Val dei Ratti e sentiero del Tracciolino

 
Zona montuosa Alpi Retiche Località di partenza Località Campo - Novate Mezzola (SO)
Quota partenza 200 Mt. Quota di arrivo 1280 Mt.
Dislivello totale

+1100 Mt. circa

Data di uscita 30/11/2013
Ore di salita 4 h. 30' Ore di discesa 2 h. 30'
Sentieri utilizzati n. A5 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri
Giornata grigia nella prima parte. Nel pomeriggio il sole ed il cielo azzurro si sono fatti vedere ed il paesaggio ne ha guadagnato. L’intenso freddo dei giorni precedenti ha formato numerose zone con ghiaccio lungo i sentieri e pericolose stalattiti di ghiaccio appese alle pareti rocciose lungo il Tracciolino. I sentieri sono ben segnalati ed evidenti.
Eventuali pericoli
Nessuno. Attenzione al ghiaccio lungo alcuni tratti del Tracciolino, soprattutto a quello che potrebbe cadere (e ne cade...) dall’alto.
Presenza di acqua
Una prima fontana la trovate pochi minuti dopo la partenza dal cimitero di Campo di Novate Mezzola; nel borgo di San Giorgio si trova un’altra fontana con tanto di dipinto affrescato (1 h. dalla partenza). Lungo il sentiero che sale a Frasnedo vi imbatterete in un paio di fontanelle, così come acqua è presente al paesino stesso di Frasnedo, nonché al rifugio omonimo (circa 4 ore da Novate Mezzola). Lungo la discesa verso Verceia, incontrerete un paio di fontanelle ad 1 h. ed 1 h. e 30’ dal rifugio.
Punti di appoggio
Lungo la salita avrete varie possibilità di rifugio: nell’abitato di san Giorgio, lungo le gallerie del Tracciolino, alla casa del custode della diga di Moledana; nell’abitato di Frasnedo, nel rifugio di Frasnedo (aperto tutti i fine settimana dell’anno e tutti i giorni nella stagione escursionistica). Durante la discesa dal rifugio verso Verceia vi imbatterete in alcuni piccolissimi borghi (tra cui Moledana) e varie baite.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Potrebbe essere utile una pila per le gallerie più lunghe del sentiero del Tracciolino.

