Descrizione generale
È una bella escursione che si sviluppa sulle creste rocciose delle cime del gruppo meridionale dell'Ortles Cevedale, lungo arditi e aerei percorsi militari della Prima Guerra Mondiale. La parte più alta di questo percorso circolare – denominata “Sentiero degli Alpini” – consiste in una facile ferrata che risale rocce e ghiaioni per poi arrampicarsi sulle balze rocciose e sulla cresta settentrionale della Punta d'Albiolo, per poi fare ritorno lungo la cresta meridionale, dopo avere percorso una bellissima e scenografica cengia sospesa che ne taglia la parete Ovest. Il tutto all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio, in un contensto naturalistico e paesaggistico di prim'ordine, con in più una miriade di testimonianze storiche della Grande Guerra, come villaggi e mulattiere militari, trincee in ottimo stato di conservazione, gallerie e rifugi scavati nella roccia della montagna.
Descrizione percorso
Dopo il paese di Ponte di Legno, in alta Valle Camonica, proseguire verso il Passo del Tonale e dopo la prima ampia curva verso sinistra abbandonare la SS42 svoltando a sinistra in discesa verso il Passo del Gavia e Bormio. Dopo Precasaglio un paio di tornanti ci portano sotto il paese di Pezzo, quindi svoltiamo a destra entrando nel bel centro abitato, ma svoltiamo subito a sinistra su via Viso per dirigerci verso case di Viso. Una bellissima strada asfaltata (anche se parecchio stretta) esce dal paese e inizia a addentrarsi nella valle di Viso, tra larici e radure sempre più ampie, si transita dalla pittoresca località di Pirli per poi giungere all'ampio parcheggio prima di Case di Viso (1750 Mt.). Per risparmiare circa 20 minuti di strada a piedi, è opportuno proseguire in auto attraversando subito a destra il torrente per poi svoltare a sinistra, costeggiare le case sul loro retro e iniziare a salire lungo la strada sterrata lungo due tornanti fino al “parcheggio alto”, in prossimità di un'area picnic, dove si può lasciare l'auto (se c'è posto…, mt. 1880). Da qui basta seguire la strada (sentiero 52) che prosegue in costante salita (mai faticosa) guadagando rapidamente quota e offrendo una bellisima veduta sul profondo solco glaciale della Valle di Viso. In circa 13-14 tornanti (molti dei quali evitabili, volendo, con delle scorciatorie tracciate nel pascolo) si perviene abbastanza rapidamente al Rifugio Bozzi (2478 Mt.), posto su uno sperone roccioso panoramico sulla vallata, poco sopra un piccolo laghetto, sul percorso escursionistico dell'Alta Via Camuna. La salita dal parcheggio alto fino al rifugio – stando alle indicazioni – richiederebbe 1 h. e 45', noi in un'ora e 15' eravamo lì. Dal rifugio ci si appresta a iniziare la salita verso la Punta d'Albiolo, che si può effettuare da Sud o da Nord. Noi abbiamo scelto di fare il giro in senso orario, iniziando da Nord, portandoci quindi dapprima alla sovrastante Forcellina di Montozzo (2613 Mt.), che si raggiunge da rifugio con una rapida (15 minuti) e gradevole salita lungo una mulattiera militare (sentiero n. 111); presso questo valico è possibile osservare una bellissima trincea che si biforca, e anche gettare uno sguardo al versante trentino che scende verso la vallata di Pejo, oltre che sulla cresta settentrionale della Punta d'Albiolo, che da qui inizieremo a risalire lungo il Sentiero attrezzato degli Alpini. La traccia, dapprima molto evidente, dopo un po' tende a sparire, ma cercando bene i segni di passaggio e i rari bolli sulle rocce si segue il percorso corretto, posto dapprima più sul versante verso la Valle di Viso, e poi maggiormente su quello trentino. Iniziano i primi facili tratti attrezzati con cavo d'acciaio, intervallati da balze erbose un po' scivolose, roccette e pendii