Cima di Calvera, Vigna Soliva e Pizzo delle Corna

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Tezzi Alti - Gandellino (BG)
Quota partenza 969 Mt. Quota di arrivo 2301 Mt. Monte Calvera
2356 Mt. Vigna Soliva
2352 Mt. Pizzo delle Corna
Dislivello totale 1500 Mt. compresi i saliscendi
Sentieri utilizzati n. 309
Ore di salita 3 h. per il Calvera
altri 30' per la Soliva
altri 20' per il Pizzo delle Corna
Ore di discesa 2 h. 30'
Data di uscita 12/06/2021 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar
Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Giornata limpida e fresca. Panorami ampi. Sentieri ben evidenti lungo la salita fino al PIzzo delle Corna, anche empre ben segnalati. Qualche tratto coperto da neve residua ma che non ha creato alcun problema. Discesa poco battuta e quasi per nulla segnalata; mancano completamente bolli o indicazioni fino al termine della discesa dal Pizzo delle Corna, ma il percorso è intuitivo. Dalla fine della ripida discesa dal Pizzo delle Corna, il tracciato è poco chiaro e occorre prestare attenzione a non sbagliare itinerario. Recentemente è stata migliorata la cartellonistica per la salita alla Croce del Cavlera, con frecce in legno più chiare ed evidenti.

