Monte Tremalzo

 
Zona montuosa Prealpi Bresciane Località di partenza Passo Nota (BS)
Quota partenza 1183 Mt. Quota di arrivo 1975 Mt.
Dislivello totale 1200 Mt. Sentieri utilizzati n. 224 “Sentiero Antonioli”
Ore di salita 3 h. 15' Ore di discesa 3 h. 20'
Data di uscita 12/01/2020 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Ottima giornata di sole, con temperature quasi primaverili. Sentiero evidente e di comodissima percorrenza fino alla Bocca di Val Marza, da qui in poi la traccia lungo la cresta è da interpretare.

Eventuali pericoli
Nessuno in particolare, ma occorre un po' di attenzione durante la risalita della cresta Est del Monte Tremalzo.
Presenza di acqua
C'è una bella fontana alla partenza. Poi sarà possibile di rifornirsi di acqua presso il Rifugio Tremalzo, al passo omonimo.
Punti di appoggio
Lungo il percorso si attraversano 4 gallerie, inoltre si transita nei pressi di numerosi ripari e rifugi scavati nella roccia dai soldati nella Prima Guerra Mondiale.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Se si percorre l'itinerario in inverno sono molto raccomandabili i ramponi. Potrebbe venire utile anche una piccozza.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Piacevole escursione sulle Prealpi tra l'alto Lago di Garda e il territorio trentino. La parte iniziale corre lungo una caratteristica strada militare poco sotto lo spartiacque, la seconda parte è più tecnica e risale la ripida cresta Est del Monte Tremalzo. L'itinerario offre dei magnifici panorami sul Lago di Garda e sulle Prealpi circostanti, ma anche numerosi spunti di interesse storico dovuto ai manufatti militari che caratterizzano il territorio.

Descrizione percorso
Raggiungere la sponda occidentale del Lago di Garda: poco più a nord di Campione del Garda si stacca a sinistra la magnifica “Strada della Forra”, che alternando tornanti arditi a picco sul lago a passaggi ombrosi all'interno del canyon scavato dal fiume Brasa conduce a Pieve di Tremosine, che è la frazione più nota (e panoramica) tra quelle presenti sull'altopiano di Tremosine. Tenere la destra seguendo le indicazioni per Vesio di Tremosine, e da qui quelle che ci indirizzano verso il Passo Nota. Inizia ora una bella e lunga strada nella foresta – ben asfaltata – che si addentra nella Valle di Bondo per poi salire con numerosi tornanti verso Passo Nota. Quando l'asfalto finisce si percorrono poche decine di metri di acciottolato, andando a parcheggiare in uno spiazzo dove si trova una fontana realizzata in tempo di guerra dal Genio Militare, in vista di un rifugio/ristoro per ciclisti e turisti.
Iniziare a salire lungo la strada acciottolata, appena prima di raggiungere lo scollinamento del Passo Nota (1210 Mt., dove si trova un altro parcheggio, all'occorrenza) piegare a sinistra seguendo le indicazioni (sentiero n. 224) per il rifugio Garda e il Passo di Tremalzo. La strada che percorriamo è sempre piuttosto larga e ben camminabile, sale con pendenza abbastanza costante facendo percorrere parecchia strada in poco tempo. Quattro tornanti ci portano al di sotto del Monte Nota, poi la mulattiera piega a sinistra e affronta altri due tornanti che conducono al valico del Passo Prà della Rosa (1450 Mt., 45' dalla partenza). Segue una galleria e poi un lungo tratto molto bello dal punto di vista paesaggistico, a mezzacosta e in lieve salita tra torrioni rocciosi sotto a delle incombenti pareti di roccia che discendono dalla sovrastante Cima Tuflungo, fino a percorrere altri 6 tornanti che conducono al Passo dei Gaton (1635 Mt., 1 h. 25' dalla partenza). Ora si procede ancora lungo la strada militare, il paesaggio è più aspro e di alta quota, ci infiliamo in una lunga galleria “sbucando”, alla sua uscita, sul versante trentino. Tre ampi tornanti ci consentono di guadagnare quota, portandoci all'imbocco di un'altra galleria (1835 Mt., 2 h. 10' dalla partenza). A fianco dell'imbocco della galleria si trova una palina con le indicazioni per la vicina cima del Corno della Marogna (vedi i commenti in basso). Attraversiamo la galleria e improvvisamente, alla sua uscita (a sinistra si trova un'altra traccia che porta anch'essa verso il Corno della Marogna) ci troviamo in vista della mole piramidale e rocciosa del Monte Tremalzo. Ma prima occorre discendere alla sottostante Bocca di Val Marza (1787 Mt.) che si raggiunge scendendo direttamente il pendio sotto l'uscita della galleria, evitando l'ampio tornante della strada. Dal punto panoramico posto a un poggio erboso appena sopra la Bocca di Val Marza, iniziamo la parte più “alpinistica” dell'itinerario, che in inverno consiste in una divertente cresta abbastanza ripida, che alterna passaggi su rocce leggermente esposte a degli enormi mughi che “infestano” i passaggi più salienti della salita. Si può scegliere liberamente il percorso che più ci aggrada, facendo solo attenzione a evitare il precipizio roccioso che incombe verso sinistra. In meno di un'ora si viene a capo della cresta sbucando sull'ampia cima, dove sorgono delle enormi antenne. Dalla cima la vista spazia verso il Lago di Garda (seminascosto dal Corno della Marogna), il Lago di Ledro e i principali gruppi montuosi di Alpi e Prealpi.

