Descrizione generale
Piacevole escursione ad anello (lunghezza di circa 8-9 km.) di bassa montagna che attraversa ambienti affascinanti e offre ampi panorami sulla Vall'Imagna e la Val Taleggio, nonché su buona parte della catena delle Orobie. Il dislivello e la lunghezza moderati ne fanno una camminata adatta anche nel periodo invernale, con ovviamente molta più fatica a seconda della quantità di neve, rispetto ad altri periodi dell'anno. Bellissimi i tre faggi secolari!
Descrizione percorso
Da Sant'Omobono in Vall'Imagna, salire per 9 Km. fino ai 1019 Mt. di Fuipiano pomposamente descritto come il tetto della Valle Imagna. Dalla chiesa, proseguire lungo la strada principale che conduce verso Brumano, dopo poche centinaia di metri una palina che riporta le indicazioni per i Tre Faggi, vi invita a deviare verso destra su una ripida strada che termina nei pressi dell'acquedotto. Qui uno spiazzo sulla sinistra vi permette di parcheggiare comodamente. Questo parcheggio non è raggiungibile in caso di neve sulla strada, per cui, occorre parcheggiare poco prima della palina suddetta e farsi a piedi il resto della strada fino all'acquedotto. Il percorso inizia su questa ripida stradina asfaltata vietata alle auto. Camminate fino ad un crocefisso in legno dove troverete un bivio: da sinistra proviene il sentiero che scende dal Passo dei Grasselli, dal quale giungeremo al termine del percorso ad anello di oggi. Noi procediamo invece dritti lungo il segnavia 579A. Dopo poco la strada perde pendenza e supera un abbeveratoio sulla destra. Entriamo in una faggeta che ormai risente dello sfruttamento da parte dell'uomo e ha perso parte del suo fascino. La stradina serpeggia in ripida salita tra le piante a tratti asfaltata, a tratti sterrata. Salendo ignoriamo le varie stradine a destra e a sinistra, fino ad un evidente bivio con indicato a destra il sentiero 579A per i Tre Faggi. Anche a sinistra si sale ai Tre Faggi, ma su percorso più diretto e ripido. Io sono quindi andato a destra lungo un comodo tracciato in mezzacosta e poco oltre addirittura quasi pianeggiante. In breve arriviamo ad una piccolissima baita in tipico stile Valdimagnino circondata da una staccionata. Passiamo poi sotto ad un paio di cascine e proseguendo il panorama diviene ampio sull'intero solco della valle. Il sentiero poi compie una curva verso sinistra ed arriviamo in fine ad una sbarra di ferro. Ignoriamo il sentiero che scende a destra della sbarra e saliamo invece verso sinistra lungo un breve e ripido sentiero che sale velocemente fino ad una cascina e da qui ai Tre Faggi con l'annesso complesso di curiose merlature in pietra. Dopo la pausa ai faggi, prendete il sentiero che porta sul filo di cresta dietro i Tre Faggi, indicato come 571, seguitelo verso sinistra rimanendo il più possibile nei pressi del crinale. Il percorso è agevole e a tratti rilassante. Una vola che le lievi tracce portano in un punto piuttosto intricato tra rocce ed alberi. Nel punto più elevato ci troviamo sulla boscosa cima dello Zucco di Pralongone (1503 metri di altezza). Possiamo evitare questo punto restando poco sotto la zona di sassi e salti rocciosi, sul versante valdimagnino e riprendere la dorsale poco oltre. Sbuchiamo ora in un piccolo spiazzo erboso. Tagliate verso destra lo spiazzo seguendo un paletto in legno colorato e riprendete il crinale poco dopo verso sinistra passando tra due rocce molto vicine tra loro. Il sentiero procede con divertenti saliscendi fino a scendere decisamente nei pressi di alcune belle formazioni e pinnacoli rocciosi. In questo tratto occorre prestare molta attenzione in caso di neve abbondante. Al termine del piccolo ghiaione vi troverete ad una selletta sassosa dove c'è un ometto in pietra, il sentiero originale procede dritto sempre lungo il crinale riprendendo a salire, io invece ho deviato a destra scendendo in un piccolo valloncello pietroso e seguito il suo margine destro attraverso una sdrucciolevole traccia. Dopo una breve discesa si riprende a salire ripidamente restando sul filo di cresta (piuttosto sottile ma non esposto) del lato destra di questo originale valloncello, per poi sbucare in un boschetto di faggi. Saliamo nel boschetto con elevata pendenza. Superiamo una panca in legno per uscire poi dalla vegetazione. Pochi metri di prato ancora e sarete al cospetto della Madonnina dei Canti dalla quale godere di un ampissimo panorama.
Discesa
Guardando la Madonnina, scendete verso ore due lungo una traccia nei prati non segnalata ma comunque evidente (tranne in caso di nebbia forte o peggio neve… come in questo caso!) lungo il versante della Vall'Imagna. Dopo poche decine di metri un cartello molto basso con l'indicazione Fuipiano vi invita a deviare verso sinistra. La pendenza del prato aumenta, seguite dei paletti bianche e rossi conficcati nel terreno e poco dopo entrate in un bel bosco di faggi, piegando a destra nei pressi di una grossa roccia scura. Seguite i bolli rossi del sentiero ricco di curve e controcurve, fino ad una aperta conca erbosa con al centro una pozza d'acqua. Qui siamo nei pressi del Passo dei Grasselli. Risalite il breve tratto di prato, rientrando nel bosco fino ad incontrare dopo pochi metri una palina che riporta la direzione del sentiero 579 per Fuipiano, verso sinistra, passando per alcuni metri tra due ali di roccia (Passo dei Grasselli o Bocca del Grassello 1390 Mt.). Da qui, in ripida discesa a tratti scivolosa, perdete velocemente quota, passate accanto ad alcune belle paretine rocciose e fuoriuscite dal bosco nei pressi di un laghetto circondato da una staccionata in legno. Seguite la stradina asfaltata verso sinistra ignorando tutte le varie deviazioni. La strada descrive un ampio giro in discesa fino ad una piccola pineta dove tende leggermente a risalire per poi discendere nuovamente fino al crocefisso in legno incontrato poco dopo la partenza e da qui due minuti e sarete all'auto. |