Monte Adamello - Via Terzulli

 
Zona montuosa Adamello/Presanella Località di partenza Loc. Ponte del Guat - Sonico (BS)
Quota partenza 1570 Mt. Quota di arrivo 3539 Mt.
Dislivello totale +596 Mt. dal parcheggio al rifugio Gnutti
+1403/-30 Mt. dal rifugio Gnutti all'Adamello
Sentieri utilizzati n. 13, 23
Ore di salita 1 h. 30' dal parcheggio al rifugio Gnutti
4 h. dal rifugio alla vetta dell'Adamello
Ore di discesa 5 h.
Esposizione Sud-Ovest (la via Terzulli) Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 09-10/07/2021 Difficoltà EEA, F
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Stefano. Il secondo giorno al termine della ferrata ci ha raggiunto Fabrizio, che era partito alla mattina dal Ponte del Guat.
Condizioni climatiche e dei sentieri

Ottima giornata, limpidissima e non troppo calda. Sentieri in ottimo stato e ben tracciati. In ottimo stato le catene e i pioli della via Terzulli.

Eventuali pericoli
Intraprendere la salita solo con previsioni meteo ottime.
Presenza di acqua
Esiste una fontanella alla partenza al Ponte del Guat. Ovviamente al rifugio Gnutti è possibile rifornirsi di acqua e viveri.
Punti di appoggio
Rifugio Gnutti (2166 Mt.) ed eventualmente il bivacco Ugolini (9 posti letto - 3240 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Imbraco, casco, set da ferrata, ramponi ed eventualmente una corda e una piccozza. Informarsi presso il rifugio Gnutti sulle condizioni di innevamento e del ghiacciaio.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Interessante e varia ascensione all'Adamello; si tratta infatti della via di salita più diretta e al tempo stesso della più impegnativa. Il terreno è vario: l'avvicinamento al rifugio avviene attraversando un bosco e dei verdi pascoli, la via Terzulli si snoda lungo ripide rocce mentre la vetta si raggiunge attraverso un ghiacciaio e dei nevai.
Gli alpinisti più allenati potranno affrontare l'ascensione in giornata (come ha fatto il nostro amico Fabrizio) oppure approfittare del bivacco Ugolini per godere di un'alba sul Pian di Neve. La maggior parte delle persone preferisce affrontare la salita in due giorni e appoggiarsi all'accogliente rifugio Gnutti. Noi, il primo giorno, dopo aver raggiunto il rifugio e alleggerito gli zaini, abbiamo proseguito fino alla vetta della Cima Plem (+1016 Mt. - 2 ore).
La via ferrata ricorda il capitano degli alpini Guido Terzulli, socio del CAI di Brescia, caduto sul fronte russo durante la Seconda Guerra mondiale. Nell'ottobre del 1980 la via, che ai tempi richiedeva una progressione in cordata, venne attrezzata con particolari chiodi utili al passaggio veloce delle corde. Oggi invece sono presenti catene che agevolano notevolmente la progressione ed escludono l'uso della corda.
Generalmente il tratto che dal Passo Adamello sale in vetta all'Adamello non presenta particolari difficoltà e non richiede la progressione in cordata.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere la media Valle Camonica, poi da Sonico o da Malonno seguire le indicazioni per le frazioni Rino/Garda e per la Val Malga (sono presenti anche indicazioni per i rifugi Baitone/Gnutti/Tonolini). La strada - a tratti stretta ma ben transitabile - si addentra nella profonda e selvaggia Val Malga fino all'evidente pargcheggio (nei pressi di un ponte sul torrente) a quota 1540 Mt. È possibile parcheggiare anche un poco più avanti (a pagamento), al parcheggio del ristoro/rifugio Ponte del Guat (tranne che nei mesi invernali). Dal parcheggio gratuito comunque in pochi minuti si perviene a questo rifugio e poi alla successiva Malga Premassone (1585 Mt.), dove si attraversa il torrente Remulo.
Qui proseguire lungo il sentiero n. 23 fino a giungere alla Malga Frino (1695 Mt.) per poi continuare verso la testata della valle dove il sentiero diviene decisamente più ripido e si superano numerosi gradoni di granito (scale del Miller) che conducono sulla sommità del salto roccioso dov’è presente un bellissimo pascolo. Il sentiero è ora decisamente meno impegnativo e conduce alla diga del lago del Miller dove, sulla sinistra, si trova il rifugio Gnutti (2166 Mt.).