Eventuali pericoli
Fate un minimo di attenzione, in caso di neve e ghiaccio, ad alcuni passaggi un poco esposti dalla sella con la pozza d'acqua ed il ricovero in pietra fino alla croce posta sull'antecima del Monte Calvera. Anche dalla vetta del Calvera, fino alla selletta con la Vigna Soliva, potrete trovare condizioni che necessitano di attenzione in caso di neve dura. Tra i pericoli, possiamo mettere anche la possibilità di non trovare il giusto percorso durante la discesa da noi seguita, essendo questa priva di traccia e segnali.
Presenza di acqua
Bella fontana presso la Fonte di San Carlo a 30’ di cammino dal parcheggio. Con una breve deviazione (5') è possibile arrivare ad un'altra fontanella in località Spiazzi dell'acqua, all'incrocio con il sentiero per Spiazzi di Gromo.
Punti di appoggio
Presso la località Spiazzi dell'acqua si trova una bella tettoia attrezzata per pic-nic, con caminetto e barbecue. Dopo una oretta di cammino da qui, arriverete alla Baita Zucchi, costruita a ridosso di un roccione. Infine, giunti alla selletta al termine del vallone roccioso sotto la vetta del Calvera (1 h. e 15' dalla baita Zucchi), troverete un piccolo rifugio in pietra, coperto da un telo impermeabile e, nei pressi di questo, una tondeggiante pozza d'acqua. Durante la discesa, arrivati alla fine del ripido pendio che scende dal Pizzo delle Corna, troverete una baita alla vostra sinistra. Sempre scendendo, dopo un'altra mezz'ora di cammino eccoci ad una seconda baita alla nostra destra, poco sotto il sentiero.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Portatevi i ramponi se “annusate” la possibile presenza di neve residua.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Il Monte Vigna Soliva è il punto culminante di un bel gruppetto montuoso, compatto e circolare, posto all'imbocco dell'alta Valle Seriana, proprio davanti ai giganti della zona, in posizione privilegiata per panorama ed esposizione al sole. Le altre due cime del gruppo, che raggiungeremo con questa escursione, sono il Monte Calvera che precede la ViGna Soliva ed il Pizzo delle Corna (con due vette distinte) che la segue lungo la cresta del gruppetto montuoso. Le tre cime sono poco frequentate, come testimoniano le segnalazioni poco evidenti lungo il percorso, ma a chi volesse raggiungerle in sequenza, sanno regalare bellissimi scorci panoramici (specialmente sui giganti della Valle Seriana in primo piano), nonchè insoliti ed interessanti angoli lungo tutto l'itinerario. Molto bello il tratto in cresta tra le tre cime.
Descrizione percorso
Lungo la strada della Val Seriana, giunti a Pontenossa, si prende la destra verso Valbondione. Una volta giunti a Gandellino, si scende verso destra per entrare nel piccolo paese; alla prima curva si segue a sinistra e si inizia una lunga serie di tornanti verso il borgo di Tezzi Alti. Arrivati alla chiesetta sulla sinistra, si parcheggia nel piccolo spazio per auto davanti alla chiesa e si inizia a camminare su asfalto proseguendo in salita. Al primo tornante sinistrorso si abbandona l’asfalto prendendo il sentierino davanti a noi che subito si impenna tra prati e piante. Sbucati su un’ampia strada sterrata, la si segue verso destra ed al primo tornante si procede dritti in un prato. Si cammina ora su sentierino sassoso che in breve si immerge in un boschetto per sbucare poco dopo una baita, proprio davanti a d una palina che indica un sentiero “agrituristico” denominato Flavio Tasca verso sinistra. Noi invece andiamo a destra inoltrandoci sempre più in una bellissima abetaia inizialmente in salita. Lasciamo alla nostra sinistra un grosso masso muschioso e poco oltre un bacino idrico dietro il quale si trova piccola area pic- nic. Qui facciamo visita ad un curioso masso sulla cui superficie sono scolpite dei curiosi e misteriosi fori (pare fosse un masso sul quale in antichità si facessero riti religiosi in favore del dio Saturno). Poche decine di metri e ci imbattiamo nella fresca fonte di San Carlo (1165 Mt.). Giunti ad un secondo bacino idrico sulle cui pareti sono presenti delle scritte un poco confuse e delle indicazioni poco chiare, procediamo dritti e poi al primo bivio subito a destra direzione Vigna Vaga e Fontanamora.Poco oltre eccoci ad un altro bivio, qui seguiamo la chiara indicazione di una freccia di legno che ci invita a prendere il sentiero di sinistra per il Monte Vigna Soliva. Saliamo ripidi e regolari. Ignoriamo alla nostra destra un sentierino che scende verso la località Spiazzi dell'acqua e proseguiamo dritti in salita su ampio sentiero pietroso. Man mano saliamo, il sentiero si fà più stretto. Arrivati ad un certo punto sulla sinistra si intravede una roccia con una sbiadita scritta rossa che indica il Monte Calvera. Ultimamente è stata messa una bella freccia in legno con la stessa indicazione. Abbandoniamo il sentierone per deviare a sinistra. Subito dopo una ben più evidente freccia rossa, ci segnala di proseguire dritti e poi una seconda freccia ci conferma la direzione corretta. Per oltre 20 minuti camminiamo nel fitto bosco che ora mischia faggi e conifere. Un'altra recente freccia di legno con la scritta Calvera ci indica di proseguire verso sinistra, mentre a destra la freccia segnala la Vigna Soliva. Usciti dal bosco, eccoci in una radura erbosa puntinata da abeti, dominata in alto dalle del Calvera. Bella vista alle nostre spalle sulla zona del Passo degli Omini. Seguiamo la traccia nell'erba e, ad un certo punto, pieghiamo verso sinistra in falsopiano. Con alcuni saliscendi tra l'erba alta e i cespugli sparsi, arriviamo ad una zona caratterizzata dalla presenza di grossi massi isolati ed un bellissimo colpo d'occhio verso il Monte Pradella ed il Pizzo Farno davanti a noi. Superiamo la Baita Zucchi, poco discosta in basso a sinistra del percorso originale. Proseguiamo su traccia in mezzacosta tra larici fino ad un paio di ruderi di baite, uno a destra ed un secondo più in basso a sinistra. Alle nostre spalle si può ammirare la zona del Passo degli Omini, il Timogno e l'Avert. Davanti a noi il Pizzo del Diavolo di Tenda fa splendida mostra di sè. Saliamo in diagonale verso destra. Alzandoci, possiamo vedere sotto di noi anche i cerchi irregolari di alcuni recinti di pietra. Puntiamo ad uno spigolo roccioso rossastro in alto. Ad un certo punto ci troviamo