Descrizione generale
Abbastanza breve e semplice escursione che ci conduce al piccolo ma graziosissimo rifugio Benigni, al confine tra Valle Brembana e Valtellina ed a due cime che vi sorgono accanto; il tutto arricchito dall'emozione di un facile canalino roccioso che richiede una facile e breve, ma divertente arrampicata (breve tratto di max II grado, poi I e facili roccette) non continua tra roccette e rampe erbose. La zona attorno al rifugio è particolarmente piacevole: ricca di pozze d'acqua, un bel laghetto dalle scure acque profonde, pareti di roccia verticale, pinnacoli e torri su cui si sviluppano vie d'arrampicata, panorami verso altri laghi ed altre splendide cime.
Descrizione percorso
Giunti in alta Valle Brembana, prendiamo la direzione per il Passo San Marco. Giunti ad Olmo al Brembo, deviamo a sinistra per il paese di Santa Brigida e proseguiamo per Cusio ed i Piani dell'Avaro, frequentata località turistica. Superato Cusio paghiamo
il pedaggio ( 2 €) per il proseguire sulla carrozzabile e saliamo ripidi fino ad un evidente tornante destrorso. Poco sopra il tornante, sulla sinistra inizia il nostro sentiero (n. 108). Siamo in zona denominata Località Sciocc. Qui una bacheca riporta una bella cartina della zona ed alcune notizie sul rifugio Cesare Benigni. Saliamo una breve ed ampia scalinata ciotolata per poi seguire il comodo e quasi pianeggiante sentiero immerso nel bel bosco di abeti verso sinistra. Usciti dal bosco incontriamo un grosso traliccio dell'alta tensione. Proseguiamo in falsopiano superando un torrentello che scende in un profondo valloncello pietroso. Continuiamo in mezzacosta fino ad attraversare una piccola pietraia isolata e subito dopo eccoci alla Casera Valletto (1625 metri di quota; 30 minuti dalla partenza). Pochi metri oltre la casera un evidente bivio ci invita a proseguire dritti, ignorando la poco evidente traccia verso sinistra (sentiero n. 107 A) che porterebbe alla Bocca di Trona. Continuiamo in una ampia radura erbosa avendo ben evidente davanti a noi l'ampio e ripido vallone da risalire, dove un poco estetico traliccio metallico fa brutta mostra di se. Con un mezzo giro in senso antiorario ci portiamo nei pressi di un torrentello e da qui iniziamo la ripida salita del vallone di Salmurano che temina presso la bastionata rocciosa della Cima Occidentale di Piazzotti ed il passo di Salmurano. Saliamo su sentiero pietroso ma comodo. Superata una bella betulla solitaria ecco l'evidente traliccio dell'alta tensione da raggiungere e superare. Ignoriamo il sentiero verso sinistra per Ornica (n. 107) e proseguiamo verso la vicina Fonte di San Carlo, posta sotto una lunga fascia rocciosa scura (1775 metri di quota, 1 ora dalla partenza). Il percorso prosegue regolare su fondo sassoso, addentrandosi sempre più nella valle. All'ennesimo bivio, poco chiaro ed indicato con un paio di frecce su un masso per terra, proseguiamo verso destra, lasciano alla nostra sinistra la traccia che scenderebbe nell'ampio pianoro sotto di noi dove è ben visibile un torrente e numerosi grossi massi sparsi tra i prati. Saliamo dunque verso l'ormai vicino Passo di Salmurano (la segnaletica indica il n. 108 ed il n. 107 in maniera alternata sui bolli per terra) che raggiungiamo senza troppa fatica. Dal passo (1 ora e mezza abbondante dall'auto, 2017 metri), dove troviamo una piccola Madonnina, andiamo verso sinistra lungo la dorsale erbosa fino ad arrivare ai piedi delle rocciose contrafforti della Cima Orientale di Piazzotti, proprio alla sua estremità più ad Est. Qui vediamo un grosso masso dalle forme rettangolari. Una leggerissima traccia nell'erba porta sotto la parete rocciosa Sud-Est ed all'imbocco di uno stretto canalino roccioso. Una sbiadita freccia bianca con la scritta "Treviolo" indica l'inizio della salita. Questa presenta il passaggio più ostico all'inizio su roccia verticale ben appigliata, all'interno di un caminetto. Pochi metri e siamo fuori dal caminetto per trovarci nel canale vero e proprio che sale tra roccette e rampe erbose. Cercando di restare sulle rocce più solide verso destra guadagniamo rapidamente quota tra facili salti rocciosi e tratti su terreno erboso. A metà canale il percorso diviene più agevole per poi presentare ancora qualche roccetta (max I grado) verso la fine. Un ultimo tratto di elementare cresta erbosa ed eccoci sulla sommità tondeggiante della Cima Orientale di Piazzotti (2179 metri di altezza). Camminiamo lungo la evidente traccia fino ad una piastra orientativa dove sono indicati i monti visibili da questo punto. Ancora pochi minuti di cammino serpeggiante tra conche e dossi ed eccoci davanti al rifugio Benigni (2 ore e 30' scarsa dalla partenza), a 2222 metri di quota. Attorno al rifugio si alzano alcune belle formazioni rocciose, come il Pizzo, il Torrione ed il Dente di Mezzaluna, poco lontani i Denti della Vecchia. Dal rifugio ci portiamo verso l'asta della bandiera del rifugio stesso e proseguiamo verso l'evidente sentiero n. 101 fino ad una freccia di legno che indica il vicino Lago Piazzotti. Ignorando la freccia per il lago, saliamo dritti lungo una evidente traccia pietrosa costellata da alcuni ometti. Il sentiero è pietroso, ripido, ma privo di difficoltà. Sale regolare restando a sinistra rispetto alla conca sottostante dove c'è il lago. Ad un certo punto segue una più agevole e quasi pianeggiante traccia che passa all'interno di una valletta. Poco più avanti guadagniamo la facile dorsale che in breve e senza fatica ci conduce ai piedi della croce di ferro sulla cima Occidentale di Piazzotti o di Valpianella (2349 metri, 20-30 minuti dal rifugio). Splendido il panorama (in caso di bel tempo...) sulla zona attorno al rifugio con le formazioni rocciose suddette, alcune belle pozze d'acqua, ma soprattutto sulla vicina zona del Pizzo di Trona con i suoi laghi e laghetti.
Discesa
Una volta tornati verso il rifugio Benigni, poco prima di arrivarci, pieghiamo a destra nei pressi del bivio per il sentiero n. 101. Al bivio successivo, scendiamo a sinistra verso valle, ignorando le indicazioni per il rifugio Grassi verso destra (sempre lungo il sentiero 101 del Giro delle Orobie). Dopo alcuni ripidi tornanti pietrosi ed alcuni gradoni eccoci all'inizio dell'ampio canale che scende ripido, umido ed incassato fino alla base della bastionata rocciosa alla cui sommità si trova il pianoro del rifugio Benigni. Scendiamo con la dovuta attenzione questo lungo tratto che presenta facilissimi gradoni rocciosi, massi accatastati, saltini e stretti e ripidi tornantini scivolosi. Sul fondo del canale scorre spesso acqua in abbondanza, contribuendo a rendere meno sicura la discesa. Giunti al termine del canale, seguiamo il tranquillo sentierino che passa sotto la suddetta bastionata rocciosa, con direzione Passo di Salmirano. Superiamo una Madonnina e, senza raggiungere il passo, scendiamo verso destra lungo il vicino sentiero 108 e da qui torniamo comodamente all'auto lungo l'itinerario dell'andata. |