Descrizione generale Dall'imponente
e panoramico Monte Pardella, verso Ovest, si diparte una lunga e
tormentata cresta rocciosa che termina con le Cime di Valsanguigno, due
aguzze vette poco conosciute e ancor meno salite, per degradare poi al
Passo di Valsanguigno Nord. Sulla maggior parte delle carte le Cime di
Valsanguigno non vengono riportate, mentre su qualcuna viene indicata
solo la Cima Orientale, la più alta delle due. La loro salita, sebbene
priva di difficoltà tecniche, richiede comunque una certa abitudine
alla progressione su facili passaggi su roccia (per quella Occidentale)
e terreno non segnalato e ripido (per entrambe). La loro salita ed il
loro panorama ripagheranno certamente dello sforzo e dell'impegno
richiesto. Il Pizzo Farno viene normalmente salito dal Passo di
Valsanguigno Ovest lungo al sua ripida ma priva di difficoltà costa
Sud, oppure dal Passo di Valsanguigno Nord, tagliando le sue pendici
settentrionali lungo un comodo ghiaioncello e da qui per la breve
e ripida china Ovest, posta sotto la sua piramide terminale. In
questa escursione viene invece salito direttamente dal Passo di
Valsanguigno Nord percorrrendone la ripida e non tracciata costa
Nord-Est; questa si presenta ripida, su terreno spesso friabile, ed
interrotta a metà da una divertente crestina rocciosa poco salda, che
richiede passo sicuro ed con un paio di saltelli verticali emozionanti.
In generale l'escursione richeide un discreto impegno fisico, anche se
contenuto dalla partenza da una quota elevata e una certa esperienza su
terreni poco o nulla segnalti, passo sicuro e una minima esperienza su
facili passaggi rocciosi non oltre il I grado superiore.
Descrizione percorso
Dal
bel paese di Roncobello, in Valle Brembana, proseguiamo fino alla
frazione di Capovalle. Acquistiamo il ticket di accesso alle località
Baite di Mezzeno, alla quale arriviamo lungo una stretta ma ben
asfaltata stradina che con 14 tornanti. Al termine di questa si trova
un comodo ma piccolo parcheggio con fontanella. Lasciata l'auto
prendiamo il sentiero n. 215/217 con direzione Passo di Mezzeno,
tralasciando sulla destra il sentiero che si dirige verso il Passo di
Branchino. Saliamo per un tratto sassoso che alterna punti erbosi, tra
qualhce cespuglio e prati. Segue un tratto su prati più aperti e con
fondo rovinato dal passaggio di motociclette. Lasciamo sulla destra un
acquedotto e poco più sopra eccoci ad un bivio segnalato con una
scritta su di un masso e da una palina: sinistra (sentiero n. 217 per
il Pietra Quadra e i Tre Pizzi, destra sentiero n. 215 per il Passo di
Mezzeno). Sempre su prati ripidi superiamo una casera di pastori poco
sulla destra. Perdiamo leggermente quota per poi tornare a salire.
Arrivati ad un bel pianoro erboso ci troviamo davanti una piccola
baitella ben fatta. Siamo nella conca sottostante il Passo di Mezzeno
che si trova leggermente a sinistra. Dopo il pianoro riprendiamo a
salire su sentiero serpeggiante e poi su ripidi tornanti. In poco più
di 1 ora arriviamo al valico, dove una croce segna i 2142 Mt.. Bella la vista sulla valle nel versante opposto, dove si
adagiano i Laghi Gemelli (visibili abbassandoci poco sotto il passo
stesso, oppure spostandosi verso destra). Alla nostra sinistra si
innalzano i ripidi pendii del Monte Spondone dal quale si sviluppala
lunga dorsale che comprende il Monte Tonale, il Pizzo delle Orobie e il
Pizzo dell'Orto. Proseguiamo verso destra con direzione Passo dei Laghi
Gemelli, anche se mancano indicazioni su paline o frecce. Il sentiero è
comodo ed evidente e con alcuni brevi saliscendi con splendida vista
sui sottostanti Laghi Gemelli alla nostra sinistra, ci conduce a questo
secondo passo a 2139 Mt.. Qui troviamo un'altra croce ed una
placca rotonda che riporta le cime visibili con la loro quota. Ora,
aguzzando la vista, cerchiamo una freccia di metallo che riporta la
direzione per il Pizzo Farno. Seguiamo verso tale indicazione,
ignorando il sentiero che scenderebbe verso i laghi ed il rifugio Laghi
Gemelli. Viso ai laghi, dobbiamo andare verso destra. Camminiamo
seguendo numerosi ometti e bolli bianchi ben visibili tra placche
rocciose affioranti e serpeggianti tracce tra massi e bassi gradini
rocciosi. Superiamo alla nostra destra il Pizzo Camilla e poco
