Monte Varro

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Colombera di Sotto - Onore (BG)
Quota partenza 750 Mt. circa Quota di arrivo 1214 Mt.
Dislivello totale 500 Mt. Sentieri utilizzati non numerati
Ore di salita 2 h. 15' Ore di discesa 2 h.
Data di uscita 07/05/2022 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Tempo incerto per l'intera camminata: nebbie e sprazzi di cielo aperto si sono alternati lungo la giornata. Sentieri evidenti fino alla Valle di Tede, poi segni, bolli, indicazioni e quant'altro, spariscono completamente. Per la parte finale della salita al Varro si cammina su tracce molto labili, spesso assenti, tratti completamente privi di segni di passaggio. In alcuni punti è necessario improvvisare poichè non esiste una direzione obbligata o un passaggio determinato.

Eventuali pericoli
Nessuno. Occorre però non dare troppa confidenza e avere superficilità nell'affrontare alcuni tratti molto ripidi durante la discesa dopo la croce di vetta e qualche passaggio su cresta sottile ed esposta subito dopo la medesima.
Presenza di acqua
Troverete acqua poco dopo la partenza, nella zona pic nic di un parco in località Colombera di Sotto.
Punti di appoggio
Alcune utili tettoie nel parco suddetto. Al bivio tra la Val di Tede e la Val di Varro, andando a destra in Val di Varro arriveremmo ad un agriturismo (Fattoria della Felicità). Al termine della sterrata della Val di Tede, svolteremo a destra e poco dopo eccoci nei pressi di una baita con ampia tettoia. Da qui in poi non trovemo più nulla. Scendendo dal Monte Varro lungo il versante opposto, poco prima di giungere sul fondo della discesa troveremo un rudere in cemento che offre un ottimo riparo in caso di maltempo. Arrivati sull'ampia strada sterrata successiva, ritroveremo alcune baite e cascine lungo la sterrata stessa, nonché un edificio adibito a zona di tiro con armi. Arrivati ormai nei pressi di Onore, eccoci superare alcune cascine.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Breve camminata in ambiente pochissimo frequentato, su tracce non segnalate e spesso da seguire con intuito. Il monte Varro è una bassa ma articolata montagna posta all'interno del Parco di Interesse Sovracomunale del Monte Varro; siamo nella zona tra Castione della Presolana e Onore, in media Val Seriana. Una camminata su questa cimetta equivale ad una immersione in un ambiente ancora selvaggio, pochissimo frequentato e dove serve un poco di capacità di orientamento e di lettura del terreno in cui ci si sta muovendo. Pur non offrendo ambenti fantastici e panorami immensi, questa escursione riesce a regalare ottime emozioni e buone soddisfazioni anche all'escursionista più esigente, ma che a volte sa godere della semplicità di luoghi ameni e di bassa quota.
Descrizione percorso
Arrivati ad Onore, in Valle Seriana, proseguiamo fino alla località Colombera di Sotto, fino al termine della strada asfaltata che dopo aver superato le ultime case isolate, termina nei pressi di una sbarra di metallo. Poco prima di questa, lasciamo l'auto e incamminiamoci. Superiamo la sbarra ed entriamo in un bel parco pubblico con alcune tettoie per pic nic. Superiamo una cappelletta poco sopra al sentiero che costeggia il parco. Usciti dal parco dal suo lato opposto, ci immettiamo in una ampia sterrata verso destra. Al bivio successivo prendiamo a destra; qui un cartello ci avvisa che stiamo entrando nel PLIS del Monte Varro (Parco Locale di Interesse Sovracomunale). Senza possibilità di errore seguiamo la sterrata pianeggiante fino al bivio seguente al quale andiamo a sinistra, come da indcazione per la Val di Tede, lasciando la Val di Varro a destra e la vicina Fattoria della Felicità. Il percorso ora prosegue sempre su sterrata molto ampia e in falsopiano; costeggiamo il torrente alla nostra sinistra, mentre alla nostra destra si innalzano fianchi pietrosi simili ai calanchi delle Marche. Ignoriamo la deviazione per l'azienda "Ol Pagher" verso sinistra e proseguiamo dritti. La strada segue il sinuoso fondo vella valletta e con alcuni dolci saliscendi ci permette di camminare rilassati e senza sforzo. Ad un certo punto, in alto verso sinistra si nota una rupe dalla caratteristica forma a prua di nave. Poco dopo il paesaggio cambia e ci ritroviamo in una fresca abetaia. Al bivio che incontreremo poi, andiamo a destra e saliamo lungo una sterrata che porterebbe ad una vicina baita, ma prima di arrivarci, abbandoniamo la strada che ora diviene privata e saliamo per un ripido ma breve fianco erboso verso destra, in modo di trovarci nell'ampissimo vallone oltre la baita, a poche decine di metri da essa. Qui, restando al margine del prato proseguiamo in salita senza una vera traccia, ma seguendo l'evidente direzione della vallata. L'ampia vallata è percorsa al suo centro da un costone che la divide in due. Noi restiamo verso destra e saliamo liberamente. Più in alto, raggiungiamo il costone centrale e lo seguiamo, tra prati, abeti e cespugli. Arrivati ad una zona dove compaiono delle betulle solitarie, incroceremo una quesi invisibile traccia nell'erba che seguiamo verso destra e ci condurrà sul versante erboso destro del valloncello. La traccia sparisce poco dopo, ma ormai la direzione è evidente: dobbiamo arrivare ad