Punta Osvaldo Esposito - Via Calegari/Farina

Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Carona (BG)
Quota partenza 1200 Mt. Quota di arrivo 2170 Mt.
Dislivello totale +740 Mt. circa dal parcheggio all'attacco
+230 Mt. la via (285 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 210, 213
Ore di salita 2 h. dal parcheggio all'attacco
3 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h. dalla vetta al lago di Zelt
1 h. 45' dal lago al parcheggio
Esposizione Nord/nord-est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 27/06/2020 Difficoltà IV+, V- (2 passi)
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Alessandro.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata inizialmente soleggiata. A metà mattina il cielo si è coperto di nuvole. L'avvicinamento si svolge su comodi ed evidenti sentieri tranne il tratto finale nel quale si risale un faticoso canalone (qualche difficoltà di orientamento nel primo tratto).
La roccia in via è generalmente ottima.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente. Prestare attenzione alle diverse cenge detritiche.
Presenza di acqua

E' possibile trovare acqua alle porte dell'abitato di Pagliari (1313 Mt.); nei pressi della Casa Birone è presente una fontana.

Punti di appoggio
L'abitato di Pagliari ed eventualmente la casa dei digaioli situata nei pressi del Lago di Fregabolgia (1957 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito materiale da arrampicata. Una serie di friends (da 0.3 a 3 Camalot) e cordini per integrare le protezioni.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Itinerario aperto il 18 ottobre 1959 da Santino Calegari, Nino Poloni, Andrea Farina e Pietro Consonni che sale lungo il caratteristico diedro Nord/Nord-Est che incide la parte bassa della Punta Osvaldo Esposito. Questo diedro, che dà la direttiva della salita, conduce sulla sommità di un pinnacolo. Dopo una calata in corda doppia si prosegue con andamento logico sino alla sommità della parete.
Arrampicata principalmente in diedro e placca su roccia nel complesso solida e con buona aderenza. Una via da ripetere assolutamente nel panorama orobico. Pochi chiodi di passaggio, presenti comunque nei tratti più impegnativi, ma si integra abbastanza agevolmente con protezioni veloci. Tutte le soste sono su 2 fix tranne la S4bis (quella dopo la calata dal pinnacolo) e la S5.
Attacco, descrizione della via

Dal paese di Carona (BG), in alta Val Brembana, seguire le indicazioni per il parcheggio dei rifugi Longo e Calvi. La strada conduce a un netto tornante a sinistra. Parcheggiare nei pressi del tornante o negli appositi spazi prima o dopo di esso (a pagamento, 2 euro al giorno - il ticket si acquista presso gli esercizi commerciali di Carona).
In corrispondenza del tornante si stacca la strada (chiusa al traffico) che in breve conduce alla piccola frazione di Pagliari. Poco prima delle case, un sentiero scende verso destra in mezzacosta (sentiero estivo n. 247 per il rifugio Calvi) tra prati. Ignorare la deviazione e proseguire lungo il sentiero n. 210, decisamente più frequentato e noioso, ma più breve. Da qui la strada, sebbene ampia, diviene ciottolata e cementata, ma rimane comunque ripida. Passate le affascinanti cascate di Val Sambuzza si prosegue fino ad un paio di ripidi tornanti per giungere ad una baita sul margine della strada con annessa fontanella (Casa Birone). Andiamo oltre la casetta e con un altro tornante procediamo lungo la carrareccia. Ora la pendenza diminuisce. Dopo circa 50' dalla partenza s'incontra un cartello in legno con le indicazioni per il rifugio Longo; proseguire lungo la strada fino a raggiungere una bella conca aperta dove si trova il Lago del Prato (1650 Mt. - presenti alcuni tavolini).
Continuare lungo il sentiero n. 210 che sale al rifugio Calvi attraversando il torrente che alimenta il laghetto. La strada ora riprende a salire con una pendenza costante fino ad incontrare il bivio per il sentiero estivo (n. 213) che riporta a Carona. Imboccarlo e iniziare a perdere quota sino a raggiungere un piccolo laghetto formato da una presa idraulica. Attraversarla e continuare sul sentiero pochissimi metri fino ad incontrare, sulla sinistra, l'inizio di una grande pietraia (ometti). Abbandonare il sentiero e salire sino alla base della parete (inizialmente tendere verso sinistra - ometti). Sul fianco sinistro corre la via Fuga Diagonale; più a destra, alla base dell'evidente diedro quasi al centro della parete, si trova l'attacco della Calegari/Farina.

1° tiro:
salire lungo il canale fino a raggiungere una lama verticale. Superarla direttamente e poi piegare a sinistra per terreno più semplice. In breve si guadagna la sosta (2 fix+catena+maglia rapida). Prestare attenzione ad alcuni ripiani detritici.
35 Mt., III, IV, IV+, 3 chiodi (di cui 2 con cordino).

