Zona montuosa |
Alpi Cozie - Gruppo Castello-Provenzale |
Località di partenza |
Fraz. Chiappera - Acceglio (CN) |
Quota partenza |
1950 Mt. |
Quota di arrivo |
2448 Mt. |
Dislivello totale |
+338 Mt. circa dal parcheggio all'attacco
+160 Mt. la via (190 lo sviluppo) |
Sentieri utilizzati |
n. T14 |
Ore di salita |
1 h. 30' dal parcheggio all'attacco
4 h. la via |
Ore di discesa |
50' le doppie
50' il sentiero fino al parcheggio |
Esposizione |
Ovest |
Giudizio sull'ascensione |
Ottima |
Data di uscita |
25/06/2013 |
Difficoltà |
V, V+ |
Sass Balòss presenti |
Luca. |
Amici presenti |
Claudia. |
Condizioni climatiche,
dei sentieri e della roccia |
Bella giornata serena anche se le temperature si sono sempre mantenute lontane dai valori estivi, complice anche il fatto che la via è all'obra fino al pomeriggio. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente.
Poi bisogna superare lo zoccolo che non è difficile ma richiede dei semplici passi d'arrampicata su terreno esposto ed a tratti un po' detritico. La roccia in via è ottima. |
Eventuali
pericoli |
Soliti d'arrampicata in ambiente.
La roccia è ricoperta quasi ovunque da licheni. Se asciutta non dà problemi, ma da bagnata risulta molto scivolosa! |
Presenza
di acqua |
La Val Maira è ricca d'acqua tant'è che è ben sviluppata una rete di centrali idroelettriche. Si trovano varie fontane nei paesi che si attraversano per arrivare a Chiappera. Sul percorso di avvicinamento noi abbiamo trovato un abbondante corso d'acqua, ma potrebbe essere che, in piena estate, sia asciutto. |
Punti
di appoggio |
Rifugio/campeggio Campo Base (1650 Mt., 34 posti letto) oppure le varie possibilità di alloggio nei paesi/frazioni limitrofe. |
Materiale
necessario oltre al tradizionale |
Solito da arrampicata. Indispensabile una serie di friends (da 0.3 a 2 Camalot) ed alcuni dadi per proteggersi ulteriormente e rinforzare alcune soste. Almeno due soste non sono molto belle, se non ci si accontenta di aggiungervi un friend, martello e chiodi sono d'obbligo. |
Caratteristiche dell'arrampicata |
Descrizione generale
Il gruppo del Castello-Provenzale è formato da tre torri di quarzite che, dai prati del Vallone Maurin, si stagliano verso il cielo.
La Torre Castello è poco più bassa della vicina Rocca Castello dalla quale è divisa, verso nord, da un profondo intaglio detto "Forcella del Castello". Da tutti gli altri tre versanti appare abbastanza squadrata con spigoli belli netti, affilati e verticali. Il versante ovest è forse quello più imponente ed è inciso fino a circa metà parete da una netta fessura/camino che dà la direttiva alla salita.
La via Direttissima Ribaldone è stata aperta da Gianni Ribaldone, Carlo Carena, Giuseppe Castelli, Ezio Comba, Alberto Marchionni e Paolo Rattazzini l'8 maggio 1965.
Segue l'evidente fessura/camino in centro alla parete fin sotto gli strapiombi gialli, ne supera la prima fascia direttamente e aggira invece la seconda a destra. Arrampicata varia con bellissime lunghezze su placche verticalissime con piccoli appigli. La chiodatura è rimasta quella tradizionale sia sui tiri che alle soste le quali, in 2-3 casi, non sono bellissime. Tuttavia è possibile rinforzarle velocemente con dei friend.
