Descrizione
generale
La Val Venegia, punto di partenza di questa ascensione, è un luogo bellissimo e facilmente raggiungibile, molto frequentato da famiglie. A fare da cornice a questa bellissima valle si trovano la Cima Focobòn, la Cima di Valgrande, la Cima dei Bureloni, la Cima Vezzana, il Cimon della Pala ed ovviamente il Monte Mulàz.
La Cima di Valgrande venne raggiunta nel luglio del 1899 da Giuseppe Zecchini e Thomas Oberwalder che percorrendo il fianco Nord-Est toccando dapprima l'Anticima di Valgrande, e successivamente, dopo essersi abbassati alla forcella, la vetta vera e propria.
All'epoca l'ascensione venne messa in dubbio ma fu confermata, pochi anni dopo, da Alfred von Radio-Radiis che sulla vetta rinvenne un ometto.
L'intaglio tra la cima e l'anticima si può raggiungere facilmente dal ghiacciaio delle Ziròcole (soluzione da noi adottata) salendo un breve e facile canale (a inizio stagione è presente neve) e da qui, con delle brevi lunghezze di corda, raggiungere le due sommità.
Data la scarsa frequentazione delle due vette si consiglia di verificare accuratamente le protezioni presenti, soprattutto le soste.
Attacco, descrizione della via
Sulla SP81, tra Paneveggio ed il Passo Valles, imboccare la strada sterrata per la Val Venegia. Varie possibilità di parcheggio, tutte a pagamento (dal 1 luglio alla seconda domenica di settembre). Conviene pagare ticket (€ 7, un paio di euro in più rispetto al parcheggio basso) e percorrere tutta la strada fino al suo termine, nei pressi della malga Venegia.
Si segue la sterrata in piano, lasciandosi sulla sinistra la malga Venegia (1778 Mt.), fino a raggiungere la malga Venegiota (1824 Mt.). Si continua ancora raggiungendo in breve la costruzione in legno della teleferica del rif. Mulàz oltre la quale si trova una palina con indicazioni.
Imboccare il sentiero n. 710 che sale al rif. Mulàz passando per l'omonimo passo. Poco sotto il passo, nel versante opposto a quello di avvicinamento, si trova, verso destra, l'imbocco del sentiero n. 703 che con un ripido zig-zag e qualche passaggio attrezzato guadagna la forcella Margherita (2655 Mt.). Ora il sentiero concede un po' di riposo mentre dolcemente taglia la conca e si porta sulla verticale del Passo delle Faràngole (2969 Mt.) che si guadagna grazie a un percorso attrezzato lungo uno sperone roccioso sulla destra orografica del canale.
Abbassarsi nel canale opposto sfruttando delle funi metalliche e una scala entrando così nella Valgrande. Abbandonare il sentiero CAI dopo pochi metri per imboccare un'evidente traccia sulla destra (ometti) che conduce a un'ampia sella a sinistra del Col della Burella.
Qui non seguire le evidenti tracce (ometti) che tagliano il fianco orografico sinistro ma abbassarsi nel centro della conca per risalire i nevai residui del ghiacciaio delle Ziròcole.
Raggiunti dei grossi roccioni bianchi che chiudono in alto il nevaio salire verso destra cercando una traccia (a volte marcata, a volte debole e non obbligata) tra i grossi massi (ometti). Raggiunta una zona più abbattuta, sotto il Passo dei Bureloni, identificare facilmente sulla destra la Cima e l'Anticima di Valgrande e l'evidente il canale che le separa. Guadagnare facilmente l'intaglio che le divide.
CIMA DI VALGRANDE - VIA NORMALE
1° tiro:
dall'intaglio salire a sinistra (viso a monte) superando facili saltini e facendo molta
attenzione alla qualità degli appigli. In breve si guadagna una cengia dove, sulla destra, a pochi metri dall'evidente camino della via si trova la sosta (2 chiodi+cordone). Non tendere troppo a sinistra (viso a monte) nonostante siano visibili alcuni ancoraggi. Si tratta di una variante aperta da Franco Chiereghi, G. Aricò e G. C. Muccio il 3 agosto del 1961. 25 Mt., II, III.
2° tiro:
salire il camino a destra della sosta superando un masso incastrato. La sosta (spuntone+cordino+maglia rapida) si trova al termine del camino. 20 Mt., IV, 1 chiodo.
In breve si guadagna la sommità.
Discesa
Ritornare alla forcella con due brevi calate in corda doppia.
ANTICIMA DI VALGRANDE - VIA NORMALE da Sud-Ovest
1° tiro:
appena sotto l'intaglio salire per facili verso destra e imboccare la vaga rampa che riporta a sinistra. In breve si guadagna una sosta (2 chiodi+cordone+maglia rapida), poco sotto il pianoro sommitale. 25 Mt., III.
2° tiro:
per facili rocce ed evidente traccia si raggiunge la sommità. 25 M., I, II.
Discesa
Riportarsi alla S1 ed effettuare una breve calata in corda doppia.
Percorrendo a ritroso i sentieri percorsi si rientra al parcheggio. |