Cima di Valscura, Cima di Fontanamora e Monte Ferrante

 
Zona montuosa Alpi Orobie

Località di partenza Loc. Carbonera - Colere (BG)
Quota partenza 1020 Mt.
Quota di arrivo 2274 Mt. la Cima di Valscura
2354 Mt. la Cima di Fontanamora
2427 Mt. il Monte Ferrante
Dislivello totale 1500 Mt. circa con i saliscendi

Sentieri utilizzati n. 403, 404, 401
Ore di salita 3 h. per la Cima di Valscura
altri 45' per la Cima di Fontanamora
altri 45' per il Monte Ferrante



Ore di discesa 2 h. 
Data di uscita 28/10/2023
Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar
Difficoltà EE, brevi tratti I-II grado per il Ferrante
Condizioni climatiche e dei sentieri

Sole e cieli limpidi; temperatura elevata per la stagione. Sentieri ben tracciati ed evidenti fino al Passo di Fontanamora e fino al punto in cui si abbandona il percorso del sentiero n. 401 per dirigersi verso la Cima di Valscura. Tale parte della camminata si svolge su pietraia senza traccia e poi per coste prative miste a rocce, sempre prive di segni; anche la breve salita lungo la crestina Nord-Est della Cima di Valscura è senza traccia di passaggio. Tornati al sentiero 401 lo seguiamo fino ad abbandonarlo per la breve ed elementare salita non segnata alla cima di Fontanamora.Tornati sul 401, lo seguiamo fino alla base dello spigolo Nord del Ferrante (Forcella o Passo del Ferrante); da qui alla sua cima il percorso, privo di segni, avviene per roccia salda e ben appigliata, ma piuttosto esposta. Dalla cima del Ferrante riprendiamo il percorso segnalato fino a Colere.

