Descrizione generale
La zona del passo Giau offre alcune belle e brevi salite ottime per avvicinarsi all'ambiente dolomitico, oppure da sfruttare ad inizio/fine stagione o quando il tempo non è dei migliori. A differenza del vicino passo Falzarego questa zona è forse meno affollata. Il Torrione Marcella è una piramide appuntita che chiude verso nord la muraglia dei Lastoni di Formin. Attualmente vi si trovano un paio di itinerari abbastanza recenti entrambi aperti da Mario Dibona con compagni diversi: via Nikibi e via Paolo Amedeo. Quest'ultima è stata aperta in compagnia di Armando Nascé nel settembre-ottobre 2001; presenta un'arrampicata classica seguendo i punti deboli e le linee logiche della parete. Attenzione però che l'individuazione giusta del percorso, e in particolar modo delle soste, non è sempre facilissima per via dell'omogeneità di alcuni tratti della parete dove, salire alcuni metri più a destra o a sinistra, è apparentemente uguale.
La chiodatura sui tiri è tradizionale a chiodi (pochi e da integrare, salvo i tratti più impegnativi) mentre alle soste è sicura con fix.
Ottimo itinerario da usare come banco di prova per salite più impegnative. Sembra che parte del tracciato coincida con una vecchia via di L. Ghedina caduta nel dimenticatoio (fonte IV Grado).
Attacco, descrizione della via
Da Cortina d'Ampezzo salire in direzione dei passi Falzarego e Giau e poi, in località Pocol, imboccare la SP 638 che sale verso il Passo Giau. Da qui, dopo circa 6 Km., sulla sinistra ci sono i cartelli che indicano la fine di Cortina e l'inizio di S. Vito di Cadore ed un cartello giallo con la scritta "Muraglia di Giau. 1 luglio-30 settembre 1753". Procedere ancora per circa 50 metri e parcheggiare in uno slargo sulla sinistra. Da qui è ben visibile il Torrione Marcella ed il marcato canale nel quale attacca la via. Incamminarsi nel prato tendendo a destra ed individuando un sentiero che perde un po' quota. Poi si segue un corso d'acqua in piano, ancora verso destra (alcuni ometti), fino a quando si inizia a risalire il ripido ghiaione sempre in bella vista del torrione. Giunti alla sua base ci si trova subito di fronte al canale. Entrarci fino dove si verticalizza ed individuare, sulla sinistra, un diedro/fessura che sale leggermente inclinato verso sinistra. Si attacca alla sua base.
1° tiro:
salire il diedro/fessura sino al suo termine dove si sosta (2 fix+cordone) su un pulpito. Prestare attenzione alla roccia.
20 Mt., IV+, IV-, 1 chiodo.
2° tiro:
superare lo strapiombino stando a destra della sosta e poi traversare circa 5 metri a destra. Riprendere a salire superando ancora un muretto verticale e poi rocce gradonate fino alla sosta (1 chiodo+1 fix+cordone). 35 Mt., V+, IV, IV+, IV-, 3 chiodi.
3° tiro:
seguire la spaccatura/canale. Attenzione che quando piega a sinistra bisogna abbandonarla ed alzarsi verso destra per una fessurina con passo strapiombante (chiodo con cordone). Al suo termine spostarsi qualche metro verso destra individuando la sosta (2 fix+cordone) su comodo terrazzino. 20 Mt., III, V, III, 2 chiodi.
4° tiro:
salire sulla placca soprastante con l'aiuto di alcune fessurine. La sosta (1 chiodo+1 fix+cordone) si trova leggermente sulla destra accanto ad una vaga nicchia. 35 Mt., IV+, 3-4 chiodi, 1 clessidra con cordone.
5° tiro:
spostarsi a destra e salire fino a prendere la fessura che poi diviene diedro. Giunti su un ripiano lo si abbandona obliquando a destra, in direzione dello spigolo, sino alla sosta (2 fix+cordone). 30 Mt., V-, IV, III, 5 chiodi (di cui 2 vicini per sosta intermedia).
6° tiro:
seguire la fessura. Dopo aver superato un passo strapiombante traversare a sinistra fino al camino. Lo si risale e si sosta (2 fix+cordone) su comodo terrazzino. 35 Mt., V, IV, 2 chiodi, 2 clessidre con cordone.
7° tiro:
superare il muretto strapiombante a destra della sosta (tratto chiave della salita). Al suo termine si sale facilmente pochissimi metri sino alla sosta (2 chiodi).
15 Mt., V+ (secondo noi anche VI-), II, 4 chiodi.
8° tiro:
si sale senza percorso obbligato superando delle placchette (attenzione a non spostarsi troppo a destra dove è più facile)
fino in cima al torrione dove si trova l'ultima sosta (2 fix). 35 Mt., III, IV+, III, 2 chiodi.
Discesa
Dalla cima si segue la crestina verso est (lato opposto rispetto alla parete), superando un piccolo intaglio (attenzione: facile ma esposto), fino ai prati sommitali. Da qui ancora un pochino verso est (numerosi ometti) fino ad una traccia che piega poi a nord. Si raggiunge in breve l'imbocco di un canale tramite il quale si scende velocemente fino all'attacco della via (il canale è quello che si vede sulla sinistra del torrione guardando la parete durante l'avvicinamento). Da qui, seguendo a ritroso il percorso dell'avvicinamento, si torna al parcheggio. |