una sella erbosa sul crinale che delimita al vallata appena percorsa. Il percorso in mezzacosta si sviluppa nell'erba e oltrepassa ancora alcune solitarie betulle, poi nn resta che erba. Giunti alla sella, possiamo godere del bel panorama sulla valletta appena risalita. Qui è possibile vedere anche la nostra meta finale con tanto di croce di vetta: conviene memorizzare bene la direzione da seguire , poiche una volta scesi nella valle davanti a noi, non sarà più possibile individuare la vetta. Dalla sella quindi scendiamo lungo il versante opposto fino a giungere sul fondo di uan seconda valletta in parte boscosa. Per scendere percorriamo un vallomcello erboso piuttosto ripido davanti a noi, per poi piegare leggermente verso monte ed in diagonale giungere sul fondovalle. Qui dovremmo trovare una bella traccia da seguire in salita. Saliamo così lungo quello che appare come un sentiero ben evidente, ma che presto sparirà. Superato un rosso abete solitario, al centro della traccia, proseguiamo ancora pochi metri per poi deviare bruscamente verso destra e risalire un ripidissimo valloncello poco accentuato erboso, limitato a destra e sinistra da piante er abusti. Salimao con una certa fatica per via della accentuata pendenza. Nn ci sono segni di passaggio, ma con fiducia e senza abbandonare il centro del prato proseguiamo la guadagnare quota. Giunti sulla sommità del valloncello, ci troviamo sul crinale che scende dal Monte Varro (sinitra) e prosegue verso altre sommità alla nostra destra. Noi andiamo a sinistra seguando fedelmente il filo del crinale boscoso, facendo bene attenzione al ripido fianco della montagana alla nostra sinistra. Arranchiamo tra alberi e cespugli, cercando il percorso meno intriacato e meno esposto, senza mai incontrare difficoltà. Giunti ad una piccola barriere rocciosa coperta di eriche ed erba davanti a noi, la aggiriamo facilmente verso destra, ed in breve, poche decine di metri oltre questa, eccoci sbucare davanti alla croce in ferro del Monte Varro. Bello il panorama sul fondo valle, nonchè sulla valletta (Val di Varro) opposta a quella di salita.
Discesa
Scendiamo ora verso la Val di Varro, proseguendo oltre la croce che lasciamo alle nostre spalle. Subito prendiamo il crinale che devia verso destra e scende per poi divenire pianeggiante e costellato di arbusti e cespugli. Pochi metri tranquilli e poi il crinale diviene più sottile ed esposto. Una labile traccia procede su di esso, o poco sotto sul lato sinistro. Davanti a noi è pen evidente una crestina erbosa punteggiata da piante ed arbusti che dobbiamo raggiungere. Lungo di essa, appaiono anche dei cartelli bianchi ben evidenti che poi si riveleranno segnali di divieto di caccia e non paletti che indicano un sentiero. Camminiamo verso questa crestina, facendo molta attenzione al terreno scivoloso ed esposto. Effettuiamo alcuni saliscendi cercando il passaggio migliore. La labile traccia è ormai perduta e navighiamo a vista fino al primo cartello di divieto di caccia. Ora seguiamo la ripida dorsale che scende verso il fondo valle ed alerna tratti molto ripid ad altri più abbordabili. Ora, lungo la dorsale, dobbiamo cercare un punto favorevole per abbandonarla e scendere verso sinistra lungo i ripidi (a tratti ripidissimi...) fianchi erbosi dei solchi che caratterizzano questo lato del Monte Varro. Scendendo costeggeremo anche alcuni pinnacoli rocciosi che si innalzano direttamente dal prato. Quando le pendenze diminuiscono, proseguiamo e perdiamo altra quota, ora più agevolmente. Superiamo una costruzione in cemento con il tetto piatto e poco dopo eccoci sul fondo della discesa. Qui troviamo quello che sembra il greto di un torrente in secca. Lo attraversiamo e troviamo una grande strada sterrata che seguiamo verso destra in discesa. Superiamo poco dopo una sbarra sulla sinistra che indica un poligono di tiro e più in basso una grande casa poco discosta dalla sterrata. Bello il colpo d'occhio sul monte Varro ed i suoi ripidi fianchi alla nostra destra, con torrioncini e pinnacoli rocciosi. Poco dopo alla nostra destra vediamo una pista per motocross. Rientriamo ora nel bosco, sempre su ampia sterrata. iunti ad un evidente bivio, potremmo scendere lungo la via principale ed arrivare all'agriturismo evitato durante la salita e da lì all'auto; invece prendiamo la deviazione a sinistra (vietata alle moto... inutilmente) su un bel sentierino serpeggiante (strada agro silvo pastorale n° 6 Varro-Via Castello). Il tracciato passo poi sopra ad un agriturismo con maneggio e con una tranqulla e rilassante serie di saliscendi procede verso il paese di Onore. Belle viste sul Monte Varro. Arrivati ad un grande prato, lasciamo alla nostra destra alcune cascine. Giunti ad una strada acciottolata, la seguiamo verso destra in leggera discesa. Questa ci conduce fino ad un altro bel prato che attraversiamo seguendo una labile traccia fino a sbucare sopra l'abitato di Onore. Da qui scendiamo lungo un viottolo lungo il quale è presente una Via Crucis ed una rotterella con statuetta di Padre Pio e della Madonna. In breve eccoci via Castello. La seguiamo ed arriviamo così tra le case del paese. Ora non ci resta che trovare la stradina che ci conuce al parcheggio, girovagando tra le case di Onore.