Discesa
Dalla cima del Monte Tremalzo, discendere dalla “via normale” che consiste nel percorrere semplicemente la ampia cresta Sud-Ovest della montagna, in poche decine di minuti la traccia conduce al sottostante e vicinissimo Passo di Tremalzo, dove sorge il rifugio che normalmente apre anche in inverno. A causa dell'innevamento e della nostra scarsa arguzia – tuttavia – non abbiamo rinvenuto la traccia e abbiamo finito per tenere troppo la destra, iniziando così a discendere lungo un costone che in realtà ha un andamento più verso Ovest. Ci siamo accorti dell'errore troppo tardi, e quindi ci siamo inventati un itinerario in discesa nell'abetaia che ci ha condotti fino alla località di villini e casette chiamata Tremalzo (1585 Mt.), in territorio trentino. Da qui, risalendo la strada asfaltata che sale dalla valle di Ledro, abbiamo guadagnato i 100 metri di dislivello persi raggiungendo finalmente il passo Tremalzo. Dal rifugio che sorge al passo si imbocca la evidente strada sterrata che in lieve salita attraversa il ripido pendio sud del Monte Tremalzo, per condurre alla Bocca di Val Marza. Da qui in poi l'itinerario è lo stesso già percorso all'andata.

Note

La strada che da Tremosine risale la Valle di Bondo per poi salire fino a passo Nota, e che conduce in quota fino al passo di Tremalzo è un'interessante opera militare, che per certi versi nella parte alta ricorda a tratti (in scala ridotta) la famosa strada delle gallerie al Pasubio. Si tratta di una notevole opera ingegneristica che serviva per portare velocemente truppe e mezzi alla linea dove si tenevano i combattimenti, al confine tra Italia e Austria-Ungheria. Dappertutto sono ancora visibili i segni lasciati dai soldati: fontane, cippi, gallerie, ripari, trincee e gallerie.
Il percorso lungo la strada militare si presta molto anche per delle escursioni in mountain bike, con possibilità – dal Passo Tremalzo – di iniziare una lunghissima e remunerativa discesa per la Valle di San Michele, tramite il Passo della Cocca, Malga Spiazzo, Eremo di San Michele, fino a ritornare all'altopiano di Tremosine.
Nei pressi di passo Nota, a pochissimi minuti di cammino, si consiglia di visitare il caratteristico cimitero di guerra.

Commenti vari

Volevamo abbinare alla salita del Monte Tremalzo anche quella al vicino Corno della Marogna, tuttavia il tempo perso a vagare nel bosco per cercare di scendere al Passo Tremalzo ci ha convinti a rinunciare. Per chi avesse ancora un po' di gamba e voglia di salire, la cima è a portata di mano: dalla Bocca di val Marza sono solo poco più di 20' di salita tra mughi e alcune rare roccette.
La lunghezza totale del percorso è di 20,8 Km. La nostra velocità media (comprese le soste) è stata di 3,10 Km/h.

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Un tratto della caratteristica strada militare

La comoda e veloce strada sterrata

   

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Una delle gallerie

Alla Bocca di Val Marza verso la cresta da affrontare

   

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Un passaggio tra rocce lungo la cresta

Guly impegnato in un tratto ripido della cresta

   

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Omar raggiunge la cima

Guly arriva in cima,
dietro di lui il Corno della Marognac e il Lago di Garda

   

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