Descrizione generale
Itinerario molto logico aperto da Ernst e Kurt Kiene il 22 agosto 1910. Si tratta certamente della via più nota e ripetuta del Castelletto Inferiore. A detta di Ettore Castiglioni (nella guida dei "Monti d'Italia") si tratta addirittura di
un'arrampicata elegantissima.
Le aspettative (specie quelle del Bertoldo) erano molte data la sua fama... ma come spesso accade... si finisce per restare delusi.
La pecca sta nei numerosi tratti facili che rendono discontinua la
salita e le fanno perdere l'esposizione. La via merita comunque una ripetizione, specie se si opta per la variante d'uscita.
Tutte le soste sono attrezzate su un grosso spit
artigianale con anello di calata (tranne l'ultima che va attrezzata su di uno spuntone).
Ovviamente, per chi lo desidera, si trovano anche alcune delle soste
originali.
Attacco, descrizione della via
Da Vallesinella (TN) imboccare il sentiero n. 317 che dopo
aver attraversato il torrente sale verso il rifugio Casinei (1850
Mt.). Qui proseguire seguendo le indicazioni per il rifugio Tuckett.
Dal rifugio Tuckett seguire la traccia che sale l'evidente
pietraia e che conduce alla base della parete del Castelletto
Inferiore.
Guardando la parete è facile identificare dei camini. Il primo che
s'incontra partendo da sinistra è quello della via Normale (termina in corrispondenza di una grande cengia). Il secondo invece è quello dove corre la via Kiene.
1° tiro:
salire il diedro/camino sin sotto ad uno strapiombo che lo
chiude. Superarlo a destra e poi proseguire nuovamente nel
diedro/camino sino a raggiungere la sosta. 40 Mt., IV+, V, 7 chiodi.
2° tiro:
spostarsi leggermente a destra e con un breve tratto in dulfer,
piegando verso sinistra, uscire sulla terrazza detritica. Salire piegando poi
verso destra (ometto) sino a raggiungere la sosta. 40 Mt., III+.
3° tiro:
continuare obliquando leggermente verso destra sino ad una terrazza (presente un ometto con una piccola asta di ferro). Rimontare la parete giallastra traversando dapprima a destra e ritornando poi a sinistra sino a raggiungere una parete verticale grigia alla base della quale si trova la sosta. 40 Mt., III, I, IV-, 1 chiodo, 1 clessidra con cordone
(vicini x eventuale sosta).
4° tiro:
traversare a sinistra lungo la cengetta sino a raggiungere un diedro fessurato. Risalirlo
tendendo a destra fino a doverne superare gli ultimi metri belli
verticali. Uscire su un terrazzino sopra il quale si sosta.
Possibile salire la placca tra diedro e sosta raggiungendo pił
direttamente la parte verticale del diedro. 25 Mt., I, IV-, 2 chiodi.
5° tiro:
salire lungo il diedro sino al suo termine, spostarsi
leggermente a sinistra e proseguire per placca fino alla sosta,
situata su un comodo terrazzino. 40 Mt., IV, 4 chiodi, 1 sosta intermedia.
6° tiro:
salire per rocce rotte obliquando a destra sino ad una grande cengia dov'è presente una vecchia sosta.
Continuare ancora verso destra per salire poi dritti gli ultimi
metri sino al terrazzino di sosta posto alla base di un lungo camino. 45 Mt., II, III, 1 sosta intermedia.
7° tiro:
salire il camino sino al suo termine. Spostarsi a sinistra sulla terrazza
raggiungendo la sosta. 35 Mt., IV, 2 chiodi.
8° tiro:
alzarsi sulle rocce sopra la sosta per raggiungere un successivo
camino (corto). Seguirlo fino ad uscire su di un comodo terrazzo
dove si sosta. 25 Mt., III+.
9° tiro:
la via originale si alza un metro dalla sosta e traversa a sinistra per circa 6/8 Mt. sino a prendere la cresta che consente di raggiungere la vetta. Risulta invece interessante seguire la fessura che si snoda
sopra la sosta e conduce, obliquando leggermente verso destra,
direttamente in vetta (sosta da attrezzare su spuntone).
25 Mt., V-, 5 chiodi.
Discesa
Dalla vetta seguire la comoda cengia verso est in direzione del Castelletto di Mezzo. Al termine della cengia
abbassarsi leggermente entrando in un evidente intaglio dove si trova una sosta attrezzata per la calata. Sono visibili lungo la parete sud degli ometti della via Normale (soluzione sconsigliata).
Effettuare una calata di 60 Mt. lungo la parete nord (sono anche possibili 3 calate da 20 Mt.) sino a raggiungere il ghiaione che scende dal Castello di Vallesinella. Da qui mediante una traccia di sentiero piuttosto evidente (numerosi ometti) scendere sino a raggiungere il sentiero, che se seguito verso sinistra (viso a valle), conduce al rifugio Tuckett. Percorrere ora a ritroso i sentieri seguiti durante l'avvicinamento. |