Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti di Valdesi costituiscono l'estremità settentrionale di
Monte Pellegrino. Si presentano come una lunga fascia rocciosa alta
70 Mt. circa che separa l'abitato di Mondello da quello dell'Addaura.
Questo itinerario si svolge sulla Parete Ovest dove è presente
la falesia principale di Palermo. E' stato aperto da Roby Manfrè Scuderi in solitaria il 7 maggio 1985. La seconda lunghezza regala un'arrampicata atletica ed esposta. Chiodatura tradizionale unicamente con clessidre provviste di cordoni in ottimo stato (grazie alla recente sostituzione da parte di Luigi Cutietta).
Attacco, descrizione della via
Da Palermo dirigersi verso il paese di Mondello seguendo la via
alberata del viale Diana che poi diventa viale Margherita di Savoia. Prima di raggiungere l'abitato, arrivati allo svincolo con semaforo che incrocia viale dell'Olimpo,
prendere la strada a destra che va verso l'Addaura (via Monte Ercta, indicazione per
il Santuario di Santa Rosalia). Da qui è ben
visibile a destra lo Spigolo Valdesi (con alla base la struttura in
cemento denominata bunker); a sinistra dello spigolo la parete
prosegue e poi piega a sinistra verso il mare, formando la Parete
Ovest. Parcheggiare al bordo della strada verso il limite sinistro della parete. E' facilmente identificabile un pilastro che forma un evidente diedro dove corre la variante del Diedro bianco. Più a sinistra di questo diedro si trova un canale che separa la Parete Ovest dal settore "Le Reti". Appena a destra del canale si trova l'attacco (scritta gialla "le uova") sotto la verticale di una grotta.
Poco più a destra si trova l'attacco della via Colella in corrispondenza di una pianta di ulivo; a sinistra del canale invece sale il facile Spigolo Manfrè.
1° tiro:
per vago diedrino e poi roccette gialle fino alla grotta dalla quale si esce a destra e si continua in leggero obliquo verso destra fino al terrazzino con pianta. Si attrezza la sosta a sinistra della pianta (clessidre). 35 Mt., IV, 7 clessidre con cordone.
2° tiro:
superare lo strapiombino giallo spostandosi poi sulla sinistra. Salire ora in verticale sfruttando delle fessurine fin sotto un piccolo tettino, si esce alla sua sinistra e poi si rientra a destra nel bel diedrino fessurato. Al suo termine per rocce più semplici si raggiunge la
sommità della parete dove si sosta (da attrezzare su clessidra o pianta). 45 Mt., V, IV+, V, IV, 8 clessidre con cordone.
Discesa
E' possibile traversare lungamente verso destra (viso a monte) tutta la cengia erbosa fino al suo termine dove si imbocca un canalone che in breve riporta alla base della parete. Tuttavia è più veloce scendere in corda doppia.
Raggiungere il primo ancoraggio di calata (clessidra con cavo d'acciaio e maglia rapida) posto circa 15 metri a destra del termine della via:
1a. calata: 40 Mt. andando leggermente a sinistra sino una piazzola con ulivo (fine del Diedro bianco);
2a. calata: 35 Mt. fino a terra.
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