli ancoraggi della doppia
si percorre la cresta a tratti molto esposta

   
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La Punta Osvaldo Esposito con i tracciati delle vie: Fuga Diagonale e Calegari/Farina