davanti alcuni ometti di pietra, uno dei quali è posto sopra ad una roccia su cui è mal disegnata una croce rossa ed una freccia ad indicarci la direzione. L'ennesima nuova freccia di legno ci segnala la direzione per la Croce di Calvera. Perdiamo quota, ignorando l'evidente traccia che sale dritta tra l'erba. Entriamo ora in un vallone che poco sopra è caratterizzato da una pietraia di rocce violacee. Continuiamo a salire seguendo vari bolli rossi. La pietraia rimane alla nostra destra, mentre noi siamo sul lato sinistro (salendo) del vallone. Dopo circa 30' di salita ripida e monotona, su sentiero zigzagante che a volte tende ad affievolirsi per poi ricomparire poco più in alto, arriviamo ad una ben marcata sella. Qui si trovano una bella pozza rotonda ed un riparo fatto di pietre coperte da un telo plastificato. Ignoriamo gli ometti che procedono verso una specie di passo più in alto e ci spostiamo verso destra in diagonale salendo tra pietre ed erba. La salita è ripida ed occorre fare una certa attenzione nel caso il terreno sia coperto di neve o ghiaccio. Sotto di noi, verso destra il pendio è molto ripido e presenta alcuni salti rocciosi. Si sale tendendo verso destra fino a trovarci sotto alla croce. Ma per raggiungerla dobbiamo proseguire ancora verso destra e poi, una volta raggiunta una specie di crestina, alla cui sinistra si trova una trincea naturale parallela, si segue questa verso sinistra. In breve si giunge ai piedi della grande croce in ferro. Dalla croce proseguiamo lungo la crestina per poi andare leggermente a destra e tra vallette, conche e dossi, ci portiamo sotto l'evidente gradone roccioso che si innalza di una ventina di metri davanti a noi. Scendiamo per pochi metri alla sua base e lo risaliamo grazie ad un canalino-rampa molto facile. All'uscita da questo siamo all'inizio di una specie di pianoro sul cui lato destro si trova un secondo gradone roccioso. Noi restiamo bassi e percorriamo il pianoro verso nord. Poche decine di metri dopo dobbiamo scendere sul fondo di un piccolo canyon profondo una decina di metri. È questo un luogo di grande fascino: siamo completamente circondati da rocce. Risaliamo la profonda fossa verso il lato opposto per poi seguire la sottile cresta sulla quale sbuchiamo verso sinistra. In breve, su facili roccette ed erba, arriviamo sulla ben più tranquilla ed ampia dorsale erbosa che conduce sulla cima vera e propria del Monte Calvera (20-30 minuti dalla croce). Bella la vista sul Pizzo di Petto. Continuiamo lungo la dorsale che graduatamente perde quota. Arrivati sopra ad un salto, andiamo verso destra, facendo molta attenzione alla forte pendenza. Scendiamo fino ad un saltino misto di rocce ed erba. Lo affrontiamo sul filo di cresta per poi andare a sinistra. La pendenza elevata e l'esposizione richiedono cura nel procedere. Arrivati ai piedi del saltino, andiamo a sinistra in mezzacosta con un traverso (attenzione in caso di neve ghiacciata) fino ad una evidente selletta. Da qui risaliamo un dossetto erboso piuttosto ripido grazie ad una labilissima traccia a tornantini. Al termine della risalita siamo a poche decine di metri dalla cresta erbosa che si dilunga verso la nostra vetta. Restando più bassi della cresta, camminiamo in mezzacosta, salendo graduatamente verso la dorsale. Qui arrivati, non rimane che seguirne il corso fino al pendio finale che termina sulla cima del Monte Vigna Soliva. Davanti a noi ecco i 3000 metri delle Orobie e una bella parte delle Orobie bergamasche stesse. Proseguiamo verso la terza meta di oggi: il Pizzo delle Corna. Per raggiungerlo non ci resta che seguire la facile dorsale erbosa davanti a noi, e che costituisce il proseguo della dorsale già affrontata fin qui. Scendiamo con gradualita, mantenendoci leggermente sulla destra del filo di cresta. Il panorama arriva anche verso la zona del Curò, con le cime del Torena, del Recastello e del Tre Confini. Arrivati ad una sella, riprendiamo a salire verso la prima delle due cime che caratterizzano il Pizzo delle Corna, dalla tipica roccia aranciata (2352 metri). Da qui, altra breve discesa e seguente risalita priva di diffioltà ed eccoci alla seconda tondeggiante ed erbosa vetta (2351 metri)
Discesa
Dalla seconda cima del Pizzo delle Corna, si segue la ripida ed erbsa dorsale che scende verso il fondovalle. Non esiste un sentiero segnalato ed occorre aguzzare la vista per seguire una labile traccia tra erba e terriccio. In caso di buona visibilità i problemi non esistono ed è sufficiente seguire la linea di cresta davanti a noi puntando ad una cresta rocciosa che, più in basso, si stacca verso sinistra dalla nostra dorsale erbosa. Oltrepassanto il punto di incontro di questa cresta, proseguiamo in discesa lungo il ripidissimo pendio erboso sotto di noi, avendo come punto di riferimento la bella conca prativa in basso, dove un paio di pozze d'acqua, ed una baita sono ben visibili. Evidente è anche una strada sterrata che scende verso la Val Sedornia, ma che non dobbiamo raggiungere, restando noi sul lato opposto della conca erbosa. Mentre scendiamo abbiamo come direzione da seguire il Pizzo di Petto e la cima che domina il Laghetto di Spigorel. Giunti al termine della ripida discesa, ci troviamo alla sinistr del Passo di Val Grande (1983 metri) pieghiamo verso destra, passando nelle vicinanze di una baita, ma senza raggiungerla. Man mano scendiamo, ci avviciniamo ad un solco profondo sul fondovalle, oltre il quale si vede bene la strada sterrata che scende verso la Val Sedornia e gli impianti di risalita della zona Cavandola e Sponda Vaga. Stando alti sopra il solco, prendiamo l'evidente direzione che costeggia i ripidi fianchi della Vigna Soliva da cui siamo discesi. Ora il sentiero è ben marcato nell'erba. Superiamo un abete isolato. Più in basso ecco una baita che lasciamo alla nostra sinistra, sotto al sentiero. Poco distante  sentiero lo scrosciare di una cascatella che scende seminascosta da una valletta rocciosa alla nostra destra. Arriviamo al termine dei prati e ci immettiamo nel fitto bosco di abeti. Subito il sentierino tra i pascoli, lascia il posto ad un ampio sentiero nel bosco che velocemente scende. Arrivati alla freccia che abbiamo incontrato durante la salita e che indicava la Cima Cavlera, non ci resta che ripetere il percorso già fatto e tornare all'auto.

