Pizzo Cengalo/Punta Angela - Spigolo Vinci [Parte Bassa]

 
Zona montuosa Masino/Bregaglia/Disgrazia Località di partenza Località Bagni di Masino - Val Masino (SO)
Quota partenza 1178 Mt. Quota di arrivo 3200 Mt. Punta Angela
(3369 Mt. vetta Pizzo Cengalo)
Dislivello totale +1356 Mt. dal parcheggio al rif. Gianetti
+266 Mt. dal rifugio all'attacco
+220 Mt. circa la via (395 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 21
Ore di salita

3 h. 10' per il rifugio
1 h. per l'attacco
5 h. il tratto di via

Ore di discesa 10' la doppia
40' sino al rifugio
2 h. 10' dal rifugio al parcheggio
Esposizione Sud, sud-ovest Giudizio sull'ascensione Discreta
Data di uscita 10/08/2008 Difficoltà IV+, V+
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Claudia, Fabio.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Sentiero in ottimo stato, ben segnato sia nel bosco che sui pascoli. L'avvicinamento si è svolto con condizioni meteo perfette. Solo nel pomeriggio della domenica sono comparse delle nuvole che hanno coperto la parte alta della via. La roccia in via è praticamente ottima, la prima parte però, date le scarse ripetizioni è spesso ricoperta da licheni.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente. Lungo questo tratto della via le protezioni sono molto scarse.
Presenza di acqua

E' possibile reperire acqua all'inizio del sentiero (Bagni di Masino). Lungo l'avvicinamento verso il rifugio s'incontra una fontana in corrispondenza di un prato con una baita e, oltre, due fonti (indicate con scritte rosse, una delle quali un po' sbiadita). Al rifugio è presente una fontana.

Punti di appoggio

Rifugio Gianetti (2534 Mt.).

Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale dotazione alpinistica. Indispensabili friend (da n. 0.3 a 3 Camalot - nella fessura di L7 può tornare utile anche un 4) e dei cordini per integrare.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Lo Spigolo Vinci è sicuramente l'itinerario più famoso di tutta la Val Porcellizzo. A detta di qualcuno forse è addirittura l'itinerario più bello di tutte le Alpi Retiche.
Questo stupendo ed estetico spigolo fu vinto da Alfonso Vinci, E. Bernasconi e P. Riva il 16 agosto 1939.
Percorrere l'intero spigolo significa affrontare una cavalcata di circa 750 Mt. con una prima parte che si svolge su rocce sporche di licheni, una seconda che si svolge lungo una cresta, dove occorre aggirare e scavalcare diversi torrioni, ed una terza che sale vertiginosamente verso la vetta della Punta Angela.
Nel corso degli anni, purtroppo, le cordate hanno via via dimenticato le prime due parti dell'itinerario ed abitualmente ora si percorrono solo le ultime centinaia di metri agganciando lo spigolo con una semplice lunghezza di corda lungo un canale di III.
Il fatto che un itinerario di simile bellezza sia stato 'accorciato' a tal punto che chi parla di Spigolo Vinci intende solo l'ultimo tratto e l'itinerario completo deve essere identificato con il termine "integrale" è una cosa che non ci è piaciuta molto; per questo motivo la nostra intenzione era quella di percorrere tutto l'itinerario. Giunti alla base del terzo tratto, in considerazione del lungo rientro a piedi, delle ore di macchina che ci attendevano e del meteo che si stava lentamente guastando, abbiamo deciso di scendere. Chi intende ripetere 'in integrale' l'intero spigolo dovrebbe prevedere 2 pernotti al rifugio, evitando così di rientrare eccessivamente tardi (la seconda parte, seppure di sviluppo ridotto richiede parecchio tempo per via dei numerosi sali-scendi).
Attacco, descrizione della via
Dalla frazione di San Martino (SO) continuare sino a raggiungere le terme dei Bagni di Masino; oltrepassarle e, poco prima del termine della strada, parcheggiare a sinistra in uno spiazzo sotto dei grandi alberi (in estate è necessario pagare un ticket di 5 euro).
Incamminarsi raggiungendo subito un bivio (palina in loco). Prendere il sentiero di destra che dopo aver attraversato un prato inizia a salire repentinamente in un bosco. Terminato il bosco ci si trova davanti alle baite della "Corte Vecchia" (1405 Mt. - fontana in loco). Continuare sino a sbucare in una grande e splendida spianata ricoperta di pascoli, il "Piano del Porcellizzo" (1899 Mt.), dove sorge la "Casera del Porcellizzo". Oltrepassata la baita si attraversa tutto il pianoro e un ponte sul torrente, poi seguendo il sentiero (diversi tornanti) si riprende a guadagnare quota sino ad arrivare al cospetto del rifugio Gianetti.
Dal rifugio seguire il sentiero Roma in direzione del rifugio Allievi. Lungo il sentiero si trova una deviazione che sale (ometto in loco). Seguirla puntando direttamente al Cengalo e al suo imponente spigolo. Non esiste una traccia precisa da seguire ma lungo il percorso sono disseminati diversi ometti. Durante l'avvicinamento si avrà modo di notare la grande cresta e l'intaglio che la precede. L'attacco vero e proprio è alla base della prima torre, sul versante sud ovest a circa 20-30 metri dallo spigolo (piccolo spiazzo).

