Canyon della Val d'Era

 
Zona montuosa Gruppo delle Grigne Località di partenza Loc. Sonvico - Mandello del Lario (LC)
Quota partenza 370 Mt. Quota più alta raggiunta 1040 Mt.
Dislivello totale +700 Mt. circa Data di uscita 29/12/2014
Ore di salita 2 h. Ore di discesa 3 h.
Sentieri utilizzati n. 15B, 18A, 18 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Cielo terso, temperature miti, sentieri ben segnalati ed evidenti. Attenzione ad alcuni tratti lungo il fiume in caso di piogge o ghiaccio che possono rendere il percorso particolarmente scivoloso. Vari tratti del percorso lungo il fiume sono attrezzati con catene metalliche che rendono più sicuro il passaggio, ma non esistono oggettive difficoltà.

Eventuali pericoli
Possibili pericoli di scivolate solo in caso di ghiaccio nei tratti più esposti sopra al fiume. Attenzione anche durante la visita della grotta, dove i possibili pericoli sono molteplici: guano e fango scivoloso, sassi pericolanti, buche e crepacci nascosti, buio totale, remota possibilità di vagare alla ricerca dell'uscita; per i claustrofobici non è sicuramente il massimo, così anche per chi ha paura dei pipistrelli…
Presenza di acqua
Troverete acqua lungo tutto il percorso.
Punti di appoggio
Casette e baite presso l'Alpe di Era (2 h. dalla partenza); rifugio privato La Gardata (30' dopo l'Alpe di Era); la Grotta Ferrera o Grotta dell'Acqua Bianca (40' dopo La Gardata).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Assolutamente indispensabile una pila frontale (con batterie di riserva...) ed un cavalletto per le foto nel caso si voglia dare un'occhiata alla grotta Ferrera.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Rilassante escursione a bassissima quota, adatta a tutti, specialmente durante le mezze stagioni o in caso di troppa neve alle alte quote. L'anello percorso permette di percorrere un bellissimo corso d'acqua ricco di cascate, pozze e marmitte dei giganti, il tutto all'interno di un profondo canyon dalla alte pareti verticali. Durante il ritorno abbiamo avuto la possibilità di entrare all'interno della Grotta Ferrera, enorme anfratto roccioso lungo circa 175 metri, alto quasi 50, con larghezze variabili da alcune decine di metri a poche decine di centimetri in alcuni passaggi.
Descrizione percorso
Dal paese di Mandello del Lario, lungo la sponda orientale del lago di Lecco, si sale alla località Sonvico dove termina la strada. Si parcheggia presso un grande lavatoio protetto da una tettoia e ci si incammina lungo il sentiero n. 15B denominato "sentiero del fiume", ben segnalato da una palina nelle vicinanze. Dopo aver lasciato alcune case alla nostra sinistra, camminando su un comodo sentiero pianeggiante, ci inoltriamo in un bosco di latifoglie miste. Giunti ad un primo bivio, si segue a sinistra il percorso del 15B in leggera salita, ignorando il sentiero di destra dal quale sbucheremo al ritorno, provenendo dalla Val Meria.
Si prosegue fino ad arrivare finalmente al cospetto del corso d'acqua che subito presenta alcune belle cascatelle e limpide pozze. Dopo una serie di guadi, si arriva ad un tratto di salita che si sviluppa su alcuni gradini intagliati nella roccia che possono risultare molto scivolosi se bagnati. Segue un primo tratto di percorso attrezzato con catena metallica. Camminiamo ora in mezzacosta ammirando alcuni scorci sul fiume e la valle sottostante, tra pozze, marmitte perfettamente circolari e scivoli. Affrontiamo ora un secondo tratto (un poco esposto e dove la catena è decisamente utile) e poi un terzo tratto con catena metallica. Pochi minuti e guadiamo il fiume di fronte ad una pozza nella quale si getta una bellissima cascatella. Risaliamo ora il bosco sul lato opposto del canyon. Dopo 10' arriviamo ad un bivio. Qui proseguiamo verso sinistra in salita più decisa godendo di uno splendido panorama su alcuni salti d'acqua sotto di noi. Incontriamo poi l'ennesimo tratto attrezzato con catena che aiuta la risalita di un facile costone roccioso appoggiato. Arriviamo così davanti alla cascata simbolo di tutto il sentiero, alta e splendida, che scende su uno scivolo inclinato di roccia gialla a gradoni creando effetti particolarmente affascinanti. Oltre la cascata un'ultima catena metallica aiuta il superamento di un saltino roccioso nel bosco. Arrivati ad una palina, seguiamo il sentiero verso destra ed in pochi minuti siamo al cospetto di una chiesetta e da qui in un paio di minuti arriviamo all'Alpe di Era, dove una manciata di casette e baite fanno bella mostra di sé.
