Becco di Valsoera - Via Mellano/Perego/Cavalieri

Zona montuosa

Alpi Graie - Sottogruppo del Gran Paradiso

Località di partenza Diga Teleccio - Rosone di Locana (TO)
Quota partenza 1917 Mt. Quota di arrivo 3212 Mt. fine via (3369 Mt. la vetta)
Dislivello totale +995 Mt. per l'attacco
+300 Mt. la via (455 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita

40' dal parcheggio al rifugio
1 h. 45' dal rifugio all'attacco
5 h. 45' la via

Ore di discesa 1 h. le doppie
1 h. 20' il sentiero sino al rifugio
30' dal rifugio al parcheggio
Esposizione

Ovest, nord-ovest

Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 23/07/2017 Difficoltà VI, A1
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti

Andrea M.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il tempo durante tutta la giornata è stato ottimo. Anche la temperatura, se non fosse stato per le forti folate di vento, sarebbe stata più che gradevole.
Il sentiero che conduce al rifugio è in ottimo stato. Per raggiungere l'attacco si risalgono prati e ghiaioni senza una traccia precisa; qualche raro ometto a vote indica la strada. La roccia in via è generalmente ottima e migliora man mano che si sale.

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
Fontana al rifugio Pontese.
Punti di appoggio
Il rifugio Pontese. In caso di necessità, accanto alla diga ove si parcheggia, è presente l'abitazione dei digaioli.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Solito da arrampicata in ambiente. Si trovano un po' di chiodi nedi passaggi più difficili ma per il resto è indispensabile integrare con protezioni veloci. Portare una serie di friend (da 0.3 a 3 Camalot). Per la lunghezza in artificiale 1 staffa per il primo di cordata permette sicuramente di fare meno fatica, tuttavia non è indispensabile perché i chiodi sono vicini.
Attualmente il tratto in artificiale è ben chiodato e i chiodi sembrano tutti in ottimo stato. Questo è l'unico tratto nel quale potrebbe rendersi necessario il martello con dei chiodi a lama nel caso dovessero venire a mancare quelli presenti.
Vivamente consigliate 2 corde da 60 Mt. per le calate in corda doppia.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Becco di Valsoera è sicuramente, insieme al becco della Tribolazione, la vetta più importante ed imponente dell'intero Vallone di Piantonetto. Questo incredibile itinerario fu salito da Enrico Cavalieri, Andrea Mellano e Romano Perego il 6 e 7 Agosto del 1960. Oggi la maggior parte delle cordate termina la salita sulla caratteristica cuspide che precede la vetta. Se si decide di proseguire sino alla sommità del Becco, lo sviluppo diviene di 600 Mt. circa.
La via si snoda lungo un percorso logico che alterna fessure a diedri; nella prima parte l'arrampicata risulta meno continua ma mai banale mentre, a partire dal quinto tiro, diviene decisamente più sostenuta. L'itinerario è esposto ad ovest e nord-ovest in una zona molto fredda; nel pomeriggio non è raro che il Becco venga avvolto da nebbie rendendo la roccia un po' umida.
Attacco, descrizione della via
Da Rosone in Valle dell'Orco imboccare la strada asfaltata che risale il Vallone di Piantonetto sino a raggiungere la diga di Teleccio (1917 Mt.) dove si parcheggia. Da qui seguire il sentiero, costeggiando il lago sulla destra, sino al rifugio Pontese (indicazioni). Raggiunto il rifugio non seguire il sentiero che sale a destra alla bocchetta di Valsoera ma continuare dritti per il Piano delle Muande sino ad un alpeggio (presenti alcune costruzioni in cemento). Abbandonare la traccia e proseguire verso destra per ripidi prati e ghiaie in direzione dell'ormai visibile parete. Superare lo zoccolo aggirandolo all'inizio verso destra e poi tornando verso sinistra (presente una debole traccia e qualche ometto).
L'attacco è situato alla base dell'evidentissima fessura/diedro che solca l'intera parete e che delimita, sulla sinistra, la Torre Staccata.

1° tiro:
salire pochi metri dritti e poi obliquare a sinistra superando delle placchette adagiate e poi rocce verticali ma rotte. La sosta (2 fix+catena+anelli) è situata in corrispondenza di un muro giallastro ed è in comune con la via Agrippine. 45 Mt., III, III+, 1 fix.

2° tiro:
spostarsi un paio di metri a sinistra e risalire il muretto verticale. Giunti sotto al secondo fix della via Agrippine obliquare a sinistra in direzione dello spigolo. Prima di raggiungerlo salire un diedrino aperto e sostare (2 fix+catena+anelli). 50 Mt., V, V-, 2 chiodi, 1 fix.

