Zona montuosa |
Prealpi Bresciane |
Località di partenza |
Loc. Toline (Pisogne - BS) |
Quota partenza |
220 Mt. |
Quota di arrivo |
1248 Mt. |
Dislivello totale |
+1100 Mt. circa |
Data di uscita |
29/12/2016 |
Ore di salita |
3 h. 30' |
Ore di discesa |
2 h. 40' (con il ritorno via lago)
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Sentieri utilizzati |
n. 212, 265
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Giudizio sull'escursione |
Bella |
Sass Balòss presenti |
Omar, Gölem |
Difficoltà |
EEA |
Condizioni climatiche e dei sentieri |
Giornata
freddina, nuvolosa, ma con tempo stabile. Fortunatamente il clielo si è
mantenuto abbastanza limpido per farci godere del meraviglioso panorama
che si gode dalle balze selvagge e accidentate di questa piccola-grande
montagna. Il sentiero attrezzato è sempre ottimamente segnalato. È
senz'altro molto ripido e faticoso l'avvicinamento, ottima
l'attrezzatura lungo la via ferrata, attrezzata con delle catene, una
scaletta metallica, e poco altro. |
Eventuali pericoli |
La
ferrata nel complesso è facile e ben protetta (anche dove secondo noi
non sarebbe necessario), ma è sempre meglio prestare la dovuta
attenzione: una caduta lungo i tratti più esposti di questo divertente
sentierino sarebbe certamente rovinosa! Attenzione
anche al lungo avvicinamento: alcuni tratti su erba e terra sono
potenzialmente scivolosi (specie con bagnato e/o ghiaccio), e a tratti anche leggermente esposti. |
Presenza di acqua |
Fontanella all’inizio del percorso. Poi più nulla, fino alla discesa al villaggio di Vello.
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Punti di appoggio |
Nessuno,
tranne una rudimentale capanna con muri di fango (!) in evidente stato
di abbandono, poco prima di raggiungere l'inizio della cresta
attrezzata.
| Materiale necessario oltre al tradizionale |
Set da ferrata, caschetto.
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Caratteristiche dell'escursione |
Descrizione generale Salita
molto divertente e aerea, magari non idonea a normali escursionisti, ma
comunque obiettivamente non difficile, alla portata di tutte le persone
con un minimo di familiarità a dei tratti di ferrata e semplici
roccette. La Corna Trentapassi è un classico molto amato e frequentato
delle Prealpi Bresciane, una montagna bassa,
ma di grande soddisfazione per via dei suoi versanti a tratti quasi
verticali, e davvero selvaggi, ma anche per il panorama da urlo sul
lago d'Iseo e sulle montagna circostanti che offre a chi la sale. L'avvicinamento alla ferrata non è veloce e richiede pazienza e anche un bel po' di sudore da versare, la
salita è subito ripidissima e faticosa, ma il tratto in cresta, su
rocce molto buone intervallate da erba e tratti di sentierino esposto,
vale decisamente la salita. La discesa si sviluppa invece verso Sud,
per pendii erbosi e boschetti che scendono verso il villaggio di Vello.
Infine, un lungo tratto a pelo d'acqua lungo la bellissima strada
Vello-Toline (vedi note a fine relazione).
Descrizione percorso Si
parte da Toline, una piccola frazione di Pisogne, sul versante
bresciano dell'alto lago d'Iseo, raggiungibile comodamente con la
superstrada che da Brescia e Iseo risale verso la Valle Camonica
(attenzione a vedere le indicazioni per “Toline” prima della galleria
Trentapassi, francamente molto poco visibili per gli automobilisti,
soprattutto per chi provenisse da Pisogne). Si parcheggia nei pressi
del piccolo campo da calcetto. Si inizia a camminare in via Canale,
proseguendo dapprima lungo un sentiero pianeggiante (indicazioni
Trentapassi, “difficile”, sentiero 212), poi si prosegue in lieve
salita nel bosco, tagliando un pendio che è già fin da ora molto
ripido, verso le acque del lago sottostante. Si costeggiano delle
singolari formazioni rocciose semi nascoste dal bosco, poi il percorso
svolta a sinistra, andando a risalire direttamente il pendio
sovrastante (ripidissimo). Il terreno è erboso e faticoso, con dei
tratti forse un po' sdrucciolevoli in cui occorre prestare attenzione
per evitare pericolose scivolate. Dopo poco meno di due ore di cammino
dalla partenza il sentiero diviene meno ripido ed entra in un boschetto
dove si nota una vecchia capanna abbandonata. Poco oltre questa casetta
il sentiero torna ad avere la pendenza di prima, e porta verso
l'evidente cresta rocciosa settentrionale della corna Trentapassi, che
spunta al di sopra del bosco circostante. L'attacco della cresta (e
della ferrata) si raggiunge in totale in poco più di 2 ore di cammino,
qui è opportuno imbracarsi per iniziare il percorso attrezzato in
sicurezza. Si inizia subito con una cengia inclinata che risale verso
destra che porta ad una scaletta verticale, sormontata da un bellissimo
camino ben appigliato. Qui, saliti su uno sperone roccioso c'è un'altra
cengia verso sinistra, poi un pendio misto terra/roccia, e alcune
divertenti roccette, che conducono ad uno spigolo, poi si perviene ad