Discesa
Ci portiamo alla fine dell'Alpe di Era, verso le ultime casette a destra e, nei pressi di una palina, iniziamo il sentiero 18A che ci condurrà al rifugio La Gardata (a circa mezz'ora di cammino). In breve arriviamo ad un bel nucleo di casette in pietra. Proseguiamo in falsopiano oltre le case all'interno di una radura erbosa. Rientrati nel bosco, poco dopo ci imbattiamo in una casa isolata, oltre la quale il sentiero torna ad inerpicarsi decisamente fino ad un bivio al quale abbandoniamo il sentiero 18A per il sentiero 18 con direzione Gardata. Arrivati alla Gardata (1040 Mt.), scendiamo decisamente verso destra lungo un ripido sentiero inizialmente erboso ma che in breve si trasforma in una lunga serie di ripidi tornanti sassosi. Dalla Gardata parte anche un invitante sentiero pianeggiante che, in un lungo mezzacosta sopra la valle sottostante, conduce ad un costone erboso e poi scende bruscamente; noi l'abbiamo seguito per un po', ma siamo presto tornati sui nostri passi fino alla Gardata e dove abbiamo optato per il sentiero che scende rapido a tornanti. Questo, dopo venti minuti di ripida discesa, ci porta ad una palina. Proseguiamo sul sentiero 18 verso sinistra fino alla Grotta Ferrera o dell'Acqua Bianca (590 Mt.) che entriamo ad "esplorare". La grotta si sviluppa per circa 175 metri e scende fino a 37 metri sotto la quota dell'ingresso. È costituita da un'ampissima camera iniziale alla quale segue in discesa uno stretto passaggio un po' accidentato che immette in una seconda grande camera circolare dalle cui pareti scende una cascatella. Dalla seconda camera si diramano sulla destra brevi e stretti cunicoli al termine di uno dei quali è posta una Madonnina. Tornati all'aria aperta scendiamo verso destra lungo il sentiero lastricato che con buona pendenza perde velocemente quota, fin sul fondo della Val Meria dove attraversiamo un ponticello sopra ad alcune belle cascate del torrente Meria. Proseguiamo in falsopiano fino ad un secondo ponticello ed oltre. Poco prima di Rongio, si scende verso destra lungo un poco visibile sentierino che in breve conduce ad una specie di condotta pianeggiante di una centrale idroelettrica. Camminiamo sopra la condotta ricoperta da cemento fino ad una chiusa. Qui deviamo a sinistra, attraversiamo il torrente su di un ponticello in legno e, giunti dall'altra parte, risaliamo verso il primo bivio incontrato all'andata. Da bivio pieghiamo a sinistra ed in pochi minuti arriviamo all'auto.

Note
La Grotta Ferrera, o dell'Acqua Bianca, non presenta nessuna difficoltà, ma va comunque percorsa esclusivamente in due o più persone dotate di pile frontali e facendo molta attenzione a dove si mettono i piedi. Possiamo assicurarvi che sbagliare la strada per uscirne è facilissimo anche se in realtà si tratta di camminare semplicemente verso l'alto per trovare prima o poi la luce dell'ingresso. Se farete attenzione riuscirete anche a trovare qualche ignaro pipistrello appollaiato a testa in giu che se la dorme di gusto. In data 21 dicembre 2013 avevamo già fatto una breve incursione nella grotta, in occasione della camminata verso il rifugio Elisa, ma la mancanza di pile frontali ci aveva miseramente respinto.

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Marmitta dei giganti perfettamente circolare

Una bella pozza lungo il torrente

   

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Catene in alcuni punti scivolosi

La cascata finale prima di Era

   

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Pausa banana all'Alpe di Era

Guly si intrufola nella Grotta Ferrera

   

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Rilievi GPS

 

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