oltre l'attacco della cresta Sud-Ovest del Monte Corte (vedi relazione
del 07-09-2013). Passiamo accanto ad
una fascia rocciosa alla nostra destra e spuchiamo in un terreno più
pratoso. Più avanti, dopo un pianoro roccioso, iniziamo un lungo mezza
costa passando sotto le tetre e severe pendici rocciose del Monte
Corte. Il percorso è piacevole con bel panorama sulla sinistra e la
piramidale cima del Pizzo Farno davanti a noi. Con alcuni saliscendi
proseguiamo attraversando anche alcune disagevoli pietraie, sempre con
bolli banchi ben presenti. Sfioriamo alcune rocce che scendono
verticali alla nostra destra. Oltrepassiamo un masso che riporta
l'indicazione per la Valcanale (direzione da cui veniamo). Passiamo tra
alcune rocce ed arriviamo sopra ad un bel valloncello al quale
scendiamo attraerso uno stretto passaggio friabile. Arrivti nel
valloncello, lo seguiamo verso destra lungo il sentiero n. 232 che sale
dai Laghi Gemelli. Il sentiero sale pietroso verso una evidente sella
davanti a noi, alla quale arriviamo in pochi minuti di ripida salita,
specie nella parte finale. Eccoci al Passo di Valsanguigno Ovest (o Passo del Farno), come
segnalato da un masso. Alla nostra sinistra si legge l'indicazione su
alcune curiose rocce violacee, tipiche di questa zona, per il Farno ed
il Passo di Aviasco. Andiamo quindi a sinistra, mentre sul versante
opposto del passo si apre ai nostri piedi la parte alta della
Valsanguigno. Saliamo tra le rocce viola, seguendo i bolli bianchi.
Poco sopra di queste, camminiamo per prati. Lasciamo alla nostra
sinistra la traccia per il Pizzo Farno (da qui scenderemo al ritorno) e
proseguiamo verso destra per il Passo di Aviasco. Davanti a noi appare
la Cima Occidentale, appuntita e rocciosa, mentre alla sua sinistra una
lunga cresta tormentata scende verso il Passo di Valsanguigno Nord che
dobbiamo raggiungere. Su comosissima traccia erbosa semipianeggiante
passeggiamo godendoci il paesaggio. Superiamo una scritta su di un
masso che inidca il Lago Nero, per poi scendere in una bella conca
verdeggiante ai piedi del Passo di Valsanguigno Nord. Giunti ad un
masso per terra, andiamo a sinistra, seguendo la scritta P. Farno.
Saliamo per prati fino al passo, alla cui destra si innalza la cresta
rocciosa vista dal basso, con numerosi saliscendi e pilastri rossastri.
Dal passo prendiamo verso destra seguendo la direzione per il Passo di
Aviasco. Un sentierino pietroso in mezzacosta sale alcune elementari
roccette per poi divenire comodo semipianeggiante. Passiamo sotto
ad un paio di elevazioni insignificanti della cresta. Scendiamo ora
nella conca sottostante: in alto, leggermente alla nostra destra ,
risulta ben visibile la sella tra la Cima Occidentale (a destra) e
quella Orientale (a sinistra) di Valsanguigno a cui dobbiamo puntare.
Ci dobbiamo arrivare abbandonando i bolli che condurrebbero al Passo di
Aviasco e salendo verso destra su terreno pietroso, con qualche breve e
facilissima placchetta rocciosa. Giunti alla sella, pieghiamo verso
destra per salire la rocciosa cresta Est-Nord-Est della Cima
Occidentale di Valsanguigno. L'impatto con la ripida cresta potrebbe
essere preoccupante, ma osservando bene la conformazione della roccia,
è possibile trovare dei facili passaggi tra gradoni e caminetti. Le
difficoltà non superano il I+, anche se volendo si possono cercare
passaggi più impegnativi e verticali a pochissima distanza dal nostro
tracciato. Dopo un breve zoccolo poco ripido, risaliamo una balza
rocciosa quasi verticale. Entriamo in un canalino-caminetto appoggiato
leggermente a destra del filo di cresta a cui ne segue un secondo
che può essere affrontato anche sulla sinistra per placca rocciosa (II
grado sulla sinistra; oppure I al suo centro). Sbuchiamo ora su un
tratto erboso camminabile al quale segue un bel camino verticale
di solida roccia, da affrontarsi sul lato sinistro, che rappresenta
l'ultima relativa difficoltà prima del tratto erboso finale. Sulla
vetta troviamo un ometto di sassi. Ripercorriamo a ritroso il tracciato
della
salita fino alla sella tra le due cime e proseguiamo dritti verso la
più alta e facile Cima Orientale proprio davanti a noi. Poche decine di
metri e ricominciamo a salire per facile pendio erboso. In brevissimo