Note
In data 28 gennaio 2017 avevamo raggiunto le Cime Calvera e Vigna Soliva, ma le non sicure condizioni della neve, ci hanno suggerito di interrompere il percorso e rinunciare al Pizzo delle Corna. Questa volta, con molta meno neve presente, ho potuto completare il tragitto in cresta e raggiungere anche l'ultima delle tre cime di questo piacevole gruppo montuoso. Appena iniziata la discesa dal Pizzo delle Corna, sulla sinistra si stacca una bella crestina rocciosa che porta ad una cima senza nome (2257 metri di altezza) sulla quale si trova una picola croce in legno; il sentiero che permette di raggiungerla corre lungo una esposta ma non difficile cengia che alterna tratti erbosi a tratti pietrosi ed è intitolato ai fratelli Franco ed Orlando Sempreboni; purtroppo, giunto a poche decine di metri dall'ultima rampa sotto la croce, un tratto molto ripido ed esposto, da traversare, coperto da neve inconsistente (vista l'ora tarda...), non mi ha permesso di arrivare in vetta a quesa anonima ma molto panoramica cimetta, posta a sbalzo sopra la valle sottostante.
   

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Bella vista sui Diavoli salendo alla Croce di Calvera

Omar alla Croce di Calvera

   

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Sulla Cima di Cavlera

Alla Vigna Soliva con Coca, Torena e Recastello alle spalle

   

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La prima vetta del Pizzo delle Corna

Dalla seconda cima, sguardo verso la prima e la Vigna Soliva

   

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La prima parte della discesa verso la crestina rocciosa

La ripidissima discesa fatta, vista dal Passo di Val Grande

   

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La bella vallata erbosa ai piedi del Pizzo delle Corna   

Rilassante sentiero verso la Val Sedornia