Attacco, descrizione della via
Si raggiunge Dronero (CN) dove ha inizio la Val Maira. Si percorre quest'ultima interamente fino a raggiungere il comune di Acceglio oltre il quale si prosegue per la frazione Chiappera. Continuare sulla strada fino ad un bivio: sinistra per il rifugio Campo Base, destra per il Colle Greguri e Col de Maurin. Si segue per quest'ultimi e si continua fino ad oltrepassare un ponte (la strada è per lo più sterrata) oltre il quale un tornante verso destra permette di raggiungere una zona abbastanza pianeggiante con delle baite dove si parcheggia. Da qui incamminarsi verso il Colle Greguri (segnavia T14) preceduto da un bel pianoro erboso che offre un'ottima vista sui versanti nord ed ovest della Rocca e della Torre Castello. Appena prima di raggiungere il Colle Greguri (2310 Mt.) si scende costeggiando la parete portandosi alla base del versante nord. Si sale per roccette uscendo a destra da un caminetto (II) e sbucando su una terrazza erbosa sul versante ovest. Si procede salendo in obliquo verso destra superando un altro breve salto roccioso (II) oltre il quale si traversa a destra su cengetta fino alla base dell'evidente fessura obliqua che caratterizza la prima parte della via.
1° tiro:
salire la fessura un po' obliqua verso destra. Dopo una strozzatura si raddrizza e diventa camino. Alzarsi fino una piccola nicchia dove si trova la sosta (2 chiodi+cordino+maglia rapida). 45 Mt., III+, IV, 1 sosta intermedia (2 ciodi+cordone+maglia rapida).
2° tiro:
alzarsi in spaccata all'esterno del camino. Spostarsi sul lato sinistro e rientrare nel camino dove diventa più largo. All'altezza di 2 chiodi vicini traversare a sinistra (si vedono altri chiodi che salgono dritti) e poi salire dritti in parete aperta e molto verticale. Obliquare infine a destra portandosi alla base di una fessura/diedro con molti licheni dove si sosta (4 chiodi+cordoni+maglia rapida).
30 Mt., V-, V+, IV, 7 chiodi (2 dei quali vicini).
3° tiro:
traversando a destra si continua per la via Castiglioni Ovest.
La Direttissima Ribaldone segue invece la fessura/diedro appena a destra della sosta. Dopo i primi metri strapiombanti, quando piega leggermente a sinistra, si esce a destra superando un muretto e poi si prosegue in verticale per fessurina e roccette fino alla sosta (2 chiodi) sotto una fascia gialla strapiombante.
30 Mt., V, IV+, 3 chiodi, 1 friend incastrato.
4° tiro:
obliquare e poi traversare circa 10 metri verso sinistra sotto la fascia strapiombante. Salire direttamente fino a raggiungerla e traversare nei gialli verso destra fino alla sosta (2 chiodi+1 cuneo) proprio sotto al tetto. 30 Mt., IV+, V+, 4 chiodi.
5° tiro:
superare facilmente il tetto verso destra e salire subito in verticale su parete molto esposta fin sotto un'altra fascia di grandi strapiombi gialli. Traversare ora facilmente verso destra sino alla sosta (2 chiodi). 25 Mt., V, II, 1 chiodo.
6° tiro:
traversare a destra raggiungendo il diedro che si segue fino al grande pianoro della vetta dove si sosta (da attrezzare su uno dei grossi massi). 30 Mt., V, IV+, IV-, 2 chiodi.
Discesa
Dovrebbe essere possibile calarsi dallo spigolo Nord-est (spit+cordone+maglia rapida) e raggiungere la terrazza inclinata alla base dell'ultimo salto di roccia della Rocca Castello. Da qui con 6 calate verticali sulla via Bàlzola si raggiunge la base della parete. Non siamo però sicuri se sia facile o meno superare l'intaglio che divide le due torri.
