Pizzo Arera - Canale Nord

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Valcanale - Ardesio (BG)
Quota partenza 975 Mt. Quota di arrivo 2512 Mt.
Dislivello totale 1600 Mt. con i saliscendi
Sentieri utilizzati n. 24, 266, 218 222 (Sentiero dei Fiori Basso), 218 (Sentiero delle Farfalle), 220
Ore di salita 4 h. 45' Ore di discesa 4 h.
Data di uscita 25/02/2023 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà PD
Condizioni climatiche e dei sentieri

Molto freddo lungo i versanti ombrosi. Molto sole e clima tiepido lungo quelli assolati. Questa situazione ha creato un forte contrasto anche nelle condizioni dei sentieri che si sono rivelati ben innevati e ghiacciati a Nord e quasi asciutti a Sud. La neve lungo la salita da Valcanale fino alla vetta dell'Arera è risultata ben assestata fino a Baita Vaghetto di Sotto; da qui al Passo di Corna Piana e dal passo all'attacco del Canale Nord, la neve è diventata farinosa e poco portante; lungo il canale il manto nevoso era ben assestato ma poco abbondante, tanto da lasciare scoperti brevi tratti rocciosi; dall'uscita del canale alla vetta la cresta finale aveva neve farinosa e ancora una volta poco portante. Terreno quasi pulito in discasa fino alla Capanna 2000. Neve in discrete quantità lungo il Sentiero basso dei fiori fino al Passo di Branchino. Sentieri puliti da poco sotto il passo fino all'arrivo. Itinerario ben segnalato fino al Passo di Corna Piana. Da qui mancano indicazioni fino alla vetta. Percorso ben segnalato lungo il ritorno, dalla vetta all'auto.

