Descrizione
generale
Bellissima via aperta da Ivan Maghella e Danilo Bonaglia nel 2007. La via si svolge lungo il settore destro della grande parete granitica dello Scoglio di Boazzo. Lungo i tiri sono presenti diverse protezioni di diversa natura (spit, chiodi) ma la stupenda quarta lunghezza è da proteggere interamente a friend. Nonostante siano presenti degli spit (placchette artigianali spesso vetuste) la via conserva un carattere decisamente alpinistico. L'itinerario alterna fessure a diedri, strapiombini a placche molto tecniche regalando un'arrampicata di notevole soddisfazione. Evitare una ripetizione dopo piogge.
Attacco, descrizione della via
Da Brescia seguire le indicazioni per Tione di Trento e Madonna di Campiglio. Superare Pieve di Bono (TN) e poco dopo svoltare in direzione della Val di Daone. Risalire la valle sino a raggiungere la Diga di Malga Boazzo (1225 Mt. circa). In prossimità della casa dei digaioli è possibile parcheggiare. Qualora i pochi posti disponibili fossero pieni è possibile parcheggiare prima della diga o subito dopo le gallerie.
Dalla casa dei digaioli scendere per circa 50 Mt. (in direzione di Pieve di Bono) e imboccare una piccola traccia sulla sinistra che conduce alla parete. Superare una zona detritica ed un grosso masso dove sono presenti delle brevi linee di artificiale (visibili dei rivetti e dei golfari).
Lungo la parete si noterà un segnale trigonometrico (utile per le misurazioni degli spostamenti della diga - attacco della via Cavalieri Erranti);
il nostro itinerario attacca circa 50 Mt. alla sua destra in corrispondenza di un albero sul quale è fissata una targhetta metallica con il nome della via.
1° tiro:
salire la placca con un passo atletico. Spostarsi a sinistra e proseguire sfruttando delle fessurine. Riportarsi a destra dove un diedrino tecnico permette di raggiungere la sosta posta su di un terrazzino sulla sinistra (albero con cordone ed anello di calata).
20 Mt., VI, 2 spit, 2 chiodi.
2° tiro:
lunghezza in artificiale oggi liberata (7a+). Spostarsi a destra, risalire una placchetta e dopo qualche metro ritornare a sinistra. Proseguire in verticale e poi obliquare a sinistra aggirando così uno strapiombino oltre il quale si trova la sosta (2 spit con anello di calata).
35 Mt., A1 oppure 7a+, 9 spit, 4 chiodi (di cui 1 con cordone).
3° tiro:
spostarsi a destra e proseguire in verticale (primi metri non banali) lungo delle belle placche sino a raggiungere la sosta (2 spit con anello di calata). 20 Mt., VI, 2 spit, 1 chiodo, 1 cordone su radice.
4° tiro:
si tratta senza dubbio del più bel tiro della via anche se non è quello più impegnativo. Seguire la bellissima fessura sino al suo termine. Piegare a destra sino alla sosta (2 spit con anello di calata).
35 Mt., VI, VI+, 1 friend incastrato, 1 chiodo, 1 masso incastrato
con cordino.
5° tiro:
salire il diedro obliquo verso destra sino ad una zona più rotta. Sostare comodamente su di un terrazzino (2 spit con anello di calata).
20 Mt., V+, 1 masso incastrato con cordone.
6° tiro:
indubbiamente si tratta della lunghezza più impegnativa della via. Le difficoltà sono sostenute e non azzerabili. Traversare verso destra e mediante una lama raggiungere la placca a funghi. Salirla spostandosi dapprima a destra e poi a sinistra superando un passo tecnico molto delicato. Un traverso verso destra conduce alla sosta (2 spit con anello di calata). 30 Mt., V+, VI+, VII-, 5 spit, 1 chiodo.
7° tiro:
traversare a sinistra e proseguire in verticale sfruttando una lama. Sostare su di una comoda cengia (albero con cordini ed anello di calata). 15 Mt., VI, 1 chiodo, 1 spit.
8° tiro:
la via prosegue in verticale lungo la placca e supera uno strapiombino (VI+); una successiva facile lunghezza conduce al bosco sommitale. E' anche possibile (soluzione da noi adottata per via del meteo) raggiungere in bosco sommitale mediante l'ultima lunghezza della via "Il Giardino dei Tassi". Dalla sosta abbassarsi per pochi metri. Rimontare la placca e successivamente obliquare a sinistra sino a raggiungere un muretto che conduce ad una zona più adagiata. Mediante facili salti si raggiunge il bosco dove si sosta su albero.
50 Mt., VI, V, VI, IV, III, 5 spit.
Discesa
Dal termine della via "Il Giardino dei Tassi" abbassarsi lungo il bosco tenendo il filo della placca. Non scendere lungo il canale.
Identificare una pianta con cordino ed una maglia rapida.
Nel Giugno del 2014 l'itinerario è stato ripetuto da Federico Avino che ci ha segnalato che il cordone sulla pianta è stato rimosso. Qualora il cordone non venga ripristinato da altre cordate è possibile sfruttare un ancoraggio poco visibile posto leggermente più in basso a destra (viso a valle) rispetto alla pianta (che però senza cordone diviene abbastanza difficile da identificare).
1a. calata: 30 Mt. - scendere sino ad un terrazzino dov'è presente un abete. Stare alla sua destra (viso a monte) e scendere per altri 5-6 Mt. La sosta (poco visibile) è situata sotto ad un tettino.
2a. calata: 55 Mt. - scendere lungo la placca spostandosi a sinistra. La sosta successiva è situata su di un terrazzino (dov'è presente anche il libro della via "Cavalieri Erranti". Vista la presenza di piante, onde evitare un possibile incastro di corde, potrebbe risultare comodo spezzare la calata. A circa 30 Mt. è presente una sosta su due spit con anelli non collegati (sosta scomoda).
3a. calata: 55 Mt. - in verticale lungo la placca (presenti 2 soste intermedie).
4a. calata: 20 Mt. - sino alla base della parete.
Rientrare alla macchina percorrendo a ritroso il sentiero d'avvicinamento.
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