3° tiro:
salire puntando ad un muretto che si supera mediante delle fessure. E' possibile aggirare il soprastente strapiombo rosso sia verso sinistra che verso destra ricongiungendosi alla S4. Noi siamo andati a destra. Si sosta (1 fix+2 chiodi+cordini+maglia rapida) appena a sinistra di alcuni grossi blocchi. 50 Mt., V-, V, 2 chiodi, 1 friend incastrato.

4° tiro:
salire il diedro a destra della sosta e continuare per una placca fessurata sino al suo termine. Traversare a sinistra sino a raggiungere la sosta (2 spit+cordini+maglia rapida) poco sotto un muretto coperto da licheni gialli ed inciso da una grande fessura. Data la poca affidabilità dei vecchi spit conviene salire al muretto e sostare (1 chiodo facilmente integrabile con clessidra). 35 Mt., IV, V, 1 chiodo.

5° tiro:
superare la fessura e poi spostarsi a sinistra. Proseguire lungo un diedrino, con passo finale decisamente impegnativo, uscendo su di un ripiano dove si trova la sosta (2 fix+catena+anelli). 35 Mt., III, VI-, V+, VI, 2 chiodi, 1 sosta intermedia (2 chiodi).

6° tiro:
proseguire dritti pochi metri poi traversare a destra in placca sino a raggiungere una fessurina molto chiodata che si supera in artificiale (passo in libera a metà). Al termine dei chiodi ci si alza facilmente spostandosi leggermente a sinistra e, portandosi alla base del diedro successivo, si sosta su comodo terrazzino (2 fix+catena+anelli). 35 Mt., VI, A1, A0, V, 16/18 chiodi.

7° tiro:
superare il sovrastante diedro (passo d'uscita impegnativo) e poi proseguire lungo la placca fessurata obliquando leggermente a sinistra ad un tettino. Lo si supera sulla sinistra e si sosta (2 fix+catena+anelli). 50 Mt., V, VI+ oppure A0, V+, 8 chiodi.

8° tiro:
risalire il grande diedro fino a quando piega un po' a sinistra vicino allo spigolo. Qui salire decisamente a destra e sostare (2 fix+catena+anelli) alla base di un altro diedro verticale. 45 Mt., V, IV+, V+, 8 chiodi.

9° tiro:
seguire il diedro sino alla successiva sosta (2 chiodi+cordini+maglia rapida) posta poco dopo un masso incastrato.
30 Mt., V-, V+, 5 chiodi.

10° tiro:
superare i massi incastrati e continuare nel diedro fino al tettino che lo chiude. Non andare a sinistra sullo spigolo (chiodo) ma passare sotto il tettino verso destra e risalire i massi incastrati con alcuni passi strapiombanti. Appena si riesce passare sulla parete di destra e portarsi verso lo spigolo alla base della cuspide finale. Sostare (2 fix+catena+anelli). 50 Mt., V, V+, 3 chiodi.

11° tiro:
oltrepassare lo spigolo e traversare verso destra. Un muretto conduce alla sosta attrezzata sulla cuspide dell'anticima (2 spit+cordone+maglia rapida). 30 Mt., IV+, III, IV, 2 chiodi, 1 spit.
Discesa
La discesa avviene in corda doppia lungo la via "Nel corso del tempo" (tutte le soste sono su 2 fix+cordini+maglia rapida).
Dalla Torre Staccata (3a. calata) esistono altre linee di discesa anche leggermente più a destra di quelle da noi descritte.
Attenzione ad un paio di calate al limite delle corde (60 Mt.).
1a. calata: 30 Mt. circa tendendo verso sinistra (viso a monte);
2a. calata: 50 Mt. sino a raggiungere la sommità della Torre Staccata (la sosta è situata sul lato sinistro di un enorme masso);
3a. calata: 60 Mt. tendendo ancora verso sinistra (viso a monte). Non fermarsi su una sosta formata da chiodi e dadi;
4a. calata: 30 Mt. circa (molto aerei) stando a sinistra dello spigolo arrotondato (viso a monte). Probabilmente si può unire alla calata successiva;
5a. calata: 25 Mt. fino una larga cornice. La sosta è sulla destra della cornice;
6a. calata: 40-50 Mt.;
7a. calata: 60 Mt. fino a terra, esattamente nel punto d'attacco della via.
Rientrare a valle seguendo a ritroso i sentieri percorsi durante l'avvicinamento.

Altre ripetizioni
La via era già stata salita da Matteo e Paolo il 4 agosto 2011.
   

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Luca sulla seconda lunghezza

Lago di Teleccio e rifugio Pontese visti dall'alto

   

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Andrea sul terzo tiro

Andrea sulle fessure della quinta lunghezza

   

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Ultimi metri del tratto in artificiale

L'impegnativa partenza del settimo tiro

   
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Due immagini del lungo diedro che caratterizza l'ottava lunghezza
   
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Nono tiro sempre in diedro fessurato Luca e Andrea durante le doppie
   
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L'imponente Becco di Valsoera con il tracciato della via Mellano/Perego/Cavalieri
   

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