Monte Casale/Primo Pilastro/Pilastro Cristina - Via Cristina

 
Zona montuosa Prealpi Trentine - Valle del Sarca Località di partenza Fraz. Pietramurata - Dro (TN)
Quota partenza 250 Mt. circa Quota di arrivo 830 Mt. circa
Dislivello totale +240 Mt. per l'attacco
+340 Mt. la via (375 lo sviluppo+200 di cengia)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 50' per l'attacco
7 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h. 15'
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 04/05/2013 Difficoltà V+, VI
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata stupenda e calda. Il cielo era completamente azzurro. Il sentiero per raggiungere l'attacco è abbastanza evidente anche se in alcuni punti la traccia svanisce. La roccia in via varia da tratti un po' friabili ad altri dov'è ottima; nel complesso è comunque buona ma è necessaria una costante valutazione.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia. Indispensabili friends (da 0.3 a 3 Camalot. Consigliabile raddoppiare il n.3. Avendo a disposizione il n.5 potrebbe tornare utile sulla fessura del settimo tiro) e cordini per integrare le protezioni in loco.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Itinerario aperto da Marco Furlani e L. Pulatti il 21 febbraio 1980. Si tratta della prima via tracciata su questa grandiosa parete: quella del Primo Pilastro del Monte Casale. Il Primo Pilastro a sua volta si divide in Pilastro Giusti e Pilastro Cristina prendendo appunto il nome da questa via. Arrampicata prevalentemente in diedri e fessure con roccia nel complesso molto buona ma sempre da valutare e con chiodatura tradizionale.
Attacco, descrizione della via

Da Arco percorre la Valle del Sarca in direzione Trento. Raggiunta la frazione di Pietramurata parcheggiare vicino alla cava sotto le pareti del Monte Casale e poi imboccare il sentiero ben visibile (indicazione per la ferrata "Che Guevara") che costeggia il fianco sinistro della cava. Poi il sentiero entra nel bosco ed inizia a salire verso sinistra. Alzati di quota si prosegue verso destra sotto le pareti (è comunque visibile una traccia). E' ben identificabile una lunga terrazza erbosa sul fianco sinistro del Primo Pilastro. Sul suo limite sinistro scende un colatoio. L'attacco è situato proprio alla sua base (bollo rosso).

1° tiro:
superare il muretto e poi proseguire nel colatoio. Gli ultimi metri, molto lisci e più verticali, si aggirano leggermente sulla destra raggiungendo così la terrazza dove si sosta (2 spit). 55 Mt., V+, III, IV-, 3 chiodi, 1 spit.

Percorrere tutta la terrazza verso destra fino alla base di un profondo camino dove si sosta (1 chiodo con cordone). Circa 200 Mt., I.

2° tiro:
salire nel fondo del camino. Dopo un tratto verticale il camino termina e si sosta (2 chiodi+cordone) leggermente sulla destra.
50 Mt., III, V+, 2 chiodi con cordone, 2 sassi incastrati con cordone, 1 radice con cordone.

3° tiro:
superare la terrazza detritica obliquando decisamente verso destra per poi tornare a sinistra sino alla sosta (2 chiodi+cordone) posta alla base di una placchetta e del successivo diedrino bianco. 35 Mt., II, III.

4° tiro:
superare la placchetta e poi spostarsi a destra nel bel diedrino bianco che si risale. Al suo termine per salti rocciosi sino alla base del camino dove si sosta (massi incastrati con cordoni). 30 Mt., VI-, III, 2 chiodi (1 dei quali con cordone), 1 spuntone con cordone.

5° tiro:
salire nel camino e dopo i primi metri uscirne a destra. Seguire la fessura sino alla selletta dove si sosta (1 spit).
25 Mt., V, 1 chiodo, 2 sassi incastrati con cordone, 1 spuntone con cordone.

6° tiro:
traversare a destra 6-7 metri sino alla base del diedro/camino. Risalirlo sino alla sosta (1 chiodo con cordone) posta su un piccolo terrazzino sulla destra. Noi abbiamo sbagliato ed abbiamo seguito la fessura gialla a destra della sosta fin sotto la zona strapiombante. Qui abbiamo traversato a destra sino alla sosta corretta. 25 Mt., V, 1 chiodo sulla via corretta. La nostra variante V+ da proteggere.

7° tiro:
superare il diedrino, a sinistra della sosta, chiuso da un piccolo strapiombo e poi proseguire per fessura sino al suo termine dove si trova un terrazzino inclinato. Nel suo punto più alto si sosta (1 spit). 35 Mt., V+, 2 sassi incastrati con cordone, 1 cordone incastrato in fessura.

8° tiro:
salire la fessura sino un'evidente zona franata. Spostarsi a sinistra e salire per canalino sino una terrazza con piante. Nel suo punto più alto si trova un grosso spuntone sul quale sostare (cordino). 45 Mt., VI-, IV, II, 2 sassi incastrati con cordone.

9° tiro:
salire la fessura a sinistra della sosta. Dopo i primi metri molto verticali si obliqua a sinistra e poi per blocchi si raggiunge la terrazza con pianta dove si sosta (da attrezzare). 40 Mt., VI, V+, III, 1 chiodo, 1 sasso incastrato con cordone.

10° tiro:
alzarsi fin oltre la pianta cresciuta nel diedro. Da qui la via originale obliqua verso destra e poi segue la crestina verso sinistra sino al bosco sommitale ma la qualità della roccia non è delle migliori. Noi abbiamo seguito il diedro sino al suo termine dove si sosta su pianta (da attrezzare). 35 Mt., V-, V+, 1 chiodo, 3 sassi incastrati con cordone.
Discesa
Traversare nel bosco verso destra e abbassarsi un poco fino ad arrivare alla strada forestale che si segue in direzione di Sarche (destra, viso a monte) sino ad un bivio con delle paline. Seguire le indicazioni per Sarche e, tramite sentiero che scende più ripidamente nel bosco, si raggiunge la strada asfaltata che porta a Madonna di Campiglio. Da qui è consigliato l’autostop; in alternativa dovrebbe essere presente un sentiero o strada forestale che evita di arrivare al parcheggio della cava su strada asfaltata. 2 ore se fatta interamente a piedi fino al parcheggio della cava.

Note
Fino a poco tempo fa, causa la scarsa qualità della roccia e le poche informazioni reperibili, questo itinerario era un po' caduto nel dimenticatoio. Recentemente è stato sistemato da Heinz Grill e compagni dopo aver chiesto il parere all'apritore Furlani. Durante il lavoro di "restyling" Grill e compagni hanno aperto un attacco diretto, di 5 lunghezze, che parte accanto alla via Ugo Merz.
Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti sud-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Clicca per visualizzare lo SCHIZZO DELLA VIA
(Disegno di Claudia Farruggia "Iaia")

   
Claudia sul muretto d'attacco che conduce nel colatoio

Il breve ma bel diedrino bianco delle quarta lunghezza

   
La fessura gialla da noi seguita al sesto tiro
Inizio del settimo tiro
   

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La fessura dell'ottava lunghezza

Inizio molto verticale per la fessura del nono tiro

   

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Matteo sul diedro d'uscita

Il Primo Pilastro del Monte Casale con il tracciato della via

   
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