terrosi dove occorre prestare un minimo di attenzione per non scivolare; salendo si iniziano a vedere fin da subito verso sinistra tre begli specchi d'acqua alpini chiamati Laghetti d'Albiolo (con anche un sentiero che si dirige evidentemente verso di loro, attraverso un grande ghiaione), ma la nostra traccia corretta resta più a destra, e segue sempre il filo logico della cresta della montagna. I tratti su roccia si fanno ora più frequenti, e prestando un po' di cautela, assicurandosi dove pare più necessario, si guadagna quota con dei tratti divertenti dentro dei bei diedri e lungo delle aeree cengie sospese, giungendo poi ad un pianoro roccioso costellato di detriti posto appena a Nord della apparentemente inaccessibile parete della Punta d'Albiolo. Da qui è possibile proseguire lungo il Sentiero degli Alpini traversando la parete Ovest della Punta d'Albiolo (ma lo faremo dopo…), oppure dirigersi verso il vicino Torrione d'Albiolo, che si nota evidente appena discosto a sinistra della Punta d'Albiolo (la cui salita da questo versante – che abbiamo effettivamente tentato – ci è risultata impossibile per le palesi difficoltà tecniche che presenta la parete), collegato ad essa da una evidente cresta dall'andamento pressoché pianeggiante. Optiamo quindi per la salita a questa cima ignorando a destra le indicazioni per il Passo dei Contrabbandieri e salendo serpeggiando tra sassi e terra sdrucciolevole portandoci sulla spalla che unisce Punta d'Albiolo e Torrione d'Albiolo, e percorrendo verso sinistra tutta la cresta sbuchiamo sotto il Torrione, che si sale con una breve arrampicata quasi verticale ma comunque semplice, attrezzata con l'immancabile cavo d'acciaio. Molto piccola la cima (2970 Mt.), e magnifico il panorama tutto attorno, verso il gruppo dell'Adamello, la Busazza e la Presanella a Sud, oltre il visibilissimo Passo del Tonale, oppure verso Nord sui giganti dell'Ortles Cevedale quali il Corno Tre Signori, Tresero, San Matteo e Vioz.
Discesa
Scendiamo con cautela la paretina sotto la cima e ripercorriamo a ritroso la cresta fino a riportarci sotto la parete della Punta d'Albiolo, poi imbocchiamo in discesa a sinistra la prosecuzione del Sentiero degli Alpini (indicazioni per il Passo dei Contrabbandieri), calandoci in un canalone scosceso (attenzione col bagnato o con il ghiaccio!) e perdendo leggermente quota, per poi iniziare la bellissima traversata della parete verticale della Punta d'Albiolo, procedendo lungo una strettissima cengia a sbalzo sul precipizio, piuttosto lunga e a tratti esposta, tutta attrezzata con il cavo d'acciaio che permette sempre una certa sicurezza. Attraversiamo quindi tutta la parete occidentale della montagna fino a dove la cengia termina, in corrispondenza di un terrazzino panoramico. Da qui in avanti le difficoltà saranno minime, ed è possibile togliere l'imbrago. Si inizia a discendere la cresta, che assomiglia più a un ripido spallone, tra facili rocce e tornanti intagliati nella roccia, transitando accando a grosse stanze scavate nella roccia e a resti di edifici militari crollati, tutti posti in osservazione della sottostante Conca del Montozzo, dove spicca ben visibile il Rifugio Bozzi. In breve si giunge al passo posto a Sud della Punta d'Albiolo: il Passo dei Contrabbandieri (2661 Mt., 1 h. 25' dalla cima del Torrione d'Albiolo) dove pure sono visibili numerosissime testimonianze belliche di oltre 100 anni fa. Abbiamo completato la traversata del Sentiero degli Alpini, ora imboccheremo in discesa verso destra il sentiero 111 in direzione del già visibile Rifugio Bozzi, che raggiungiamo in soli 20-25' di cammino attraverso ghiaioni e pendii erbosi. Dal rifugio si ridiscende a Case di Viso lungo la strada sterrata già salita all'andata. |