Monte Pellegrino/Campetto di Cross - Via Traversa

 
Zona montuosa Appennino Siculo - Monti della Conca d'Oro Località di partenza Palermo (PA)
Quota partenza 90 Mt. Quota di arrivo 370 Mt. (220 Mt. circa fine via)
Dislivello totale +35 Mt. dal parcheggio all'attacco
+95 Mt. la via (115 lo sviluppo)
+150 Mt. circa per raggiungere il sentiero di discesa
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 10' dal parcheggio all'attacco
2 h. 30' la via
Ore di discesa 50'
Esposizione Ovest Giudizio sull'ascensione Sufficiente
Data di uscita 06/01/2020 Difficoltà IV, 2 passi V+
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Ciro Battaglia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata serena con temperature, al sole, decisamente calde. La roccia in via è ottima, peccato che le pochissime ripetizioni non la tengano adeguatamente ripulita dalla vegetazione. Sentieri di avvicinamento ed discesa evidenti ed in buone condizioni ma è necessario percorrere dei tratti dove il seniero non esiste e bisogna trovare il passaggio migliore tra la vegetazione.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia. La via è attrezzata con cordini in clessidre ma risulta indispensabile integrare con altri cordini e protezioni veloci (serie di friends dal n. 0.3 al 2 Camalot).

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Il "Campetto di cross" è una parete di interesse minore posta a sinistra della rinomata "Roccia dello Schiavo". Si presenta come una larga parete giallastra purtroppo abbastanza vegetata. A sinistra è delimitata dal canalone della Valle del Porco; a destra da una rientranza dalla quale prosegue poi la parete del Pizzo del Ferro per poi giungere alla Roccia dello Schiavo.
Guardando la parete sul suo lato destro, in corrispondenza dell'appena citata rientranza, è ben evidente un diedo/fessura che sale diagonale verso sinistra. L'itinerario è stato aperto da Roby Manfrè Scuderi e Maurizio Lo Dico il 3 ottobre 1980. Bella linea, molto logica, che segue interamente la diagonale gialla dalla base della parete fin quasi la sua sommità. Uscita molto particolare all'interno di un camino/tunnel come nella via Attriti. Purtroppo la vegetazione disturba molto la salita e l'arrampicata non risulta quasi mai piacevole. Il primo tiro è molto erboso e bisogna spostare i ciuffi d'erba per trovare appigli, appoggi ed anche i cordoni nelle clessidre...
Il secondo ed il terzo tiro sono meno erbosi ma di contro hanno parecchie piante di fichi d'india che disturbano ed infastidiscono la salita. Opportunamente ripulita meriterebbe un giudizio largamente positivo.
Attacco, descrizione della via

Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via alberata del viale Diana sino a raggiungere le ex scuderie reali, ora "casa natura" (indicazione su cartello stradale). Qui non è molto facile parcheggiare; conviene proseguire ancora 150 Mt. circa e parcheggiare sulla destra (circa 7 posti auto). Seguire uno dei sentierini presenti in direzione dell'imbocco della Valle del Porco fino ad arrivare in prossimità delle pareti. Costeggiare ora la parete verso destra fino alla "rientranza". Abbandonare il sentiero e salire, alla bene e meglio, fino alla base dell'evidente diagonale gialla che caratterizza la salita.

1° tiro:
salire la rampa di roccia grigia, purtroppo molto invasa da erba, con un paio di passaggi più verticali. Si sosta (1 clessidra con vecchio cordone logoro+altre clessidre) su una placca con comodo ripiano. 45 Mt., IV, III, IV, 5-6 clessidre con cordone, 1 chiodo.

2° tiro:
si sale verso sinistra ad un pulpito. Si continua per placchette e fessurine tendendo leggermente a sinistra (fichi d'india e terra disturbano la salita). Un breve traverso verso destra permette di raggiungere la sosta (1 clessidra con cordone). 40 Mt., IV-, V+, IV, 12 clessidre.

3° tiro:
seguire la fessura e, dopo un tratto più verticale, entrare a destra in un caratteristico camino/tunnel.
Risalirlo ed uscire dal foro sommitale. Ora obliquare a destra, facendosi strada tra i fichi d'india, fino alla sommità della parete. Sosta da attrezzare (pianta o clessidre). 30 Mt., V+, IV+, IV, 3 clessidre con cordone.

Salire pochi metri verso sinistra sbucando su un grande piano erboso.
Discesa
Incamminarsi sul pianoro erboso verso sinistra (viso a monte) guadagnando quota. Il bordo sinistro del pianoro è delimitato dalle ripide pareti della Valle del Porco, quindi è necessario alzarsi fin quasi al laghetto "Gorgo di Santa Rosalia" (380 Mt.). Da qui si scende lungo l'evidente sentiero della Valle del Porco. Giunti alla base della parete si torna in breve alla macchina.


In teoria sarebbe possibile scendere più velocemente attraverso la "scaletta" della Valle del Porco ma non abbiamo testato tale opportunità.

Note
Abbiamo riportato questa via come la via Traversa poiché, da fonti locali, sembra che proprio di questo itinerario si tratti. Va però segnalato che la descrizione presente sulla guida CAI-TCI lascia spazio ad alcuni dubbi, specialmente in L3 dove non si accenna al camino/tunnel.
L'itinerario era stato pulito e riattrezzato con alcuni cordoni in clessidra da Luigi Cutietta e compagni nel 2012.
Nel periodo estivo attenzione alle zecche.
Commenti vari

Durante la discesa, quando si è nei pressi del laghetto "Gorgo di Santa Rosalia", in pochi minuti si potrebbe raggiungere il famoso santuario di Santa Rosalia (445 Mt.). La santa è dal 27 luglio 1624 patrona, molto "sentita" e venerata, della città. Il santuario è molto caratteristico e, per chi non l'avesse mai visto, una visita è sicuramente consigliabile. Dal "Gorgo" salire alla vicina strada asfaltata, poi verso destra, raggiungere il santuario.

   

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La prima lunghezza è, a tratti, un po' invasa da erba

   

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Ciro sugli ultimissimi metri della via

Luca e Ciro sul piano erboso a fine via
   
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Dettaglio della parete "Campetto di cross" col tracciato della via Traversa