1° tiro:
salire le facili rocce lungo un percorso non obbligato piegando verso sinistra sino a raggiungere una piccola selletta. Qui si attrezza una sosta. 40 Mt., IV.

2° tiro:
stando a sinistra della sosta si sale in verticale lungo delle stupende placche lavorate. Sosta da attrezzare. 40 Mt. IV+.

3° tiro:
mediante una placca lavorata raggiungere il camino che permette di uscire sulla cresta. 30 Mt., IV+, V+, 1 chiodo.

4° tiro:
spostarsi sul versante sud est e seguire il filo di cresta sino a scavalcarla. Ridiscendere nuovamente sul versante sud ovest raggiungendo così una placca incisa da una fessura obliqua alla base della quale un terrazzino consente di attrezzare comodamente la sosta.
25 Mt., IV+, V.

5° tiro:
raggiungere la sommità della placca e ridiscendere all'intaglio. 20 Mt., IV+, III.

6° tiro:
salire il torrione sopra l'intaglio sfruttando una fessurina al termine della quale si trova la sosta a sinistra su un comodo ripiano inclinato.
20 Mt., III+, IV+.

7° tiro:
salire sul filo dello spigolo, dopo i primi metri in placca sfruttare la larga fessura esposta fino al suo termine. Spostarsi leggermente a sinistra e per rocce più facili proseguire fino a dei chiodi di sosta. 35 Mt., V+, IV, 1 chiodo.

A questo punto descrivere lunghezza per lunghezza diviene una cosa molto difficile in quanto non tutte le soste sono attrezzate e spesso il percorso che uno sceglie non è sempre obbligato.
Lungo la traversata in cresta c'è ancora una fessura che caratterizzato il percorso. Si trova sul filo di cresta, alla base di una parete molto verticale ed è lunga circa una decina di metri. Il resto del percorso è laborioso ma non difficile. Noi ci sentiamo di valutare queste fessure V+ e la parte restante un III+ con dei passi di IV e IV+. Lungo il percorso sono disseminati degli spit di sosta e qualche spit di passaggio.
L'ultimo tratto di spigolo, quello che non abbiamo percorso, incomincia quando sulla sinistra s'incontra un facile canale di III che scende verso il ghiaione. Qui è presente una sosta su chiodi con maglia rapida. Cordini e maglia rapida sono presenti anche su dei massi incastrati poco sotto l'intaglio (ottimali per un'eventuale doppia).
Per consultare questa parte dell'itinerario vai alla relazione del 22/08/2010.
Discesa
Con una doppia nel canale si raggiunge la base della parete. Da qui mediante tracce segnalate da ometti si ritorna al rifugio Gianetti e quindi a valle.

Note
Dalla guida di Andrea Gaddi:
nell'estate del 2003 degli scalatori elvetici, in una veloce trasferta in Val Porcellizzo, hanno richiodato la via con fix inox 12 Mm., sia alle soste che sui tiri. Azione subito condannata dalla gran parte delle guide alpine locali, ignari però che la chiodatura interessava anche la parte bassa (l'itinerario integrale). Alla fine di agosto è stato organizzato così un lavoro di pulizia composto da alcune guide locali, che schiodarono la sola parte alta della cresta. Ne consegue che oggi la parte iniziale è ancora attrezzata.
Si spera nell'interesse delle generazioni future che queste azioni non si ripetano più... sia per la chiodatura indiscriminata a dispetto dell'alpinismo d'altri tempi, sia per l'orrendo lavoro di schiodatura che vede oggi i resti degli spit martellati brillare ancora sul granito. Considerando anche che per l'occasione è stato usato l'elicottero per il trasporto del materiale, che in via teorica avrebbe dovuto portare gli attrezzi necessari per eliminare lo scempio commesso. A conti fatti, quindi, non si può stabilire con certezza quale sia stata tra le due, l'azione più dannosa!
Commenti vari
Poco sopra gli stabilimenti dei Bagni di Masino, località di partenza dove si parcheggia, si trova una fontanella di acqua termale calda, accessibile ai passanti.
Altre ripetizioni
Il 22/08/2010 Bertoldo, Andrea, Enrico e Tiziana hanno ripetuto la parte alta dello Spigolo.
Il 2/07/2011 Ale, Carlo, Claudia e Luca hanno ripetuto la parte alta dello Spigolo.
   

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Il Cengalo con la sagoma dello Spigolo Vinci all'alba

Uno dei numerosi stambecchi incontrati durante l'avvicinamento

   

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La parte centrale e terminale dello Spigolo Vinci

Luca sulla fessura esposta della settima lunghezza

   
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