una selletta, dove occorre attaccare una facile paretina che si risale
grazie ai numerosi appoggi e appigli presenti. Al di sopra ci sono
altre rocce articolate, alternate a tratti di sentiero facile (ma molto
ripido ed esposto), poi si giunge su un pulpito roccioso, dove per
risalire la roccia sovrastante, proprio sul filo di cresta, occorre
usare un po' di forza per issarsi al di sopra (passaggio forse più
impegnativo della salita). La bella crestina prosegue (qui molto
affilata ed esposta), fino a tramutarsi in una serie di roccette facili
(non sempre attrezzate con catena) che portano ad una sella sotto
l'anticima Nord della corna Trentapassi (croce di legno sulla sua
sommità). L'anticima si raggiunge facilmente lungo una cengia erbosa
ben camminabile. Dalla anticima non proseguire lungo al cresta (il
percorso lungo le rocce diventa non più percorribile), ma scendere
subito a destra nel bosco (traccia poco visibile in questo frangente),
perdendo varie decine di metri di quota e passando sotto alle rocce che
scendono dalla cresta, fino a portarsi sotto la cima vera e propria
della Corna Trentapassi. Da qui in poi non si tratta più di una vera e
propria ferrata, ci sono ancora alcuni tratti attrezzati, ma abbastanza
inutili, il sentiero risale ripidissimo, ma ben camminabile fino alla
vetta. D'obbligo, qui in cima, uno sguardo tutto attorno, per ammirare
il superbo panorama.
Discesa
Dalla
cima proseguire verso Est, per prati aperti e panoramici, perdendo
quota con dei recenti (forse fin troppo vistosi e marcati) tornanti
scavati nel pendio per migliorare la percorrenza del sentiero, andando
verso la forcella che porta in direzione di Zone. Tenere sempre la
destra; al primo bivio (a quota 1050 Mt.) iniziare al discesa lungo il
sentiero n. 265 che porta direttamente a Vello. Il primo tratto
attraversa dei boschetti radi, poi si transita nei pressi di delle balze
rocciose che offrono scorci stupendi sul lago e su Montisola. Il
paesino di Vello è già in vista sotto di noi, si giunge all'immissione
con un altro sentiero che proviene pianeggiante da destra verso una
evidente chiesetta rurale posta in una radura nel bosco sospesa sul
lago (è il sentiero della “Vertical”, il percorso più diretto e ripido
per salire la Corna Trentapassi da Vello, vedi sotto). Proseguire a
sinistra puntando al paese di Vello, che si raggiunge ben presto dopo
aver costeggiato dei piccoli poderi agricoli con vari ulivi e vigne.
Prestare attenzione nell'attraversare la strada statale, ed immettersi
nel primo vicolo che scende ripido tra le vecchie case della piccola
frazione, attraversando anche la ferrovia. Una volta raggiunta la
strada lungo il lago, seguirla verso destra fino alla fine del paese,
dove inizia la pianeggiante strada Vello-Toline, di cui si parla sotto
nelle note. Dopo vari chilometri di cammino lungo questa bella strada
si risale sulla strada statale (attenzione al traffico), che va
attraversata per risalire in pochi minuti al centro del paesino di
Toline, dove si era lasciata l'auto. |
Note |
Direttamente
dalla cima della Corna Trentapassi è possibile discendere a Sud-Ovest
verso Vello anche dalla cosiddetta “Vertical”, un sentiero ripidissimo
(1000 metri di dislivello in poco più di 3 km) e abbastanza vertiginoso
per un escursionista poco esperto. Si tratta di un itinerario comunque
più sensato da farsi in salita, che non in discesa, ed è campo di gara
di una gara annuale di sky-race.
Una
nota particolare va dedicata alla bellissima strada ciclo-pedonale
“Vello-Toline”, che noi abbiamo percorso per compiere il ritorno a
Toline via lago. Lunga poco più di 4 chilometri, si tratta della antica
strada carrozzabile, oggi convertita in una meravigliosa passeggiata a
picco sull'acqua del lago, lungo un percorso ardito e sorprendente, tra
pareti verticali, balze rocciose, gallerie scavate nella montagna,
piccole spiaggette nascoste, panchine riposanti sotto i cipressi… una
passeggiata da raccomandare a famiglie e amanti dell'aria aperta.
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Commenti vari |
Guglielmo
ringrazia il suo bimbo Leonardo per avergli prestato il caschetto della
sua bici da poliziotto, usato durante la salita (non è uno scherzo).
La lunghezza totale del nostro percorso è stata di 13,8 Km. La velocità
media (comprese le numerose soste) è risultata essere pari a 2,0 Km/h. |
SCARICA IL FILE PER IL GPS |
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L'attacco della ferrata, con la scaletta e il successivo camino |
Un tratto dove la cresta si fa più stretta |
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Facile paretina |
Un riposino molto panoramico |
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Si risalgono i ripidissimi pendii |
Placca da risalire in diagonale |
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Ultimi tratti sotto l'anticima Nord |
Preparativi prima della discesa |
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