Valle d'Ancogno

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Fraz. Forno Nuovo - Valtorta (BG)
Quota partenza 750 Mt. circa Quota di arrivo 1450 Mt. circa
Dislivello totale 700 Mt. circa Data di uscita 13/11/2014
Ore di salita 2 h. 30' Ore di discesa 1 h. 30'
Sentieri utilizzati Non numerati Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Cielo nuvoloso e leggera pioggerella. Aperture pomeridiane. Sentiero senza numerazione, molto scivoloso e a tratti ripido, comunque evidente.

Eventuali pericoli
Attenzione durante gli attraversamenti del torrente in caso di piogge recenti ed abbondanti.
Presenza di acqua
Acqua lungo tutto il percorso.
Punti di appoggio
Nessuno
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Escursione lungo una valletta laterale della più ampia Val Stabina, a sua volta laterale della Val Brembana, in ambiente molto selvaggio, pochissimo battuto, privo di segni di presenza umana e di manufatti di qualunque tipo (salvo un ponticello traballante ed una passerella in legno semi distrutta), dove il camminare è scoprire e l'avanzare riserva sempre un dubbio su cosa ci regalerà il percorso. Pur privo di difficoltà, il tragitto deve essere affrontato con la dovuta cautela ed una certa esperienza: mancano totalmente segnali e bolli (a parte un'indicazione all'inizio della valle), la traccia è spesso labile e poco chiara, il sentiero in vari punti stretto e a strapiombo su una profonda gola, gli attraversamenti del torrente della valle un poco impegnativi (nel caso di piogge recenti). La valle d'Ancogno presenta tutti questi aspetti e ci regala angoli suggestivi e inaspettati durante tutto il suo sviluppo: dalle marmitte dei giganti create dall'impetuoso torrente che l'ha scavata, fino all'affascinante cascata che cade da una alta parete nera a gradoni, posta al termine del percorso, nonché una ricchissima ed a volte rara flora.
Descrizione percorso
Oltre il paese di Cassiglio, in Val Brembana, superato il bivio per Ornica e poco dopo aver attraversato una piccola galleria, sulla sinistra si trova una antica santella ed una strada sterrata. Svoltiamo su questa strada sterrata che percorriamo per un centinaio di metri. Oltre una casa abbandonata si trova un'area pic-nic. Qui lasciamo l'auto e ci inoltriamo a piedi, lungo il corso del fiume Stabina che scorre alla nostra sinistra. Superiamo subito una sbarra dove un cartello ci conferma che stiamo entrando nella Valle d'Ancogno lungo il sentiero delle marmitte dei giganti. Pochi metri pianeggianti, e poi la sterrata inizia a guadagnare quota. Il fiume si allontana da noi. Giunti davanti ad una cascina (Baita Ancogno) posta in un ampio prato (5' dalla partenza), un cartello ci invita a svoltare a destra. Questo sarà l'ultimo segnale fino al termine della camminata. Saliamo ora in una bella abetaia con un umidissimo sottobosco ricco di muschio. Giunti ad una croce in legno piuttosto rudimentale, esiste la possibilità di abbandonare il sentiero per scendere, con la dovuta cautela, fino al torrente sottostante alla nostra sinistra ed osservare alcune belle pozze e cascatelle. Tornati sul sentiero originale si prosegue fino ad un grosso masso che forma una sorta di anfratto (30' dall'auto). Si devia ora verso il torrente che è ora al nostro livello e lo si attraversa su un poco invitante e scivoloso ponticello. Molto bella la vista della parte alta della valle da questo punto di osservazione: si notano alte pareti biancastre e ripidi pinnacoli rocciosi. man mano che ci si addentrerà nella valle, questa risulterà sempre più stretta ed affascinante. Fate attenzione a non proseguire dritti oltre il masso, anche se una traccia vi inviterebbe a farlo, poiché questa va a perdersi nel greto del torrente poche decine di metri dopo. Superato il ponticello siamo ora sul versante destro orografico della valle, seguiamo per pochi metri il corso dell'acqua (cavetto metallico dalla dubbia utilità) per poi tornare a salire piuttosto ripidamente dopo un tornante verso destra che ci fa tornate a camminare verso la testata della valle. La pendenza aumenta e il sentiero diviene più stretto e scivoloso. Sotto di noi, il torrente appare sempre più lontano, ma guardando bene è possibile osservare cascatelle e marmitte, salti e rapide. Ad un certo punto il sentiero entra in una valletta laterale, perde leggermente quota tra l'erba, guada un piccolo corso d'acqua (50' dal ponticello) e risale nuovamente al cospetto di un'alta parete biancastra. Dopo qualche minuto di cammino il sentiero torna a livello del corso d'acqua (anche grazie ad alcuni salti compiuti da questa). Dobbiamo ora attraversare l'acqua saltando tra grossi sassi per portarci nuovamente sul versante sinistro orografico della valle (1 h. dal ponticello). Una passerella in legno completamente distrutta dovrebbe aiutarci in un passaggio in mezzacosta piuttosto scivoloso e ripido, ma viste le condizioni dei tronchi di legno è meglio aggirare la passerella e risalire poco oltre questa e proseguire sul sentiero. Bellissima la cascata, alta 6-7 Mt., che vediamo poco dopo e che scende sopra ad un grosso masso incastrato a formare una piccola grotta nella quale sarebbe possibile entrare in caso di scarsa acqua. Oggi la quantità d'acqua è molto elevata e l'ingresso della cavità è completamente sbarrato del salto della cascata stessa. La salita è ripida, ma la valle sempre più chiusa ed affascinante ci impedisce di sentire la fatica. Arrivati nuovamente a livello del torrente lo attraversiamo nuovamente, sempre con cautela. Qui, in basso si vedono dei bellissimi scivoli levigati dal fiume, salti e marmitte limpidissime ed alcuni ancoraggi per il canyoning. Proseguiamo il percorso fino ad imbatterci improvvisamente in una piccola croce in ferro a ricordo di un defunto (25' dall'ultimo attraversamento del torrente). La pendenza diminuisce e quasi di colpo terminano le piante ad alto fusto. Camminiamo ora tra fitti pini mughi e la valle si apre in un ampio cerchio sotto di noi. Alzando lo sguardo verso sinistra ci appare l'ultimo regalo di questo angolo di paradiso: una bellissima cascata a gradoni che cade da una alta parete scura e chiude la testata della valle. In inverno questa cascata, chiamata “Overlook Hotel”, ghiaccia completamente e viene scalata dagli appassionati di quel genere di arrampicata. Ci troviamo al cospetto di un bellissimo anfiteatro roccioso del quale, con un poco di fatica e di attenzione, possiamo arrivare a toccarne la base.
Discesa
Si rientra lungo il medesimo itinerario.

