Pizzo Arera - Periplo e Canalino Nord

 
Zona montuosa Alpi Orobie - Sottogruppo dell'Arera Località di partenza Loc. Plassa - Oltre il Colle (BG)
Quota partenza +1400 Mt. Quota di arrivo 2512 Mt.
Dislivello totale 1500 Mt. circa con i saliscendi Data di uscita 27/09/2014
Ore di salita 4 h. 30' Ore di discesa 2 h. 30'
Sentieri utilizzati n. 221, 244, 218 Giudizio sull'escursione Molto bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Splendida giornata di fine estate. L'assenza totale di nuvole e foschie ha reso il panorama e gli ambienti semplicemente bellissimi. Sentieri ben segnalati, tranne in alcuni punti a nord dell'Arera e nei pressi del Passo di Corna Piana, dove i segni divengono più rari e poco visibili. Terreno sicuro, tranne durante la discesa dalla Forcella di Valmora e lungo la salita dal canalino nord fino in vetta dove si cammina su fondo molto sdrucciolevole ed a tratti esposto.

Eventuali pericoli
Attenzione durante la prima parte della salita che porta al Passo di Corna Piana in quanto si transita sotto ad alte pareti gradonate dove è facile la caduta di pietre, proprio sulla verticale della traccia. Una certa attenzione anche durante la discesa poco prima del Canalino Nord e nel canale stesso: qui una scivolata sul terreno infido ed esposto potrebbe essere pochissimo piacevole.
Presenza di acqua
Presso il rifugio Capanna 2000, sempre aperto nei fine settimana.
Punti di appoggio
Il rifugio privato SABA a circa 1560 Mt. e il rifugio Capanna 2000 (telefono: 0345/95096).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Entusiasmante anello che porta ad ammirare tutti i lati del gruppo roccioso dell'Arera, dal versante meridionale, più dolce e soleggiato a quello settentrionale, aspro e severo, dalle alte pareti e dagli immensi ghiaioni. Giunti a tre quarti del periplo, una poco frequentata via di salita porta, attraverso un aereo percorso a tratti un poco impegnativo, alla bella croce di vetta ed ai suoi ampissimi panorami. Scesi nuovamente ad incrociare il percorso del periplo dove lo si era momentaneamente abbandonato, lo si completa tornado così al punto di partenza, rappresentato dal rifugio Capanna 2000. Il periplo, sebbene privo di grosse difficoltà, è adatto a persone allenate e dal passo sicuro. Un poco più impegnativa risulta essere la salita e, soprattutto, la discesa dal Canalino Nord per arrivare alla vetta. Quest'ultima, che rappresenta la ciliegina sulla torta, può essere comunque evitata, senza nulla togliere alla bellezza di questa camminata ed alle soddisfazioni che è in grado di regalare.
Descrizione percorso
Poco prima di Ponte Nossa in Val Seriana, si prende a sinistra per la Valle del Riso direzione Passo di Zambla. Qui giunti, dopo una dozzina di km di tornanti, si scende verso l'abitato di Oltre il Colle. Appena entrati in paese, si prende l'evidente e brusca deviazione di via Plassa verso destra (sinistra per chi invece è salito dalla Val Brembana) con indicazioni per il Pizzo Arera ed il campeggio della Plassa. Si prosegue per alcuni km in leggera discesa fino a giungere presso un complesso residenziale piuttosto appariscente. Si prosegue tra i caseggiati del complesso e si supera un campeggio. La strada asfaltata prosegue più stretta, ma comoda e sicura fino ad un ampio parcheggio a pagamento a quota 1600. Per chi, tirchio come me, non volesse pagare il parcheggio, è possibile lasciare l'auto un paio di km prima, dove iniziano i cartelli di divieto di sosta lungo la strada. Partendo prima del parcheggio è possibile risalire a quest'ultimo seguendo l'asfalto, oppure tagliando attraverso il bosco per sbucare nei pressi del rifugio SABA (15' dall'auto), dopo aver superato una zona recintata al cui centro si trova una grande buca rocciosa nel terreno (forse, l'ingresso di una miniera) e da qui in 5' si arriva al parcheggio stesso. Da qui, una serie evidente di cartelli ci indica l'ampia strada sterrata che sale verso il rifugio capanna 2000. Il percorso passa accanto ad alcune antiestetiche costruzioni in cemento dei vecchi impianti di sci e prosegue dolcemente con ampi tornanti verso le pendici del Pizzo Arera. Dopo circa 1 ora si arriva al pianoro dove sorge il rifugio. Portiamoci ora dietro il rifugio e saliamo lungo l'ampia dorsale erbosa che rappresenta l'inizio della via Normale alla vetta. Poche decine di metri sopra al rifugio si incrocia il sentiero 244 che percorre l'anello attorno all'Arera. Andiamo a destra, lasciando alla nostra sinistra la traccia di salita per la cima. Il percorso è un comodo saliscendi poco faticoso ed in mezza costa, alto sul fondovalle. Proseguiamo tranquillamente superando alcuni ampi valloni che scendono dall'alto. Dopo circa 20' dal rifugio ci imbattiamo in un facile tratto su placche inclinate dove un cavetto metallico ci assicura il passaggio in caso di ghiaccio o pioggia. Poco dopo il sentiero transita sotto ad una compatta parete giallastra. Cinque minuti più avanti affrontiamo un salto di 2 Mt. in discesa posto poco prima di una paretina rocciosa dalla quale pare che cadano varie pietre, visto ciò che si trova ai suoi piedi. Poco dopo incontriamo un secondo tratto con cavetto metallico che favorisce il passaggio su alcune placche coperte da scivolosi detriti, ed oltre ancora un terzo ed infine un quarto ed ultimo cavo metallico. Arrivati ad una piccola croce in ferro (45' dal rifugio), il panorama si apre sulla Cima di Valmora e sulla Cima del Fop, più lontano sul Vaccaro e l'omonimo rifugio. Da qui, il percorso avviene per prati pianeggianti fino alla Forcella di Valmora (1980 