eccoci alla costa piuttosto ripida che alterna semplici passaggi su
roccette a balze erbose. Preferibilmente occorre stare il più a
sinistra possibile per sfruttare le roccette presenti, Chi preferisse
procedere su erba deve invece stare più sulla destra. L'aspetto della
salita è piuttosto impegnativo, ma proseguendo ci accorgeremo presto
che il tutto si risolve in una camminata ripida tra facili rocce lungo
le quali serve un piccolo aiuto con le mani e pendii erbosi a balze
piuttosto faticosi. L'ultimo tratto appare fatto da sassi e pietre. In
circa 20 minuti dalla sella arriviamo così al primo di due ometti posti
a pochi metri di distanza sulla Cima Orientale di Valsanguigno con
splendido panorma sul Lago Colombo alla nostra sinistra, il Pizzo
Becco, i Corni di Sardegnana e il Pizzo Torretta. Bellissima anche la
vista sul proseguo della cresta rocciosa verso il Monte Pradella con i
vertiginosi precipizi verso sinistra. Ridiscendiamo alla sella tra le
due cime e da qui al Passo di Valsanguigno Nord. Qui arrivati, dopo
altri 20', puntiamo direttamente al Pizzo Farno davanti a noi salendone
la non battuta costa Nord-Est. Ignoriamo la bella traccia che con un
giro in senso antiorario percorre le pendici del Nord Farno per
risalire poi ad un selletta dalla quale sarebbe più comodo giungere
alla croce di vetta. Iniziamo allora la costa davanti a noi su terreno
molto friabile e ripido. Pochi metri pietrosi e poi camminiamo per un
breve tratto erboso. A questo segue un secondo tratto pietroso a metà
del quale prendiamo una rampa rocciosa verso sinistra fatta a scaglie
che ci porta direttamente sulla costa che poi seguiamo senza problemi
fino ad una prima sommità. Da qui, sena preavviso ci troviamo davanti
una sottile crestina di roccia scistosa a scagli, piuttosto friabile e
pianeggiante. La percorriamo con una certa attenzione per poi perdere
quota sempre sul filo di cresta, ora più larga ma con qualche passo
piuttosto esposto e friabile. Più avanti potremmo abbandonarla,
scendendo verso destra, ma è più divertente proseguire sul suo filo con
estrema cautela. Un paio di saltini gradonati richiedono passo fermo ed
attenzione (I grado friabile in discesa). Verso la fine della crestina,
ci imbattiamo in un salto di 4 metri verticale che conviene aggirare
verso sinitra per più accessibili gradini sempre piuttosto friabili.
Eccoci ora ad una selletta erbosa dalla quale proseguiamo dritti verso
la vicina ma non visibile croce del Farno. Risaliamo per ripido terreno
sassono a cui segue il pendio finale di balze erbose che in pochi
minuti ci porta alla croce di metallo. Dalla vetta si ha un ottimo
punto di vista sulle Cime di Valsanguigno e su parte dell'itinerario
percorso: dal Passo di Mezzeno al Passo di Aviasco. Bello anche il
panorama sui Laghi Gemelli.
Discesa Scendiamo
ora con alcuni tornantini, lungo il ripido versante Nord-Ovest che dà
sulla selletta alla quale si arriverebbe dal Passo di Valsanguigno Nord
lungo il ghiaioncello che non abbiamo attraversato in precedenza. Da
qui, dritti davanti a noi sale un dosso erboso che dolcemente si
allunga verso Ovest. Ignorando tale dosso, pieghiamo decisamente verso
sinistra e per sentierino in mezza costa traversiamo sotto la cima del
Farno dalla quale siamo appena scesi. Passiamo accanto ad alcune
caratteristiche rocce con fasce rosse e poi poco oltre attraversiamo un
canalino roccioso alla nostra sinistra che in inverno viene risalito
fino alla croce di vetta con ramponi e piccozza. Proseguiamo ora,
sempre in mezza costa per sentierino poco evidente, in parte erboso ed
in parte sassoso. Eccoci ora in alto sopra al Passo di Aviasco
Ovest al quele scendiamo per traccia erbosa. Ad un certo punto l'erba
lascia il posto ad una zona rocciosa di color rosa che percorriamo
sulla destra e per poi spostarci a sinistra. Segue un altro tretto
erboso e poi una fascia rocciosa simile alla precedente. Ormai in vista
del passo, non ci manca che discendere le ultime placche violacee un
poco sdruciolevoli ed eccoci al Passo di Valsanguigno Ovest. Da qui,
per tornare ai passi dei Laghi Gemelli e di Mezzeno, ed in seguito
all'auto, non ci resta che seguire il percorso dell'andata.
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