Eventuali pericoli
Attenzione al tratto che precede il Passo di Corna Piana, dove in caso di neve non ben assestata, sono possibili distacchi nevosi. Così anche lungo la salita all'attacco del canale, molto ripida e quindi soggetta a scarichi. Il Canale Nord ha una pendenza media di circa 50-55 gradi, non certo proibitiva, man nemmeno da sottovalutare. In caso di innavamento scarso (come in questa occasione), potremmo incontrare alcuni affioramenti rocciosi, nonchè tratti ghiacciati. Ovviamente dobbiamo considerare i possibili pericoli di un ambiente simile. Il canale è anche piuttosto stretto per cui attenzione anche alle possibili cadute di pietre dai lati.
Presenza di acqua
Troverete acqua al rifugio Capanna 2000, dopo circa 1 ora di discesa dalla vetta. Acqua la troveremo anche al rifugio Alpe Corte, a circa 1 ora dal termine della escursione. Nei pressi di quest'ultimo rifugio scorre un bel torrente da cui potrete dissetarvi.
Punti di appoggio
Dopo poco meno di un ora dal parcheggio a pagamento a Valcanale, arriveremo alla Baita Bassa di Vaghetto a 1429 metri di quota. Più avanti ariveremo ad alcune vecchie strutture di un impianto di risalita dove poterci riparare. Oltre incontriamo la Baita Esmeraldas. Dopo la vetta, in circa 1 ora di discesa passiamo dal rifugio Capanna 2000, aperto anche nella stagione invernale. Da qui in circa 1 ora e 15', transiteremo presso alcune baite (Baite Branchino) poco prima del Passo di Branchino. Dal passo, in 10 minuti arriveremo al rifugio Lago  Branchino, chiuso nella stagione invernale. In altri 45 minuti eccoci poi al rifugio Alpe Corte, aperto anche in inverno. Taa le due strutture esistono anche due belle baite (Baita di Neel di Mezzo e Bassa) presso cui trovare riparo.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Caschetto, ramponi, imbrago e due piccozze.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Il versante Nord dell'Arera, massiccia montagna calcarea delle Prealpi Orobie tra la Valle Seriana e la Valle Brembana, è caratterizzato da una severa scogliera rocciosa, sviluppata più in lunghezza che in altezza, dal sicuro fascino e aspra bellezza. Nella stagione invernale questa zona è fredda e ombrosa e per giungere alla vetta da qui, esiste una possibilità di salita lungo il Canale Nord. Tale canale, breve e discretamente ripido (55 gradi o poco più in alcuni tratti), viene frequentato da escursionisti alla ricerca di un assaggio di alpinismo di medio-facile livello, ma assolutamente da non sottovalutare, sia per la pendenza del canale stesso che per la lunghezza complessiva dell'itinerario. Il percorso dell'escursione si svolge ad anello, con salita da Valcanale al Passo di Corna Piana, salita alla cima dell'Arera dal Canale Nord e discesa dal più frequentato e agevole versante Sud, proseguimento verso il Passo di Branchino lungo il Sentiero dei Fiori e discesa finale verso il rifugio Alpe Corte. Il tutto richiede circa 9 ore di camminata, con tratti impegnativi, oltre al canale: come la parte finale verso il Passo di Corna Piana e la discesa nel ripido intaglio sotto la vetta lungo il versante Sud (in caso di molta neve). L'escursione, sebbene non tecnicamente difficile, risulta per tanto adatta ad escursonisti esperti, molto ben allenati e con una discreta esperienza nella salita di canali di media difficoltà (grado di difficoltà attorno a PD).
Descrizione percorso
Percorriamo la strada della valle Seriana e saliamo all'abitato di Valcanale, dopo una lunga serie di tornanti. Poco dopo le ultime case del paese, troviamo un ampio spiazzo sulla sinistra. Qui lasciamo l'auto, pagando un ticket giornaliero. Proseguiamo in salita su strada asfaltata. Superiamo un bel laghetto sulla sinistra. Dopo circa 15 minuti di cammino, sempre su asfalto, arriviamo ad un bivio. Qui troviamo una bella bacheca con una mappa della zona. Dritti si salirebbe verso il rifugio Alpe Corte. Noi andiamo a sinistra, oltrepassando una sbarra metallica. Proseguiamo la salita che ora diviene in parte asfaltata ed in parte sterrata. In circa 10-15' eccoci davanti all'abbandonato hotel Sempreneve. Qui seguiamo l'evidente tracciato delle ex piste da sci, ormai ridotte ad una pista sassosa. Saliamo con regolarità fino al limitare di una bella zona boscosa con davanti a noi la rocciosa molle delle cime circostanti. Pochi minuti ed arriviamo alla Baita di Vaghetto Bassa. Lasciamo la baita alla nostra sinistra. Qui una palina ci indica il Passo di Corna Piana verso destra (sentiero n. 266). In falsopiano andiamo a destra. In breve ci troviamo a camminare su una ampia sterrata pianeggiante che percorriamo tranquillamente fino ad un grande edificio sulla sinistra. Da qui puntiamo dritti verso dei vecchi impianti di risalita. Giunti ad incrociare un evidente strada sterrata la seguiamo in salita verso sinistra. Saliamo seguendo i tralicci degli impianti. Ci troviamo in un ampio valloncello erboso dominato da un piccolo edificio, che dal basso pare una chiesetta, al quale arriviamo in poco tempo. L'edificio non è una chiesetta ma una piccola costruzione in cemento. Da qui andiamo verso sinistra, ignorando le indicazioni per il rifugio Alpe Corte. Scendiamo ad una ampia sella erbosa, oltre la quale appare un boschetto di abeti. Stando sul versante sinistro della piccola altura che abbiamo davanti, riprendiamo a salire su ampio sentiero. Senza abbandonare il tracciato arriviamo ad una baita in posizione panoramica, si tratta della Baita Esmeraldas. Proseguiamo oltre, sempre su comodo sentiero dal quale, in basso è possibile vedere un ampio vallone che sale verso il Passo di Corna Piana. Dopo un tornante deciso verso destra, abbandoniamo l'ampio sentiero per deviare verso sinistra ed imboccare una traccetta segnata che sale con riidi tornantini. Poco dopo usciamo dal bosco e camminiamo in mezzacosta