Noi abbiamo seguito un'altra serie di calate inizialmente sul versante sud e poi su quello est ma ci sono sembrate un po' laboriose in quanto le prime non sono proprio verticali. Portarsi sul bordo della parete sud (quella a destra rispetto all'uscita della via) ed individuare il primo ancoraggio (3 spit+catena+maglia rapida):
1a. calata: 40 Mt., obliquando a destra (viso a monte) sino allo spigolo dove si trova la S6 (2 boccole) della via Spigolo Castiglioni;
2a. calata: 35 Mt. fino ad uno spuntone (cordoni+maglia rapida) sulla cresta;
3a. calata: 25 Mt. obliquando leggermente a sinistra (viso a monte) sino alla sosta (2 spit+cordini+anelli calata) sul filo dello spigolo;
4a. calata: 40 Mt. in verticale sino alla base del camino/canale che scende dalla Forcella Provenzale (3 spit+catena+maglie rapide);
5a. calata: 50 Mt. sino a terra (possibilità di sosta intermedia 2 spit+catena+maglia rapida).
Raggiunta la base della parete si risale fino al Colle Greguri e poi si torna alla macchina mediante il sentiero percorso durante l'avvicinamento. |
Note |
La Torre Castello venne raggiunta per la prima volta nel 1913 da Casimir de Rahm e Rivier con un lancio di corda dalla vicina Rocca Castello. La prima salita dal basso si deve però a Virgilio Gedda e Don Agnese (parroco di Chiappera) l'1 settembre 1930. Don Agnese non raggiungerà la vetta in quanto sull'ultimo tiro scivolerà senza conseguenze ma, per lo spavento, non vorrà proseguire.
Virgilio Gedda aveva fatto numerosi tentativi precedenti in compagnia di Gino Palestro
il quale cercherà di ripetere la salita in solitaria nel 1931 precipitando, e morendo, dalla placca finale (placca Gedda). |
Commenti vari |
L'itinerario fino alla S2 è in comune con la via Castiglioni Ovest aperta da Elvezio Bozzoli Parasacchi, Ettore Castiglioni e Vitale Bramani il 10 settembre 1936. Castiglioni e Bramani, due giorni dopo, saliranno lo Spigolo Sud-est (Spigolo Castiglioni). |
Clicca per visualizzare lo SCHIZZO DELLA VIA
(Disegno di Claudia Farruggia "Iaia")
|
|
|
 |
 |
Famiglia di stambecchi nei pressi dell'attacco. La presenza dei cuccioli ha spinto il maschio a venire a controllarci |
|
|
 |
 |
Claudia sulla prima lunghezza |
La verticalissima placca del secondo tiro |
|
|
 |
 |
I primi metri nella fessura/diedro del terzo tiro |
Cuneo per allestire la quarta sosta... |
|
|
 |
 |
Assicurereste questo tiro con un cuneo? |
Inizio del sesto tiro |
|
|
 |
 |
Luca e Claudia in vetta alla Torre Castello |
Rocca
e Torre Castello; in lontananza la Rocca Provenzale |
|
|
 |
 |
L'intero gruppo Castello-Provenzale visto dal ovest |
Versanti ovest di Rocca e Torre Castello con il tracciato della via |
|
|
Il contenuto di questo sito (testo, elementi grafici, immagini, ecc.) così come il modo in cui i contenuti sono presentati e formati è di esclusiva proprietà del gruppo SassBalòss ed è protetto dalle leggi italiane ed internazionali in particolare da quelle in materie di copyright. E' consentita la consultazione. Sarà concessa la duplicazione, anche parziale, solo dopo esplicita richiesta; in tal caso dovrà essere espressamente indicata, sulle copie realizzate, la provenienza della fonte ossia il sito internet www.sassbaloss.com. Ogni utilizzazione diversa da quelle sopra previste quindi (indicativamente: la distribuzione a terzi e/o la pubblicazione a scopo di lucro, la modificazione, l'elaborazione in qualunque forma e modo) deve considerarsi abusiva e sarà perseguita a norma delle vigenti leggi. |
|