Eventuali pericoli
Una certa attenzione lungo la salita dello spigolo (o cresta) Nord del Ferrante, a tratti molto esposto.
Presenza di acqua
Poco dopo la discesa dal Ferrante, arriviamo al rifugio-ristoro Chalet dell'Aquila, aperto nella stagione invernale. Poi troverete acqua al rifugio Albani, se aperto.
Punti di appoggio
Salendo alla Malga Polzone, passiamo anche da numerosi edifici legati alla stazione di monte degli impianti di sci di Colere. Alla Malga Polzone possiamo trovare riparo. Lungo la bella Val Conchetta, passiamo da una panoramica baita (Malga Conchetta). Scesi dal Ferrante, troveremo lo Chalet dell'Aquila. Più avanti eccoci al rifugio Albani. Ormai in vista di Colere troveremo una affascinante baita immersa nel bosco, subito dopo un bel ponticello di legno coperto.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Dal Passo degli Omini, tra la Val Sedornia e la Valzurio, in direzione Nord-Ovest si sviluppa una sottile dorsale principalmente erbosa che, giunta alla Cima degli Omini, cade ripida verso una sella erbosa (bocchetta Bassa di Val Scura, 2103 Mt.) e risale ad una vetta pochissimo salita ed altrettanto poco conosciuta: la Cima di Valscura. Per salirvi è però consigliabile seguirne la breve e facile crestina Nord-Ovest, ossia quella opposta a quella rivolta verso la Cima degli Omini. Per arrivare a questa via di salita, partendo da Colere, in Val di Scalve, dobbiamo percorrere la bellissima Val Conchetta, panoramica e luminosa, che già da sola merita una visita. Oltre a questa cima semi sconosciuta, saliamo la vicina Cima di Fontanamora, dalla caratteristica forma squadrata e, come la precedente, con evidenti stratificazioni orizzontali; durante questa piacevole escursione, conviene salire anche il bel Monte Ferrante lungo l'aereo e roccioso spigolo (o cresta) Nord, certamente non difficile tecnicamente (max II grado), ma moderatamente impegnativo e sicuramente esposto. Bellissima la vista sulla parete Nord della Presolana. Scesi dal Ferrante per il classico sentiero segnalato (verso Sud-Est), passeremo poi dal Passo dello Scagnello e dal sottostante Rifugio Albani, dal quale ritorneremo comodamente a Colere. In generale si tratta di una escursione adatta escursionisti preparati ed esperti, sia per i tratti di percorso non segnalato per la Cima di Valscura, che per quelli esposti e rocciosi, seppur facili, per il Monte Ferrante.
Descrizione percorso
Giunti a Colere, nella bellissima Val di Scalve, raggiungiamo la stazione di partenza degli impianti sciistici e qui parcheggiamo l'auto. Saliamo a piedi lungo la vicina via Carbonera. Passiamo accanto alla minuscola piazzetta San Rocco dove si trova l'omonima chiesetta, datata 1629. Passiamo sotto ad un porticato ed eccoci ad un incrocio dove, salendo lungo un'altra strada, potremmo lasciare l'auto. Qui si trova anche una piccola bacheca in legno con mappa. Saliamo ora a destra lungo un'ampia strada sterrata piuttosto ripida, entrando in un rado boschetto. Superiamo un cartello indicante che stiamo per entrare in un Sito di Importanza Comunitaria (SIC). Sulla sinistra si apre una stretta valletta tra alte rupi. Noi proseguiamo dritti lungo l'ampia strada, seguendo le indicazioni di una palina che segnala il sentiero n. 403 per il rifugio Albani. Il percorso, sebbene ripido, è agevole. Senza mai abbandonare il percorso principale ed ignorando le deviazioni verso sinistra per il sentiero invernale che evita le piste da sci, imbocchiamo proprio il sedime di queste ultime, molto ripide. Arrivati in località Frassinetto (1243 Mt.), una palina ci indica di proseguire per il sentiero n. 404 per la Malga Polzone, sempre lungo le piste. Un'altra palina più avanti ci conferma la direzione. Ora ci muoviamo su strada cementata. Superiamo un acquedotto. Bella la vista a sinistra sul versante Nord della Presolana. Seguiamo sempre il tracciato delle piste fino alla nuova stazione della seggiovia. Andiamo poi a destra ed eccoci così presso Malga Polzone, a 1570 Mt. Presso la bella baita vediamo una freccia in legno che indica la Val Conchetta verso destra. Andiamo quindi in questa direzione, entrando ben presto in una zona di bei larici su ampio sentiero sassoso. Trovata una palina che indica il sentieron. 404 per il Passo di Fontanamora, la seguiamo. Guardando a destra è ben visibile il solco della Valle di Belviso con la diga del Gleno. Seguiamo il percorso segnato e tra dossi e conche ci inoltriamo nella valle, restandone alti e a mezzacosta. Dopo meno di 20' superiamo una bella ed isolata baita (Malga Conchetta a 1785 Mt.). Proseguiamo perdendo leggermente quota. Entriamo poi in un boschetto. Semre in mezza costa compiamo un ampio semicerchio in senso orario. Al termine del semicerchio entriamo in un'ampio vallone che scende da sinistra, chiuso dai ripidi versanti del Monte Ferrante sulla sinistra e dalla lunga cresta che si sviluppa tra il PIzzo di Petto e la Croce del Pizzo di Petto sulla destra. Ignoriamo una freccia che segnala la direzione per la Croce del Pizzo di Petto (CAI Bellusco). Risaliamo il vallone, prima per prati, seguando il sentiero n. 404. Manca 1 ora al Passo di Fontanamora. Più saliamo, più il terreno diviene sassoso. Bella la vista sulla parete del Ferrante alla nostra sinistra. Ormai in vista del passo, osserviamo la sottile ed articolata cresta che dal Pizzo di Petto si dirige verso la Croce del Pizzo. Incrociamo ora il sentiero n. 401 che seguiao verso sinistra. Al passo (2224 metri di quota), una palina ci indica la direzione per il rifugio Albani, sempre lungo il sentiero n. 401. Lo seguiamo fino a costeggiare una evidente e grande pietraia alla nostra destra, posta sotto