Caratteristiche dell'escursione

Descrizione Generale
Lunga camminata, con dislivello medio, che porta a scoprire alcuni angoli affascinanti tra la Val Codera e la Val dei Ratti lungo un percorso dalle caratteristiche inconsuete. Parte dal tracciato, infatti, è caratterizzato da gallerie, tratti a strapiombo sulla valle sottostante, tratti ricavati su strette cenge scavate nella roccia. Il tutto si svolge sul vecchio sedime di una mini ferrovia usata per collegare le due piccole dighe della Val Codera e dalla Val dei Ratti. Per il resto l’escursione presenta altri spunti di interesse, tra cui la visita ad antichi borghi disabitati ed ad altri ancora cocciutamente vissuti per tutto o parte dell’anno da tenaci abitanti, tutti caratterizzati da bellissime vedute, antiche case in pietra e angoli pieni di storia.
Descrizione Percorso
Poco dopo il bivio tra la Val Chiavenna e la Valtellina, incontriamo il paese di Verceia; proseguiamo oltre la galleria all’imbocco del paese e arriviamo a Novate Mezzola; superato il ponte sul fiume Codera, svoltiamo immediatamente a destra, passiamo un grande parcheggio, e riattraversiamo il ponte in direzione opposta, risalendo subito a sinistra dopo il ponte la strada asfaltata che costeggia il fiume per alcune centinaia di metri. Arrivati ad uno spiazzo nei pressi del cimitero, parcheggiamo. Camminiamo ora sempre lungo la strada asfaltata fino ad un bivio dove si trova una fontanella ed una croce in ferro. Prendiamo l’evidente sentiero verso destra che passa accanto ad alcune casette immerse nella vegetazione, risale un boschetto e sbuca su una larga pista sterrata percorsa da camion diretti ad una vicina cava; suguiamo quest’ultima verso destra. Fatti pochi tornanti sulla sterrata arriviamo ad una palina che ci invita a deviare verso sinistra ed abbandonare la strada. Risaliamo ora con ripidi tornantini il sentiero ben tenuto che in breve ci permette di guadagnare quota, regalandoci scorci sul sottostante lago. Il percorso è bello e permette di non pensare alla fatica, grazie all’ambiente che ci circonda: piccole paretine, sentieri a picco sulla vallata, gradini costruiti con sassi ben modellati. In circa 30’ dalla palina si arriva ad una specie di monumento in pietra dal quale si gode una splendida vista sul lago di Mezzola. Continuiamo a salire fino ad imbatterci in un grande muro in pietra dalla misteriosa funzione ed alcuni ruderi di case. Qui troviamo una freccia in legno che ci indica di proseguire verso il borgo di San Giorgio che raggiungiamo dopo una breve discesa nel bosco ed un tratto pianeggiante. Il luogo è incantevole, silenzioso, ameno ed isolato dal mondo. Dopo una breve visita alla chiesa ed alla fontana con affresco, si risalgono i prati posti dietro il paesello, si supera ciò che pare essere una specie di ex cimitero, ora adibito a cerimonie religiose, per poi entrare in un bel bosco di castagni e betulle. Il sentiero sale ripido, supera un rudere e passa sotto ad una parete rocciosa. Dopo circa 15’ dal paese si arriva ad incrociare il sentiero del tracciolino che, verso sinistra porta a Codera, mentre verso destra porta in Val dei Ratti. Prendiamo quest’ultima direzione e percorriamo il pianeggiante sentiero per circa mezz’ora passando sotto a piccole pareti rocciose, entrando in varie gallerie più o meno lunghe, alcune dritte, altre curve, e serpeggiando in strette gole rocciose. Al termine dell’ultima, e più lunga galleria (al suo ingresso, tramite un ‘interruttore, potete accendere le fioche luci al suo interno), pieghiamo verso sinistra, superiamo una sbarra e procediamo sempre su terreno perfettamente pianeggiante lungo il vecchio sedime del trenino che percorreva il tracciolino e sul cui fondo sono ancora presenti i binari a scartamento ridotto. L’ambiente ora è meno selvaggio, più aperto e soleggiato. Arrivati alla casa del custode della diga della Val dei Ratti, procediamo oltre per poche decine di metri, ignorando il sentiero che scende a destra verso Verceia, fino ad incrociare verso sinistra il sentierino che porta al borgo di Frasnedo dove si trova l’omonimo rifugio. Saliamo nel bel bosco luminoso superando un paio di borghetti isolati (tra i quali la bella e soleggiata località “Castano”) ed un paio di fonti d’acqua (una delle quali pare essere un trogolo risalente al XVI secolo). Al termine del bosco si apre il panorama verso l’alta valle e ci troviamo di fronte la cappelletta della Val d’Inferno, con tanto di preghiera scritta sul muretto della stessa. Il paesino di Frasnedo è già visibile sulla sinistra, abbarbicato sotto ad alte pareti rocciose, tra cui quella del Sasso Manduino. Superata un’altra fontanella, si rimontano i prati, cosparsi di grossi massi, posti ai piedi di Frasnedo ed in pochi minuti si entra tra le antiche case in pietra, sparse lungo il pendio. Passato il centro del borgo e la chiesa si prosegue verso l’alta valle e dopo 5’ si arriva dinanzi al rifugio.
Discesa
Dal rifugio Frasnedo si prosegue verso il fondo della valle per un centinaio di metri in piano. Sul tronco di una pianta troviamo una freccia che ci invita a scendere verso destra, in direzione della diga di Moledana, scendendo una valletta. La discesa è molto ripida e veloce. Sempre all’interno del bosco, si perdono metri di dislivello fino ad arrivare presso un nucleo di baite, poco sotto le quali ci troviamo a livello del torrente che scorre sul fondo di questa valletta appena discesa. Un ponticello ci consente di superare il torrente per poi proseguire verso destra su terreno pianeggiante. Giunti all’abitato di Moledana (4 casette...), si prosegue dritti, e pochi minuti dopo si abbandona il sentiero pianeggiante per deviare in discesa verso destra e in breve arrivare al muraglione della diga di Moledana. Si cammina sul muro di contenimento alto una ventina di metri (bello il piccolo canyon che si intravede a valle della diga) e una volta giunti dalla parte opposta, entriamo in una breve galleria che ci permette di sbucare nuovamente sul sentiero del Tracciolino, che seguiamo in pianura fino a pochi metri prima della casa del custode già incontrata durante la salita. Poco prima dalla casa, si scende verso sinistra seguendo la direzione Verceia. Camminiamo ora su una grande strada sterrata (attualmente stanno facendo dei grandi lavori su questa strada ed è probabile, purtroppo, che venga a breve asfaltata...). La strada scende lungamente e con ampi e numerosi tornanti verso Verceia, ma noi, appena possibile, la abbandoniamo seguendo un sentierino che taglia ripetutamente il noioso andamento della sterrata. Passiamo una cappella degli alpini, una fontanella, un rudere con un’altra fontana e, sempre nel bosco, scendiamo a livello del lago di Mezzola uscendo nei pressi della stazione ferroviaria di Verceia. Da qui, in parte lungo una pista ciclabile, ed in parte lungo la strada che provinciale, ci riportiamo a Novate Mezzola e quindi all’auto in circa 30’ di cammino dall’uscita dal bosco.

