Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremità settentrionale di
Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta
70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Questo itinerario si svolge sulla Parete Ovest dove è presente
la falesia principale di Palermo.
Si tratta in realtà di un monotiro, protetto solamente con cordoni in clessidra, aperto da Luigi Cutietta e Giuseppe Severino il 17 luglio 2014. Raggiunta la sosta, anzichè calarsi, si può decidere di proseguire per le adiacenti vie Afafa o Stretching. Noi consigliamo di seguire il secondo tiro della via Stretching, dando così vita a un bel concatenamento entusiasmante e dalle difficoltà sempre continue fino alla fine.
Attacco, descrizione della via
Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via
alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo,
prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per
il Santuario di Santa Rosalia). Da qui è ben
visibile a destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in
cemento denominata bunker); a sinistra dello spigolo la parete
prosegue e poi piega a sinistra verso il mare, formando la Parete
Ovest. Parcheggiare al bordo della strada verso il limite sinistro della parete. E' facilmente identificabile un pilastro che forma un evidente diedro dove corre la variante del Diedro bianco. Circa 20 metri alla sua destra si trovano gli attacchi
delle vie Afafa, Loviggi, Stretching e Favilla (scritte gialle alla base della parete).
1° tiro:
salire verticalmente, con piccolissimi spostamenti a destra e sinistra, puntando allo strapiombo giallo. Lo si supera e si sosta (1 clessidra con cordone, 1 clessidra con cavo acciaio+moschettone calata) appena sopra. 35 Mt., V, IV+, V+, V, 14 clessidre con cordone.
2° tiro:
traversare a destra raggiungendo i cordoni del secondo tiro della via Stretching. Poi alzarsi 3 metri e spostarsi a sinistra a prendere un diedro. Ora in verticale fino un tettino dal quale si esce a destra e si obliqua a destra aggirando uno spigolo. Da qui in verticale raggiungendo in breve la grande cengia erbosa sommitale dove si sosta (da attrezzare su clessidra o pianta).
45 Mt., V+, 10 clessidre con cordone.
Discesa
E' possibile traversare lungamente verso destra (viso a monte) tutta la cengia erbosa fino al suo termine dove si imbocca un canalone che in breve riporta alla base della parete.
Tuttavia è possibile scendere in corda doppia: traversare verso sinistra (viso a monte) fino a raggiungere il primo ancoraggio di calata sul bordo della parete (clessidra con cavo d'acciaio e maglia rapida - difficile da individuare):
1a. calata: 40 Mt. andando leggermente a sinistra sino in cima al pilastro dove termina il Diedro bianco (sosta 2 fix con catena);
2a. calata: 35 Mt. fino a terra. |