Descrizione generale
Bell'itinerario escursionistico, in ambienti molto selvaggi e di grande suggestione paesaggistica, da effettuarsi rigorosamente in autunno, tra settembre e ottobre, per godere dei magnifici colori dei larici all'arrivo dei primi freddi, e soprattutto (e da qui il titolo “Trekking dei Cervi” dato all'itinerario) per provare ad avvistare i cervi in amore che frequentano in gran numero questa valle meridionale del parco dello Stelvio, o per lo meno per ascoltare i loro potenti bramiti.
Descrizione percorso
Raggiungere Ponte di Legno, nota località turistica in cima alla valle Camonica, e seguire le indicazioni per Bormio e Passo Gavia. Passato il ristoro/osteria Pietra Rossa, e passato sulla destra il bivio per la frazione di Pezzo, poche decine di metri prima che la strada si impenni con il primo tornante verso destra per iniziare la lunga salita che conduce al passo Gavia, si nota sulla sinistra un antico alberghetto fronteggiato da un'edicola di legno, dove è ospitata l'antica fonte di Sant'Apollonia (1585 Mt. di quota). Qui poco più avanti c'è ampia possibilità di parcheggio, e qui si inizia a camminare lungo il sentiero n. 154, che partendo da alcune belle case rurali poste subito dietro l'edificio dell'alberghetto, piega immediatamente a gomito verso sinistra iniziando a risalire il ripido bosco di larici, con alcune radure sparse nel bosco dove, con un po' di fortuna, e se nel periodo più propizio, è possibile avvistare i cervi. Dopo soli 40 minuti di cammino il sentiero “sbuca” su un altro sentiero (n. 154 e 164), decisamente più ampio ed adatto alla mountain bike (varie indicazioni per ciclo turisti in loco), che in soli altri 5 minuti, procedendo verso destra, conduce alla Malga Somalbosco (1952 Mt.), splendidamente collocata su un poggio panoramico sopra al limitare del bosco, di fronte all'imbocco della Valle di Viso e ai monti che sovrastano la conca di Ponte di Legno. In questa radura è facile assistere alle corse dei cervi oppure ascoltarne i rumorosi richiami. Dalla malga inizia una bella strada forestale a mezzacosta, che senza alcuno sforzo ci fa attraversare il luminoso bosco rado, che in autunno è ornato da mille sfumature del giallo e del rosso dei tantissimi larici, e abitato da “muggenti” cervi in amore. I fianchi della montagna che attraversiamo sono decisamente ripidi e alla nostra destra scendono quasi verticali. Sempre seguendo le indicazioni per il
bivacco Linge, si segue la strada fino a quando questa assume più l'aspetto di un sentiero e fuoriuscendo dal bellissimo bosco di larici. Iniziamo ora a salire in modo dolce e non faticoso su ampie praterie punteggiate da rocce. Più avanti alterniamo tratti pianeggianti (molto panoramici a sinistra sui sovrastanti Monticelli di Somalbosco, verso il Corno dei Tre Signori e il Monte Gavia, sull'altro versante della valle) a tratti in leggera discesa. Giunti ad un bivio, dove in netta discesa verso destra il sentiero n. 154A scende direttamente verso il fondo della Valle delle Messi, noi proseguiamo ancora dritto seguendo le indicazioni per il
bivacco Linge. Attraversato un torrentello, incontriamo un grosso ometto di pietre. Poco dopo, più in basso, ecco apparire un minuscolo laghetto rotondo (Laghetto di Monticelli). Lo raggiungiamo e lo costeggiamo sulla destra. Affrontiamo ora l'ultima salita, su terreno sempre più aperto e panorama ampissimo, che ci conduce sotto alla fascia di rocce della Punta di Monticelli. Segue un lungo traverso quasi pianeggiante che taglia i ripidi fianchi erbosi della montagna. Al termine del traverso il sentiero perde quota. Appena iniziata la ripida discesa verso il bivacco, ecco presentarsi un breve e facile tratto attrezzato grazie al quale possiamo superare una zona di ripide rocce rotte. Scendiamo ora molto velocemente verso l'ampio pianoro dove sorge il
bivacco Linge, che è già ben visibile dall'alto. La zona è caratterizzata da tratti acquitrinosi e piatti, ad altri ondulati e cosparsi da grossi massi solitari. Attraversiamo ora un rivolo d'acqua che corre lungo il pianoro. Una breve risalita su prati inzuppati d'acqua e disseminati di piccole pozze del torrente Frigidolfo ci porta davanti ad un piccolo ponticello di legno. Attraversato il ponte eccoci giunti infine al bivacco Linge, ospitato in una malga. La struttura offre un ricovero spartano ma decisamente accogliente, con una cucina attrezzata di stufa, fornelli e tavolaccio di legno, e due stanze con letti e coperte. Tutto attorno possiamo osservare numerosi camosci che corrono nell'ampia radura.
Discesa
Dal bivacco Linge si discende seguendo le indicazioni per Sant'Apollonia lungo il sentiero 158. C'è subito da scendere un tratto abbastanza ripido subito sotto al pianoro dove sorge il bivacco, ci si avvicina al fondo della valle nei pressi del torrente, poi lo si segue andando ad attraversarlo con un ponte subito sopra al
rifugio Valmalza (1998 Mt.), che offre un comodo ristoro per turisti ed escursionisti. Dal rifugio scendere lungo la larga strada forestale di fondovalle, che correndo quasi sempre a fianco del bellissimo e spumeggiante torrente Frigidolfo, attraverso belle radure, macchie di larici e poi abeti, conduce dapprima alle caratteristiche di Case Pradazzo e Case degli Orti, splendidamente mantenute come da antica tradizione di queste vallate alpine, fino a giungere ai prati di Sant'Apollonia, dove è stata realizzata un'ampia area di sosta per villeggianti ed amanti del pic-nic, fornita di parcheggi, servizi igienici, tavoli e bracieri. |