Monte Vaccareggio e Costa di Medile |
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Zona
montuosa |
Alpi
Orobie |
Località
di partenza |
Dossena (BG) |
Quota
partenza |
1069 Mt.
circa |
Quota
di arrivo |
1484 Mt. |
Dislivello
totale |
+750 Mt. circa
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Data
di uscita |
26/01/2013 |
Ore
di salita |
3 h. |
Ore
di discesa |
3 h. |
Sentieri
utilizzati |
Non numerati
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Giudizio
sull'escursione |
Discreta |
Sass
Balòss presenti |
Omar,
Gölem |
Difficoltà |
EE |
Condizioni climatiche e dei sentieri |
Notevole quantità di neve che ha raggiunto e superato i 40 Cm. sulla cima del Vaccareggio. Da qui in poi la neve non era nemmeno pestata, la qual cosa ci ha creato qualche difficoltà nel procedere, anche lungo la cresta del Medile. Sentieri non segnalati fino alle miniere sopra Dossena. Da qui, fino alla cima del Vaccareggio, si incontrano numerosi bolli appena disegnati di color rosa. Poi non abbiamo più trovato alcun segnale, se non un paio di bolli gialli ed uno bianco/rosso nei pressi del capanno alle pendici tra il Vaccareggio ed il
Monte Castello.
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Eventuali pericoli |
Un poco di attenzione nell'ultima parte della cresta della Costa di Medile in caso di neve.
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Presenza di acqua |
Al parcheggio alla partenza si trova una bella fontana.
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Punti di appoggio |
Una serie di baite nella prima parte del percorso ed un edificio in rovina (ma con un tetto) prima di cominciare la salita che porta all'inizio della cresta della Costa di Medile, circa 30 minuti sotto la vetta del Vaccareggio.
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Materiale necessario oltre al tradizionale |
Nessuno. |
Caratteristiche dell'escursione |
Descrizione
Generale
Escursione a due facce: semplice e banale fino alla cima del Monte Vaccareggio, interessante e tecnicamente più impegnativa (se percorsa come nel nostro caso con neve abbondante) da qui fino alla cimetta quotata 1484 Mt. lungo la Costa di Medile. Molto belli i panorami lungo la cresta e dalla cima del Vaccareggio. Se fatta in condizioni di buon innevamento e percorrendone fedelmente il filo, la cresta, affilata e con vari saliscendi, risulterà molto carina e ricca di passaggi divertenti.
Descrizione Percorso
Superato l'abitato di San Pellegrino, lungo la strada della Val Brembana, prendere la lunga e tortuosa strada in salita che porta a Dossena, e qui arrivati portarsi in località Poggio. Cercate la via Villa, a pochi metri dal termine della strada troverete un bed&breakfast (Le Touriste) dinanzi al quale vi è un piccolo parcheggio con tanto di fontanella. Lasciata l'auto, proseguite in salita su asfalto per un centinaio di metri per poi entrare in una ampio prato. All'inizio del prato troverete un appezzamento di terreno dove pascolano liberi alcuni cavalli. Superate un rudere e puntate in direzione di un evidente silo verde posto in alto in cima ai prati. Arrivati al silo verde, incrociate una strada sterrata, seguitela verso destra, superate alcune case e iniziate una piccola salita su fondo asfaltato. Al termine di questa, la strada torna pianeggiante e passa accanto ad una serie di casette e cascine. Arrivati ad una sbarra rossa, continuate lungo la strada fino a due cascine un poco più isolate. Entrate nel cortile della prima (attenti ai cagnacci! A noi ci hanno risparmiato…) e dirigetevi verso la vicina seconda cascina. Da questa iniziate una salitella verso un dosso erboso sul cui fianco destro si trova un boschetto. Arrivati in cima al dosso, scendetene per pochi metri il lato opposto passando accanto ad un capanno da caccia. Subito termina la discesa e si torna a salire verso un gruppo di abeti, passando poco distante da una cascina sul cui tetto vi è una bandieruola in metallo. Superate il gruppo di abeti e arrivate fino ad una bella baita e subito dopo ad una piccola pozza recintata di abbeveraggio per gli animali. Qui vi troverete nel bel mezzo di una zona mineraria dalla quale in passato veniva estratta la calamina, e della quale ora rimangono a cielo aperto alcune grotte, fori, muretti a secco e profonde fenditure nel terreno. Costeggiamo la zona mineraria verso destra seguendo lievi tracce pianeggianti, ed in breve riprendiamo a salire in una zona boscosa. Continuiamo a salire con pendenze regolari fino a sbucare sulla larga e boscosa crestona del Monte Vaccareggio e da qui, piegando a sinistra, in breve raggiungiamo il punto più alto. Bellissima la vista sul dirupo che cade verso la sottostante selvaggia Val Parina, con scorci sull'Arera, sulla cima Menna e sul Grem. Dalla cima, seguiamo la cresta est più fedelmente possibile fino a portarci alla sella tra il monte Vaccareggio e il monte Castello. Il percorso, con la neve, non è agevole, è poco chiaro e non segnalato, per cui spesso occorre fare attenzione alla direzione che si sta seguendo e numerose saranno le correzioni di tracciato. Puntate ad una cascinetta poco dopo la sella tra le due montagne. Poco prima di questo, vi imbatterete in un piccolo capanno da caccia. Dal cascinale, noi siamo saliti verticalmente lungo i ripidi fianchi del monte Castello fino alla bella cresta 100 Mt. di dislivello più in alto. Da qui, per raggiungere il Castello è sufficiente proseguire sempre per prati e cespugli facendo attenzione alla forte pendenza. Noi, a seguito delle errate indicazioni di un escursionista incontrato a valle, abbiamo proseguito lungo la bella cresta che con una lunga serie di su e giù, passaggi un poco esposti e alcuni traversi su terreno molto ripido, ci ha permesso di raggiungere la cima quotata 1484 Mt., ma priva di nome.
Discesa
La discesa, salvo alcune piccole varianti, ripercorre il tracciato della salita.
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Note |
Dal Monte Vaccareggio, parte una lunga cresta verso est che arriva fino al paese di Vallepiana. Lungo la cresta si incontrano alcune cime e cimette: la prima delle quali è il Monte Castello, evidentissimo e massiccio, separato dal Vaccareggio da una profonda insellatura, poi si arriva alla cima da noi raggiunta quotata 1484 Mt. (cartina IGM) e infine ad una cimetta più bassa sulla quale vi è una croce e che molti confondono con il Monte Castello.
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Commenti Vari |
A seguito del mancato rispetto della decima Legge della Montagna , abbiamo dolosamente ascoltato il consiglio e le indicazioni di uno sci escursionista incontrato all'inizio del percorso. Tali indicazioni sono poi risultate sbagliate e, il nostro obiettivo di raggiungere il Monte Castello è andato a farsi benedire. Ci ha indicato infatti la cima del Castello quella che invece è risultata essere la cima senza nome quotata 1484 Mt. In compenso abbiamo percorso la bella e divertente cresta del Medile: non tutti i mali vengono per nuocere.
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Profilo della Costa di Medile
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Omar gioca tra i sassi delle miniere
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Sulla cima del Vaccareggio
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Il monte di Castello dall'inizio della cresta
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Guglielmo inizia la cresta |
Tra erba, roccia e neve |
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Il tratto finale
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In posa sulla quota 1484
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Omar inizia la discesa |
Un traverso poco sotto la cima |
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La rovinosa caduta del Guly |
A fine giornata esce il sole |
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Rilievi GPS |
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