su un franoso sentierino. Alla nostra destra si alzano alcune fasce rocciose, con alcune placche pianeggianti che incrociano il sentiero. Più avanti andiamo ad incrociare il vallone che vedevamo sotto di noi. Ora dobbiamo salire il vallone, stando al suo centro. Più in alto ci spostiamo alla sua destra (per chi sale), nei pressi della cresta che presenta un profondo baratro verso destra. Stando nei pressi della cresta proseguiamo a salire fino ad un curioso torrione roccioso. Doppiamo ora traversare il ripido pendio sulla destra, stando attenti alle condizioni del manto nevoso. Cerchiamo di restare il più alti possibile, nei pressi della fascia rocciosa alla nostra destra. Finalmente, dopo alcuni passaggi non prorpio banali in caso di molta neve, eccoci al Passo di Corna Piana. Alla nostra destra abbiamo le pendici dell'omonima cima rocciosa. Alla nostra sinistra vediamo l'ampia conca posta sotto le rocce del verante settentrionale dell'Arera (Conca del Mandrone) Risaliamo verso sinistra, senza un vero itinerario, ma cercando di spostarci verso sinsitra. Ci muoviamo tra dossi e pendii. Dopo un tratto iniziale ripido, ne segue uno più tranquillo. Da qui il canale Nord non è visibile, essendo nascosto da uno sperone roccioso. Saliamo nel ripido vallone, ampio e freddo. L'uscita del canale invece è identificabile alla destra di un piccolo pinnacolo roccioso e alla sinistra della cima principale (croce visibile dal basso), dopo un evidente ed ampio intaglio. Saliamo con questi riferimenti ed arriviamo con una certa fatica all'ingresso del canale. Il canale si incunea verso sinistra tra verticali pareti, per poi piegare leggermente verso destra e tornare poi verso sinistra. La parte iniziale è più dolce, mente al centro le pendenze aumentano superando i 50 gradi. Qui è possibile trovare alcune rocce affioranti che conviene superare sulla sinsitra. Oltre queste, le pendenze aumentano sui 55 gradi, ma l'uscita è ormai in vsta sopra le nostre teste. Un ultimo sforzo tra le due zone rocciose molto vicine ed eccoci fuori nel sole del versante opposto. La lunghezza del canale non supera i 70-80 metri, ma l'ambiente è decisamente affascinante. Usciti in cresta, la seguiamo verso destra, con una certa attenzione. Poco dopo, attraversiamo un ripido pendio verso sinsitra, sotto ad una parete di roccia, con l'antenna della vetta orientale ben visibile davanti a noi. Si tratta di un tratto delicato. Al suo termine pieghiamo a destra e superiamo gli ultimi gradoni parzialmente rocciosi, ripidi ma facili, ormai in vista della croce di vetta, alla quale arriviamo dopo quasi 5 ore di salita da Valcanale.
Discesa
Spalle alla croce, iniziamo la discesa lungo la normale che porta al rifugio Capanna 2000, andando verso destra. Subito abbandoniamo la cresta per percorrere il pendio alla nostra sinistra. Facendo ben attenzione alla presenza di alcuni ometti, ci muoviamo su terreno pietroso, seguendo una lunga serie di tornantini. Più in basso tagliamo verso destra fino a portarci sopra al ripido e breve canalino che in assenza di neve è dotato di una lunga catena che ne facilita la percorrenza. In caso di neve o ghiaccio, la catena potrebbe essere sepolta, occorre quindi prestare una certa attenzione. Alla base del canalino, traversiamo un ben più ampio canale che scende profondo verso sinistra. Dopo averlo attraversato, saliamo brevemente sul lato opposto e andiamo a prendere un breve traverso che ci conduce sulla facile dorsale che seguita verso sinistra ci conduce senza difficoltà alcuna al rifugio Capanna 2000, ben visibile più in basso. Procediamo a vista tra tratti pietrosi e tratti erbosi fino al rifugio. Senza raggiungerlo, lo lasciamo alla nostra sinistra e raggiungiamo un grosso edificio in cemento sulla destra. Da qui ci dirigiamo verso una evidente bacheca di legno nei cui pressi vi è una palina. Andiamo a destra seguendo le indicazioni per il Passo Branchino (sentiero n. 222). Poco più in alto, prima di arrivare al rifugio Capanna 2000, sulla destra, si stacca anche il Sentiero dei Fiori Alto, ma in caso di neve, è meglio scegliere quello basso. Dalla palina suddetta, prendiamo quindi il comodo sentiero n. 222 che procede in mezza costa. Lo seguiamo fedelmente tra brevi saliscendi e riposanti tratti pianeggianti. Incontriamo subito una palina che ci indica il nome del sentiero e la quota di 1820 metri; curiosamente questo cartello, con la medesima quota lo troveremo più volte lungo il percorso. Nel procedere avremo prima la grande mole dell'Arera davanti, poi, cambiato versante, una bella vista davanti a noi della Cima di Vindiolo e del Monte Vetro. Il sentiero procede agevole e mai faticoso, ma piuttosto lungo, poichè segue le varie rientranze del fianco della montagna e pare non giungere mai al Passo di Branchino. Più avanti ci avviciniamo alle pendici della Cima di Val Vedra e da qui in breve eccoci al Passo di Val Vedra. Da qui compiano un ampio giro in senso orario andando a toccare alcune baite per poi scendere in una ampia conca, posta sotto al Passo di Branchino, che raggiungiamo con un'ultima breve salita in diagonale verso sinistra. Dal passo, scendiamo velocemente al sottostante laghetto di Branchino e da qui in breve al vicino rifugio Lago  Branchino (chiuso in inverno). Percorrendo il sentiero n. 218, dal rifugio continuiamo a scendere tra pascoli e qualche macchia cespugliosa fino alle sottostanti baite di Neel. Superata la seconda baita, entriamo in un bel bosco fin sul fondo di una ombrsa valletta; qui attraversiamo un torrentello e in poche decine di metri eccoci al rifugio Alpe Corte. Ora non ci resta che seguire l'ampio sentiero  n. 220 che in meno di 40 minuti ci porta alal zona della sbarra superata ad inizio camminata e poi seguendo la strada asfaltata in circa 15 minuti eccoci al parcheggio di Valcanale.