Note
Narra una leggenda che in questa valle, chiusa fra maestose rocce e aspramente selvaggia, venissero confinate le persone indemoniate; qui non si ode il suono delle campane, ma piuttosto strani rumori e sospiri emessi dal demonio. Oltre a canyon, marmitte, cascate e grotte, questo è il regno di una particolare pianta: la Primula albenensis, rarissimo fiore che cresce attaccata alla roccia fatta di dolomia principale, specialmente negli anfratti protetti dalla pioggia. Questa primula, che fiorisce da aprile a giugno, cresce esclusivamente qui, in questa valletta nascosta ed ancora intatta come pochissime altre nelle Orobie, e sulle pareti del monte Alben (da cui prende il nome). Dopo la cascata Overlook Hotel è possibile proseguire la salita fino al termine della vallata presso le baite delle Raisere e da qui scendere in Val Secca, altrettanto affascinante e selvaggia, per tornare dalle parti di Cassiglio e da lì all'auto.
Commenti vari

Speriamo, egoisticamente, che posti come questi vengano lasciati intatti e rimangano lontani dall'escursionismo di massa che, purtroppo, ne rovinerebbe, anche senza volerlo, il delicato equilibrio ambientale, nonché il fascino.

   

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La Valle d'Ancogno

La bella cascata con grotta

   

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L'ambiente selvaggio della valle

La cascata Overlook Hotel al termine della valle

   

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Omar ai piedi della cascata

   

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