ai gradoni rocciosi della Cima di Fontanamora. La cima di Valmora è ben visibile oltre la pietraia, appuntita e con la cresta da seguire che appare rocciosa nella parte bassa ed erbosa in alto. Tagliamo la pietria verso destra, senza alcuna traccia di passaggio o segni (ho lasciato qualche ometto durante il mio passaggio). Puntiamo ad un evidente terrazzo erboso dalla curiosa forma a mezza luna. Lo raggiungiamo e poco dopo aggiriamo il costone Sud-Ovest che scende dalla Cima di Fontanamora. Ora la Cima di Valscura ci appare in tutta la sua forma appuntita e con la sua cresta da seguire. Scendiamo per facili prati puntellati di sassi verso la sella che divide la nostra cima da quella di Fontanamora (Bocchetta Alta di Val Scura; 2223 Mt.). Attacchiamo la crestina che si presenta ricca di facili gradini rocciosi alternati a balze erbose. Facciamo un minimo di attenzione alla pendenza pronunciata e al suolo a tratti scivoloso. Superate queste zone miste, la pendenza tende a diminuire e il terreno diviene erboso. Man mano ci avviciniamo alla vetta, la cresta si abbatte, fino all'ultimo tratto semipianeggiante. Uno striminzito e solitario ometto ci aspetta. Bellissima la vista sulla dirimpettaia cima di Fontanamora e sul più distante Monte Ferrante. Ben evidente è anche la Cima degli Omini con il suo ripido versante che scende alla sella che la divide dalla Cima di Valscura. Ripercorriamo con attenzione il tracciato seguito fino a tornare sul sentiero n. 401. Ora lo seguiamo verso destra e ci dirigiamo verso l'Albani. Il sentiero ci porta alla base di una facilissima dorsale erbosa (Nord) che risaliamo fino alla sua sommità: la Cima di Fontanamora, dove una piccola asta metallica segnala la vetta. Ridiscendiamo fino al sentiero 401 che seguiamo verso destra. Scendiamo lungo un bel tratto di percorso a mezzacosta fino ad arrivare alla Forcella (o Passo) del Ferrante. dobbiamo affrontare il suo spigolo Nord, che da qui appare decisamente erto ed esposto. Senza via obbligata, risaliamo lo zoccolo erboso che ci porta all'attacco dell'evidente spigolo. Possiamo affrontarlo direttamente, oppure aggiraro leggermente verso destra e riprenderlo poco più in alto, riducendo così un poco le difficoltà iniziali. Non ci resta che seguirne fedelmente il filo, inizialmente quasi verticale, su roccette miste ad erba. Man mano si sale le pendenze si riducono, ma la roccia diviene predominante. Conviene non allontanarsi mai dal filo di cresta, evitando gli invitanti tratti erbosi alla nostra destra. Le difficoltà sono contenute nell'ordine del I-II grado, su roccia solida, con passaggi piuttosto esposti. Più in alto la cresta si abbatte un poco ma occorre comunque molta attenzione in quanto l'esposizione non accenna a diminuire e spesso ci troviamo a cavalcioni sui blocchi calcarei. Superiamo una bella placca appoggiata povera di appigli e poco dopo eccoci giunti ad una antecima, vediamo ormai a portata di mano la croce di vetta, ma occorre pazientare ancora un poco. Un paio di passaggi ancora un poco esposti ed eccoci agli ultimi camminabili metri per arrivare ad un grosso ometto di sassi e alla vicina croce del Monte Ferrante. Bellissimo il panorama.
Discesa
Scendiamo ora lungo il sentiero segnalato lungo il facile versante Sud-Est , che rappresenta anche la normale e frequentata via di salita al Monte Ferrante. Il tracciato sassoso è un poco ripido e leggermente sdruciolevole, ma facile e breve. Arrivati al termine della discesa, ci troviamo su ampi prati. Proseguiamo fino alla base della breve e banale salita al Monte Ferrantino, poc pronunciato e che possiamo tranquillamente evitare. Proseguiamo la discesa, sempre per prati, fino all'evidente (ed impattante...) stazione d'arrivo degli impianti sciistici. Lasciamo tale edificio alla nostra sinsitra e proseguiamo verso il vicino rifugio Chalet dell'Aquila, posto in posizione molto panoramica. Dopo una meritata pausa riprendiamo la discesa verso il Passo Scagnello: camminiamo lungo un bel sentierino che serpeggia tra dossi e vallette erbose, miste a qualche roccia affiorante. Arrivati al passo, ignoriamo la discesa verso destra che porterebbe in Valzurio. Noi continuiamo il percorso verso l'ormai vicino rifugio Albani che raggiungeremo in meno di 30'. La discesa è tranquilla e sempre su sentiero segnalato ed alterna tratti in falsopiano con brevi discese, punti aperti ad piccole conche. Bellissima la vista sullo spigolo Nord della Presolana. 
Dopo qualche minuto di pausa presso l'Albani, imbocchiamo il tracciato n. 403 verso Colere. Il sentiero scende rapido su fondo pietroso. Supera una bella baita in una conca. Qui ignoriamo il sentiero n. 402 per la Ferrata della Porta (palina). Entriamo in un vallone sassoso e superiamo una fascia di rocce scura alla nostra sinistra. Attraversiamo un tratto che pare il fondo asciutto di un vecchio torrente. Poco dopo ecco una palina. Ignoriamo il sentiero n. 406 per Malga Polzone. Scendiamo tra radi larici ed abeti. Man mano scendiamo la vegetazione riprende vigore. Entriamo poi nel fitto bosco sottostante. Ad una palina seguiamo il n. 403 per Colere, ignorando una scorciatoia (403A). Sempre restando nel bosco, arriviamo poi sulle piste da sci di Colere che non seguiamo, ma rientriamo subito a destra tra le piante del bosco lungo il tracciato degli sci alpinisti (segni gialli sulle piante con la sagoma di uno sci alpinista). Arrivati ad un caratteristico ponte coperto di legno, attraversiamo un valloncello, superiamo una bella baita e riprendiamo la comoda discesa ombrosa. Eccoci ora fuori dal bosco in località Frassinetto e da qui per ampia sterrata gia fatta all'andata, torniamo all'auto. 