Note
Il parcheggio presso il grande spiazzo di Valcanale è a pagamento (credo 3 euro al giorno), ma sulla destra della strada esistono tre o quattro posti liberi e gratuiti; ovviamemte occorre arrivare presto, poichè sono i primi ad essere occupati: io non ho avuto problemi, essendo stato il primo a lasciare l'auto in zona... Teoricamente la strada che prosegue oltre il parcheggio e termina alla sbarra da dove inizia il sentiero per l'Alpe Corte, è chiusa al traffico in inverno, ma al mio ritorno ho trovato un nugolo di auto parcheggiate in questo punto, grazie al fatto che la strada stessa fosse sgombra dalla neve; potreste in tal modo guadagnare circa 15 minuti di salita su alsfalto, ovviamente pagando il biglietto del parcheggio. Il canale nord dell'Arera percorso in questa escursione, non è da confondere con il canalino Nord (vedi relazione del 27/09/2014); quest'ultimo vene solitamente salito in periodi senza neve, mentre il primo è frequentato nella stagione invernale.
Commenti vari
Nelle vicinanze del rifugio Alpe Corte ho avuto l'onore e la sorpresa di incontrare Agostino Da Polenza, col quale ho potuto scambiate solo due battute, impegnato in una camminata in compagnia del suo cagnolone e di una ragazza.
   

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Sorge il sole sul gruppo dell'Arera

Salendo verso il Passo di Corna Piana

   

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La conca del Mandrone nel versante settentrionale dell'Arera

Omar verso il Canale Nord

   

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Dentro il canale

Omar prossimo all'uscita

   

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Fuori al sole!

Il traverso sotto le rocce dopo il canale

   

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Verso la vetta Omar Accanto alla croce dell'Arera
   

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La Corna Piana vista dal Sentiero dei Fiori Lo splendido gruppo del Fop