Zona montuosa |
Alpi Orobie |
Località
di partenza |
Fraz. Pianca
- S. Giovanni Bianco (BG) |
Quota
partenza |
810 Mt. |
Quota di
arrivo |
1835 Mt. |
Dislivello
totale |
1000 Mt. circa |
Data di
uscita |
Maggio 2002 |
Ore di
salita |
2 h. 30' |
Ore di
discesa |
1 h. 30' |
Sentieri utilizzati |
n. 102 |
Giudizio sull'escursione |
Discreta |
Sass Balòss
presenti |
Omar, Luca |
Difficoltà |
E |
Condizioni
climatiche e dei sentieri |
I sentieri sono ben evidenziati, prima
dal n. 102 ed in seguito da bollini gialli. Ben tenuti e sicuri
(troverete anche alcune catene... inutili) anche nel tratto più
impegnativo all'interno di un vallone molto ripido. |
Eventuali pericoli |
L'unico problema potrebbe essere la
presenza di neve o ghiaccio nel vallone durante la discesa, in
questo caso vi è il pericolo di scivolate in una zona molto ripida e
su sentiero molto stretto. |
Presenza di acqua |
Presenza di una bella fontana alla
chiesa di Pianca. Dopo circa 30' di cammino si incontra un piccolo
zampillo d'acqua semi nascosto tra l'erba. |
Punti di appoggio |
Circa 30' dopo Pianca si passa accanto
ad una roccia che forma un tetto di almeno 3 metri, qui si può
tranquillamente ripararsi dalla pioggia. Dopo un' altra ora si
incontra un grosso bivacco metallico chiuso al pubblico, ma che
dietro ha una legnaia che può essere usata in caso di bisogno
estremo. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Nulla
in particolare. |
Caratteristiche dell'escursione |
Descrizione generale
Breve ma intensa camminata in una zona selvaggia
ricca di elementi di interesse sia paesaggistici che naturalistici. Molto bello
il vallone che si risale con fatica, ma circondato da un ambiente quasi
dolomitico. Faticosa la prima parte, rilassante e tranquilla la seconda.
Descrizione percorso
Lasciata l'auto
nei pressi della chiesa di Pianca, si seguono le indicazioni in mezzo alle case
del paese. In breve si cammina tra prati e poi in un luminoso bosco di betulle,
faggi ed eriche. Seguendo il sentiero n. 102, con un ampio giro da destra verso
sinistra,si arriva su di un costone erboso al cui estremo troviamo una croce in
legno. Prima di arrivare sul costone, si incontra una enorme roccia sporgente,
un raro bosco di betulle e un piccolo capanno da caccia. Da qui si scende nel
versante opposto della valle e un breve tratto in mezza costa ci porta
all'imbocco dello stretto vallone, chiamato il "Canal catif" (canale cattivo) da
risalire su sentiero a volte scivoloso e stretto ma comunque sicuro. Si cammina
tra pareti strapiombanti e pinnacoli rocciosi il più evidente dei quali è la
Corna Tornella. A fatica, in circa 30', si arriva al suo termine per trovarci di
nuovo su terreno pratoso. Un grosso masso con indicazioni, ci invita a
proseguire verso destra. Si supera un bivacco in metallo e si rientra in un
boschetto di faggi al cui termine si incrocia un sentiero pianeggiante. Lo si
segue verso sinistra e in prossimità di un sasso con segni gialli, si svolta a
destra per risalire un evidente valloncello. Al termine del valloncello cosparso
di rari abeti, numerosi pini mughi ed eriche, ci troviamo alla base dell'ultimo
tratto in salita sotto la croce di vetta.
Discesa
Il ritorno, può essere fatto compiendo
un ampio giro che porta alla baita Cancervo, e da qui al grosso masso al termine
del vallone per poi continuare sul sentiero già fatto in salita. Tale variante è
però sconsigliata in caso di nebbia in quanto poco segnalata e l'alto piano su
cui si cammina induce a facili errori di percorso.
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Note |
La zona è molto ricca di flora, ma
soprattutto di fauna; pare che il nome Cancervo derivi dal
fatto che un tempo si cacciassero i cervi su questo monte, ma
probabilmente si tratta solo di una leggenda. Si consiglia di
rimanere in silenzio dopo il vallone ripido. Qui infatti sarà
facilissimo imbattersi in interi gruppi di camosci al pascolo.
Qualcuno dice che qui si possa avvistare anche l'aquila.
Omar il 22 ottobre 2016 ha raggiunto la vetta del Cancervo partendo da Cornalba (BG). |
Commenti vari |
Perché si scrive sulle tavole alla
partenza del sentiero che nei pressi della cima c'è un bivacco
sempre aperto e dotato di radio per i casi di emergenza, se poi il
bivacco è chiuso? |
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Il
profilo dei contrafforti del Cancervo |
Il
selvaggio Canal Catif |
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Il
bellissimo pinnacolo Tornella |
La
parte finale sotto la croce |
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La
croce di vetta |
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