Dal rifugio si supera l'ex cabina elettrica (simile a una chiesetta – è il locale invernale della struttura) e si attraversa un ponticello per proseguire lungo l'agevole mulattiera che sovrasta il lago Miller. Ignorare il bivio con il sentiero n. 1 (Alta Via dell’Adamello) che conduce al rifugio Baitone e proseguire rimontando delle balze erbose fino a giungere nei pressi di un grosso masso, dove una targa commemorativa ricorda il capitano Terzulli. Continuare in piano procedendo sulla copertura in cemento della condotta che trasporta le acque del torrente Miller al lago del Baitone.
Poco prima di raggiungere una presa d’acqua, che si trova più o meno al centro della valle, imboccare il sentiero che sale a sinistra lungo la fiancata erbosa. Poco dopo, ignorare la deviazione a sinistra (sentiero n. 31) che sale al passo del Cristallo e quindi alla Cima Plem, per continuare verso Est, sempre lungo il sentiero n. 23.
In breve si guadagna il piccolo e grazioso laghetto del Miller. Abbassarsi leggermente e riprendere a salire lungo il ripido sentiero che conduce al vasto ripiano acquitrinoso del Pantano del Miller (2423 Mt., 1 ora dal rifugio). Portarsi ora in direzione della ripida morena. Qui il sentiero non è sempre evidente ma il percorso è logico e conduce alla lingua di neve e ghiaccio che scende dal Passo Adamello alla cui sinistra si trova uno sperone roccioso, che costituisce il basamento della Cima Ugolini e lungo il quale corre la via Terzulli. L'attacco (2920 Mt. circa) si trova alla base delle rocce in corrispondenza di una cengia che sale obliqua da destra a sinistra.
Affrontare la salita della via sfruttando le numerose catene presenti fino a giungere nei pressi del salto terminale. Qui, in corrispondenza di un bel diedro, corre una variante difficile non attrezzata (sono presenti solo i caratteristici pioli/ancoraggi che permettono un veloce passaggio della corda). Evitarla (scelta consigliata) traversando a destra e aggirando uno spigolo. Rocce via via più semplici conducono al Passo dell'Adamello (3220 Mt. circa).
Abbassarsi nell’avvallamento tra la Cima Ugolini e il ghiacciaio del Pian di Neve e riprendere a salire con dolci pendenze in direzione Nord. Sulla sinistra, con una piccola deviazione, è possibile raggiungere il bivacco Ugolini (3240 Mt.). Lasciare sulla sinistra anche la Cima Laghetto e raggiungere le rocce che costituiscono la sommità del Monte Adamello. In breve, superando dei facili salti, si guadagna la vetta (3539 Mt.).
Discesa
Percorrere a ritroso il percorso di salita.
Lungo la via Terzulli è possibile, grazie agli ancoraggi presenti, evitare di percorrere in discesa i tratti più impegnativi della ferrata compiendo delle brevi calate in corda doppia.

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Stefano lungo il sentiero che sale al rifugio Gnutti

Al termine delle Scale del Miller si guadagna un bel pascolo

   

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Il rifugio Gnuttii

Lasciato il rifugio Gnutti inizia la salita all'Adamello

   

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Quasi nei pressi dell'attacco della Via Terzulli

Stefano lungo la Via Terzulli

   

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Fabrizio (partito a valle in giornata) raggiunge Will
nei pressi del Passo dell'Adamello

Stefano nell'avallamento tra la Cima Ugolini e il Pian di Neve

   

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La salita prosegue verso la cuspide dell'Adamello

Fabrizio quasi in vetta

   

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Da sinistra: Corno Miller, Passo dell'Adamello,
Cima Ugolini, Bivacco Ugolini e Cima Laghetto

Stefano, Fabrizio e Will in vetta all'Adamello