Note
Evitate questa camminata in caso di nebbie fitte o pioggia, dato che buona parte dell'escursione si svolge su terreno non segnato e per procedere, spesso, occorre potersi orientale con l'ambiente e poter vedere da lontano la direzione corretta da seguire. È possibile raggiungere la baita in val di Tede, anche partendo da Castione della Presolana, abbreviando in tal modo la camminata. Il Monte Varro, essendo poco frequentato, risulta essere l'ideale habitat di una rigogliosa fauna, tra cui numerosi ungulati.
Commenti vari
A conferma di quanto sopra, posso dire che io stesso, qualche settimana prima di questa escursione, avevo già tentato di raggiungere il Monte Varro durante una fitta e tardiva nevicata, con nebbie basse e scarsissima visibilità. Il risultato finale è che mi sono trovato sulla cima di un'altra montagna, che poi è risultata essere a poche centinaia di metri dal Varro, e da questa ho dovuto mestamente tornare sui miei passi, essendomi impossibile individuare la direzione corretta da seguire.
   

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Bella abetaia in Val di Tede

Il Varro visto dalla sella erbosa che precede il secondo vallone

   

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Vetta del Monte Varro

Dalla cima, sguardo verso Castione della Presolana

   

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Il versante di discesa visto dalla croce

La crestina da discendere

   

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Pimpoli e torrioncini rocciosi lungo la discesa

Il Monte Varro visto dalle vicinanze di Onore