Mt., 1 h. dal rifugio). Magnifico il panorama sulla Valcanale, sul Pizzo del Diavolo e sui 3000 della Val Seriana. Il sentiero scende verso il basso e dopo pochi metri, inizia a divenire stretto, ripido e sdrucciolevole. Con una serie di piccoli tornantini perde rapidamente quota verso sinistra, in direzione di un ampio vallone al cospetto di alte pareti rocciose del versante nord dell'Arera. Lo sguardo spazia sempre più verso le orobie ed occorre prestare attenzione a non farsi distrarre dell'ambiente circostante. Dopo pochi metri di discesa si incontra un salto roccioso (3 Mt.) da farsi con un poco di attenzione e l'uso delle mani (cavetto di sicurezza in loco). Più in basso un secondo passaggio richiede l'uso delle mani per scendere tra facili rocce (anche qui si trova un cavetto). Ora attraversiamo un ripido canale che scende dall'alto e dove il sentiero è franato: fate attenzione al terreno instabile. Continuiamo a scendere su un ampio costone pietroso privo di difficoltà tra ghiaioni e piccole pietraie. Alla nostra sinistra la mole delle verticali pareti dell'Arera ci sovrastano e si lasciano ammirare in tutta la loro bellezza: camini, spigoli, canaloni, piccoli nevai, torrioni e bastionate si susseguono da est verso ovest, accompagnandoci nel nostro cammino. Scavalchiamo ora un sottile costoncino roccioso friabile dal quale si gode un bel panorama sul vallone sottostante. Dopo poche decine di metri di salita ci imbattiamo in un enorme masso che presenta un lato perfettamente liscio (20' dalla forcella). Giunti sul fondo del vallone (1750 Mt. di quota), passiamo accanto ad un costone roccioso cosparso di mughi che scende dalla nostra sinistra. Subito dopo il sentiero torna a salire, prima con pendenza accettabile, poi sempre più ripido e faticoso. Il percorso si svolge su terreno molto sdrucciolevole e spesso occorre portarsi sull'erba per evitare di fare un passo in salita e uno in discesa. Arrivati al culmine della salita (1900 Mt. circa), al centro di un ampia conca pietrosa, si prosegue in falsopiano tra rocce e prati. Davanti a noi, improvvisamente ci appare l'affilata mole dell'antIcima est della Corna Piana (1 h. dalla forcella), svettante ed appuntita contro il cielo. Ai piedi della Corna Piana si trova un grande vallone detritico. Il sentiero 244 lo risale restandone a sinistra, passando poco piacevolmente sotto alle pareti rocciose dell'Arera. Il sentiero taglia il ghiaione e sale senza troppa pendenza verso il Passo di Corna Piana. Terminato il ghiaione, occorre fare attenzione alla ricerca del sentiero che diviene poco chiaro e tende a sparire tra erba, grossi massi e gradoni. Una volta arrivati al passo (2130 Mt., 1 h. 50' dalla Forcella di Valmora), l'anello prosegue verso al conca del Mandrone, noi invece pieghiamo decisamente a sinistra e, per una labile traccia segnata da rari bolli gialli, puntiamo alla vetta dell'Arera lungo il suo versante nord tramite il sentiero 218 caratterizzato dal bel passaggio nel Canalino Nord. Dopo i primi minuti in cui i bolli sono rari, improvvisamente ci imbattiamo in una traccia che sale da destra (che poi seguiremo in discesa senza ripassare dal Passo di Corna Piana), troviamo degli evidenti bolli bianchi e rossi ed un'eloquente freccia metallica (10' dal passo) che riporta la direzione da seguire verso sinistra. Subito saliamo un paio di gradoni rocciosi, li seguiamo come fossero delle comode cenge e attraverso una lunga serie di bellissimi passaggi su facile sentiero pietroso si arriva ad un costone roccioso dal quale si ammira lo spettacolare vallone del Mandrone. Proseguiamo fino al cospetto del ripido Canalino Nord, preceduto da un esposto ma facile traverso ghiaioso. Il canalino (30' dal passo) non presenta particolari difficoltà ed è piuttosto breve (circa 15 Mt.), ma il luogo è molto suggestivo e l'ambiente circostante severo e spettacolare. Risaliamo all'interno del budello restando sulla sua sinistra (a destra si trovano dei fittoni rossi in cui una volta passavano delle catene di sicurezza). Verso il suo termine, questo piega a sinistra e dopo un saltino roccioso (staffa di metallo nella roccia) ci troviamo a proseguire su terreno friabile, ripido e in alcuni tratti su brevi cenge esposte. La risalita verso la cima è faticosa ma breve e facile, lungo un ripido valloncello pietroso. Alzando la testa si può vedere il termine del percorso a destra e, a sinistra, il piccolo ripetitore della cima est. Alla croce della vera vetta arriviamo in pochi minuti (45' dal passo di Corna Piana).
Discesa
Scendere, con una certa dose di attenzione, lungo la stessa via del canalino, fino alla freccia indicante la vetta incontrata durante la salita. Da qui, invece di procedere a destra verso il Passo di Corna Piana, proseguire dritti lungo l'evidente e comodo sentierino ben tracciato che in breve attraversa l'intera conca del Mandrone. Scende nel vallone successivo e risale verso la forcella di Gamba (2050 Mt., 1 h. 20' dalla croce). Ora dobbiamo scendere nell'ennesima conce pietrosa. Lungo il comodo sentiero a mezzacosta, incontreremo numerosi cartelli didattici che ci illustrano alcune belle specie di fiori presenti nella zona. Non per altro tale sentiero, di altissimo valore naturalistico, si chiama "Senteiro dei fiori Claudio Brissoni". In meno di 15' arriviamo ad una dorsale erbosa dalla quale si scende al vicinissimo rifugio Capanna 2000. Dal rifugio si continua la discesa lungo l'ampia sterrata fino al parcheggio poco sopra il rifugio SABA e da lì seguendo l'asfalto, oppure tagliando nel bosco si torna all'auto.