2° tiro:
seguire il diedro sino alla sosta (2 fix+catena+maglia rapida) su comodo terrazzino.
40 Mt., IV, IV+, V-, 5 chiodi, 1 sosta intermedia (2 chiodi).

3° tiro:
superare il caminetto soprastante sfruttando la parete alla sua sinistra. Riportarsi a destra percorrendo una placca adagiata e proseguire per un camino con grossi blocchi. Conviene uscire a destra, poco prima del suo termine, raggiungendo così la sosta (2 fix+catena+maglia rapida). 25 Mt., IV, III+, IV, 2 chiodi (di cui 1 con cordino), 2 friend incastrati, 1 sasso incastrato con fettuccia e maglia rapida.

4° tiro:
spostarsi a sinistra (attenzione alle rocce sotto i piedi) e salire il facile canale verso destra. Portarsi sulle placche di sinistra salendo facilmente fino alla sommità del pilastro. Qui si sosta (2 fix con anelli+cordoni). 40 Mt., II, III, 1 chiodo con cordino.

Sul versante opposto è presente una sosta (2 fix con anelli+cordoni) grazie alla quale si effettua una calata in corda doppia di 20 Mt. che deposita su di un comodo ripiano. Sosta da attrezzare (spuntone).

5° tiro:
percorrere la facile crestina e portarsi sulla parete vera e propria. Ignorare il tetro camino di sinistra e sostare sulla destra (1 chiodo+1 fix con anello+cordone) alla base di una netta fessura. 25 Mt., II, I.

6° tiro:
salire la placca soprastante. Aggirare la successiva fascia rocciosa spostandosi a sinistra e ritornando poi a destra. Superare una placca con piccole erosioni e sostare (2 fix con anelli+cordone) a destra di un netto tettino.
40 Mt., IV+, IV-, V-, 3 chiodi (di cui 2 con cordino), 1 masso incastrato con cordoni.

7° tiro:
obliquare a destra e poi salire per facili rocce raggiungendo un diedro/canale aperto. Seguirlo; al suo termine, raggiunta una nicchia, si supera un passo verticale sulla sua sinistra. Si sosta (2 fix con anelli+cordone) appena sopra accanto a grossi massi.
30 Mt., IV-, III, IV, 3 chiodi con cordone.

8° tiro:
per roccette e detriti raggiungere la base dell'evidente diedro. Salirlo fino al suo termine e continuare per rocce elementari sino all'inizio della cresta dove si sosta (spuntone da attrezzare oppure 2 fix+cordoni, non evidenti, poco più a sinistra libro di via).
50 Mt., II, IV+, II, 1 spuntone con cordone.
Discesa
Percorrere la cresta transitando dalla sommità della Punta Esposito (grosso ometto). Continuare lungamente fino a raggiungere un intaglio dove si trova una sosta attrezzata (2 fix con anello+cordoni). Con una calata in corda doppia di 50 Mt. (presenti 2 vecchie soste a chiodi intermedie) verso sinistra si scende in direzione del lago di Zelt (è anche possibile, con 2 calate, scendere dal lato opposto verso il lago dei Frati, soluzione non testata). Abbassarsi ora lungo la pietraia.
Da qui due possibilità:
1) tendere verso sinistra e, per facili ma ripidi canali, riportarsi alla base della parete non lontano dall'attacco. Abbassarsi ora lungo la pietraia, percorsa durante l'avvicinamento, fino alla presa idraulica;
2) proseguire in direzione del lago di Zelt. Poco prima di raggiungerlo identificare degli ometti che permettono d'imboccare una comoda traccia che riporta alla presa idraulica incontrata durante l'avvicinamento. Soluzione consigliata.
Dalla presa idraulica rientrare all'auto seguendo a ritroso il percorrendo dell'avvicinamento; è anche possibile proseguire verso sinistra in direzione di Carona tramite il "sentiero estivo". Soluzione sconsigliata con lo zaino pesante per i numerosi sali/scendi (anche se esteticamente è più bello).

Note
Parete ombrosa: si consiglia d'intraprendere la salita in estate.
L'inizio del sesto tiro potrebbe risultare umido dopo recenti piogge.
Altre ripetizioni

Luca e Claudia il 19 luglio 2020.

   

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Matteo sulla prima lunghezza della via

   

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Alessandro a pochi metri dalla S1

Il bellissimo secondo tiro

   

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Mateo nel tratto più impegnativo di L2

Il facile spostamento del quinto tiro

   
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Alessandro in sosta dopo la calata in doppia

La placca iniziale del sesto tiro

   
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La S6 si trova accanto un tetto giallastro

Ale sull'ultima lunghezza della via

   
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La Punta Osvaldo Esposito con i tracciati delle vie: Fuga Diagonale e Calegari/Farina