Note
Per chi non se la sentisse di salire lo spigolo Nord del Ferrante, ma volesse comunque salire tale cima, è sempre logicamente possibile salirne la facile via normale, utilizzabile poi anche in discesa. Una volta scesi dal Ferrante, viene naturale salire in pochi minuti, anche il bonario dosso del Ferrantino, a meno che non siate perennemente in ritardo come il sottoscritto...
Commenti vari
Durante la facile e battutissima discesa dal Monte Ferrante, un escursionista che stava salendo fuori dal sentiero segnalato ha smosso un sasso facendolo precipitare a forte velocità direttamente sul tracciato segnalato, andando a sfiorare un'ignara ragazza che saliva verso la cima; solo per poche decine di centimetri la pietra, rimbalzando e rotolando, non ha colpito la ragazza che si trovava a pochi metri da me, facendomi gelare il sangue. Un poco di confusione la si trova sulle quote delle Cime di Fontanamora e Valscura, con alcune decine di metri che 'ballano' da un libro all'altro e da una relazione ad un'altra. Per altre foto ed info potete guardare la relazione del 13-08-2022.
   

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Salendo lungo la Val Conchetta

L'esile cresta che conduce alla Croce del Pizzo di Petto
   

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Parte del tracciato per la Cima di Valscura

La facile cresta della Cima di Valscura
   

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Dalla Cima di valscura vista sulla Cima di Fontanamora

Dalla cima di Fontanamora vista sul Ferrante
   

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L'estetico ma non difficile spigolo Nord del Ferrante

Cime di Valscusa a sx e Fontanamora a dx
   

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Omar alla base dello spigolo del Ferante

Lungo lo spigolo Nord del Ferrante
   

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Sulla cima del Ferrante

L'affascinante versante settentrionale della Presolana