Note
Il periplo può essere fatto, ovviamente, sia in senso antiorario, come nel nostro caso, sia in senso opposto. Val la pena sottolineare che facendolo nel senso qui descritto, si ha la possibilità di godere di una luce migliore nella parte nord del percorso. Inoltre così facendo, si può decidere all'ultimo momento se effettuare la salita alla vetta da nord, oppure lasciare perdere e rimanere sull'anello, cosa non possibile compiendo il percorso nel senso opposto, in quanto la deviazione per la cima si incontra dopo tempo che si è partiti dal rifugio. Il parcheggio nei pressi del Rifugio SABA, al termine della bella strada asfaltata, costa la bellezza di 4 euro al giorno.
Commenti vari

L'Arera è una cima molto frequentata, panoramica, facile da raggiungere e con un limitato dislivello. E' incredibile come non abbia incontrato anima viva lungo tutto il percorso che le gira attorno; una volta arrivato in vetta, invece, erano presenti almeno 20 persone vocianti salite quasi tutte dalla Normale da sud. Una volta abbandonata la croce e sceso verso nord, tutto è tornato silenzioso e deserto.

   

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Pinnacoli e canali del versante nord

Sorge il sole anche sul versante nord dell'Arera

   

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Antecima est della Corna Piana

Un gruppo di camosci

   

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Il traverso prima del canalino

Il ripido canalino nord dell'Arera

   

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Verso la Valcanale poco prima della cima

Folla in vetta all'Arera

   
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Il gruppo del Bernina dalla cima dell'Arera

La splendida conca del Mandrone dell'Arera