Note

Una volta arrivati al rifugio Frasnedo, si può proseguire fino al bivacco Primalpia (meno di 2 ore di cammino) presso il quale è possibile dormire per poi visitare la parte alta della valle e scendere il giorno successivo. Il percorso del Tracciolino, forse uno dei migliori lavori di ingegneria della Valchiavenna, si snoda per intero dalla Val Codera alla Val dei Ratti per un totale di circa 10 Km. completamente pianeggianti ad un’altezza costante di 920 Mt. sul livello del mare, ed è stato costruito scavando numerose gallerie nella nuda roccia ed intagliando il sentiero nelle pareti verticali, al fine di collegare due impianti idroelettrici delle due valli. Il tracciato rimane oggi, in parte, utilizzato nella parte prossima alla diga della Val dei Ratti, mentre per il resto è ormai dismesso ed usato da escursionisti e bikers. State attenti al treno, a volte passa davvero, ed è meglio non farsi sorprendere nelle gallerie...

Commenti Vari

Come testimoniano alcune fotografie, l’escursione è stata compiuta in gran parte con la tecnica del “nordic walking” (da Grandi Maestri quali d'altronde noi siamo...), di cui il buon Gölem è divenuto, improvvisamente, un fan accanito ed indiavolato, obbligando il compagno Omar a cimentarsi nella stessa odiata tecnica, portandola a volte agli estremi...

La lunghezza totale del nostro percorso è di 19,5 Km. La nostra velocità media (comprese le soste) è risultata essere pari a 2,88 Km/h.

   
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Omar si riscalda Nordic Walkando
Nordic Walking a manetta (!!!), mentre si sale verso San Giorgio
   
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Nordic Walking spinto all'estremo dal coraggioso Omar
Nella località di San Giorgio
   
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Colate di ghiaccio sul Tracciolino
Sul Tracciolino, un po' dentro e un po' fuori dalla roccia


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All'interno della galleria più lunga
Omar ha finalmente trovato un passaggio...
   
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L'abitato di Frasnedo. Il rifugio rimane più a destra, dopo le case
Un clandestino estratto dallo zaino del Guli
   
Rilievi GPS
   
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