Corno Zuccone

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Reggetto di Vedeseta (BG)
Quota partenza 962 Mt. circa Quota di arrivo 1458 Mt.
Dislivello totale

+500 Mt. circa

Data di uscita 09/02/2013
Ore di salita 1 h. 15' Ore di discesa 1 h.
Sentieri utilizzati n. 152 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri
Giornata fredda ma soleggiata. Da alcune relazioni lette in internet pareva che la segnaletica per la cima fosse molto poco evidente e confusa. In realtà l'ho trovata abbondante e molto chiara in quanto appena rifatta. Buon per me, in quanto le tracce e i sentierini che si diramano dal corretto percorso nella parte bassa sono numerosissimi e sarebbe stato facile sbagliare. Attenzione all'ultima parte che si svolge su ripide balze erbose particolarmente scivolose in caso di erba secco o pioggia.
Eventuali pericoli
Nessuno.
Presenza di acqua
Al parcheggio alla partenza si trova un bel lavatoio coperto.
Punti di appoggio

Alcune baite nella parte bassa del percorso.

Materiale necessario oltre al tradizionale
Nessuno.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Veloce camminata da farsi quando si ha poco tempo a disposizione e si vuole ammirare l'intero arco di cime della Val Taleggio da una posizione isolata. Il Corno Zuccone ha forme severe e rocciose ma il suo versante sud è abbastanza facilmente risalibile tramite una lieve traccia tra ripide balze erbose. La prima parte del percorso si svolge invece all'interno di un bel bosco.
Descrizione percorso
Risalite la bella strada della Val Taleggio da San Giovanni Bianco in Val Brembana, passate sotto gli affascinanti orridi e guidate fino al paesino di Vedeseta, da qui, poco oltre la piazza centrale del paese, prendete a destra per Reggetto, minuscola frazione dove una volta giunti, la strada termina. Cercate un bel lavatoio con tanto di panchine e parcheggiate. Su di un muretto troverete l'indicazione per il sentiero 152 e su una recinzione una freccia che indica il Corno Zuccone. Risalite la dritta strada agro-pastorale per 200 Mt., passando accanto ad alcune casette di vacanza dal curioso tetto spiovente, fino ad una vasca in pietra datata 1700 sulla quale sono stati dipinte le indicazioni per il sentiero 152 e 150 ( a tal proposito: non c'era un sasso o un altro luogo su cui dipingere la segnaletica invece di rovinare un manufatto del 1700?...). Seguiamo a sinistra la strada per poche decine di metri e subito svoltiamo a destra su di un sentiero per entrare nel bosco. Immediatamente si svolta di nuovo a sinistra e si risale il sentierino fino ad una baita con capanno fisso per la caccia. Camminiamo a fianco di un vecchio muretto a secco e sbuchiamo in un piccolo prato dal quale si ha un ottima vista sul Resegone. A sinistra si trova un baita, ma noi proseguiamo verso destra seguendo i bolli dipinti su una roccia. Costeggiamo sempre una specie di muretto a secco verso destra e rientriamo nel bosco diritti davanti a noi. Da bosco misto, in breve si passa in una faggeta. In seguito si arriva in una zona caratterizzata dalla presenza di grossi massi sparsi, fenditure nel terreno, cavità rocciose e piccoli pinnacoli, sempre all'interno del bosco. Proseguiamo fino ad arrivare alle pendici finale dello Zuccone ed incontrare una evidente freccia posta in alto su di una pianta che ci indica la via di salita lungo il versante sud. Usciamo cosi dalla vegetazione. Il primo tratto è molto ripido tra erba scivolosa e rari cespugli di mugo. Dopo questo tratto faticoso, la tracciolina perde leggermente pendenza per poi ritornare ripida. Passa accanto, lasciandola sulla destra, ad una piccola zona di enormi massi caduti e un piccolo ghiaioncello, punta ad una forcellina e qui sbuca in cresta. Da qui si procede verso sinistra, per facile cresta, lungo gli ultimi cento metri di percorso si arriva in vetta.
Discesa
Teoricamente la discesa passa dalla via di salita. Io ho pensato bene di arrivare alla forcellina, scendere qualche metro lungo l'itinerario di salita e poi entrare nella zona di sfasciumi e grossi massi caduti e da qui inventarmi un percorso di discesa che seguisse una linea continua tra massi, pendii erbosi molto ripidi, canali e brevi tratti di cresta fino a ricongiungermi in basso nel bosco con il sentiero originale. Risultato: una serie di risalite, discese, cambi di percorso, traversi su erba ripidissima per poi sbucare finalmente nel tranquillo bosco sottostante. Sono convinto però che, tornando con più tempo e più calma, il percorso fatto in discesa, lo si possa fare in modo più logico anche in salita e trovare così un nuovo itinerario di salita più vario all'ultima parte di questo monte.

Note
Sicuramente il Corno Zuccone è una montagna pochissimo nota e per questo pochissimo frequentata come si evince dal libretto di vetta in cui nell'arco di un anno le firme presenti erano meno di una dozzina. Tra i punti a suo favore sicuramente menzioniamo il panorama e la forte presenza di camosci che scorrazzano sulle sue ripidi pendici finali. La madonnina in vetta (Madonna delle cime), dalle forme stilizzate, è costruita con materiale residuato dai bombardamenti avvenuti a Dalmine durante la seconda Guerra Mondiale.
   

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Inconsueto roccolo a torre a Reggetto

Monte Sodadura

   

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Resegone

Alcuni camosci che osservano gli escursionisti

   

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Cresta finale

Omar in vetta

   

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Zona di massi e sfasciumi percorsa in discesa

Percorsi di salita e discesa

   

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