Tofana di Rozes - Spigolo Zero

 

Zona montuosa

Dolomiti - Gruppo delle Tofane Località di partenza Rifugio Dibona - Località Cian Zopè (BL)
Quota partenza 2037 Mt. Quota di arrivo 2600 Mt. circa
Dislivello totale

+300 Mt. per l'attacco
+263 Mt. la via (390 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 403
Ore di salita

40' per l'attacco
5 h. la via

Ore di discesa 1 h. le doppie
30' il sentiero
Esposizione Est, Sud-est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 25/06/2022 Difficoltà V+, VI
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Paolo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata soleggiata ma abbastanza fresca (specie per il povero Bertoldo che aveva dimenticato a casa i pantaloni lunghi). I sentieri che si percorrono durante l'avvicinamento sono evidenti e ben segnalati. La discesa avviene mediante delle corde doppie con soste attrezzate a fix.
La roccia lungo la via è tendenzialmente ottima ma non mancano appigli da verificare e cengie detritiche dalle quali è facile smuovere detriti. La quinta e sesta lunghezza sono quelle con la roccia più delicata e occorre prestare attenzione.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
E' possibile reperire acqua al rifugio Dibona.
Punti di appoggio
Rifugio Dibona.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale dotazione alpinistica. Portare cordini e friends di varie misure per integrare.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Recente itinerario di stampo classico, aperto nel 2019 da Mario Dibona "Moro", Armando Nascè e Andrea Bacchin che sale lungo lo sperone che si trova a destra dell'imponente Primo Spigolo.
La via, che conta 9 lunghezze di corda, può essere suddivisa in tre sezioni, ognuna delle quali richiede un breve spostamento lungo delle terrazze.
La prima parte corre lungo una colata nerastra, spesso bagnata dopo recenti piogge, e richiede un'arrampicata tecnica e di equilibrio. La seconda, si sviluppa lungo lo spigolo vero e proprio e richiede inizialmente un'arrampicata atletica e di decisione, mentre la terza, raccoglie le caratteristiche delle prime due: muri verticali, uno strapiombino, un camino-canale e una placca tecnica in uscita dalla via.
La via è protetta con chiodi a espansione e una manciata di chiodi normali; tutte le soste sono protette con almeno un fix 10mm.

Attacco, descrizione della via
Da Cortina d'Ampezzo percorrere la strada statale 48 che conduce al Passo Falzarego fino ad imboccare la strada (inizialmente asfaltata, poi sterrata) che conduce al rifugio Dibona dov'è possibile parcheggiare. Da qui imboccare il sentiero n. 403 (strada sterrata) che sale al rifugio Giussani. Raggiunta la stazione della teleferica, ignorare la deviazione a sinistra e proseguire sempre lungo il sentiero 403, che comodamente guadagna quota. Raggiunta la quota della base degli spigoli, imboccare una traccia a sinistra che attraversa il pendio e che conduce alla base dello sperone dove corre la via. Salire il ghiaione che costeggia la parete Est dello sperone. La prima parte della via corre lungo l'evidente colata nera che solca la parete alla cui base è presente un fix 10 mm. Sulla roccia, poco più in alto è presente la scritta "S0" realizzata con delle trapanate.

1° tiro:
alzarsi per pochi metri e compiere uno spostamento delicato a sinistra (buone prese). Proseguire in verticale lungo rocce via via più semplici sino a portarsi alla base di un muro verticale inciso al centro da una sequenza di lame. Risalirle e superare con decisione (passo delicato di aderenza) la placchetta che permette di guadagnare la sosta (2 fix+catena+anello). 35 Mt., V, V+, 5 chiodi, 1 clessidra.

2° tiro:
spostarsi a destra della sosta e superare una paretina verticale. Continuare lungo una placca tecnica sino a un muretto verticale oltre il quale si prosegue lungo una placconata con passi delicati sino alla sosta (2 fix+catena+anello).
35 Mt., IV, VI oppure A0, V+, 7 chiodi, 1 clessidra.

3° tiro:
salire a destra della sosta lungo un diedro fino a raggiungere una cengia. Qui spostarsi a destra per alcuni metri e superare la parete grigia fino ad uscire in sosta (2 fix+catena+maglia rapida) in corrispondenza di un grande terrazzo. 50 Mt., IV, IV+, IV, 5 chiodi.

spostarsi facilmente verso destra (viso a monte), per circa 20 metri, fino a raggiungere la base dello spigolo giallastro (chiodo con cordone).

4°-5° tiro:
si tratta certamente del tiro chiave della via. Dalla relazione in nostro possesso avremmo dovuto superare due lunghezze: la prima di 30 metri e la seconda di 20. Salendo ci siamo fatti ingannare da un chiodo piegato sulla destra. Capendo di essere finiti fuori via, abbiamo attrezzato una sosta e con un facile traverso a sinistra ci siamo raccordati alla parte finale del quinto tiro. Quella che segue è la descrizione corretta dei tiri, tenendo presente di un breve tratto che non abbiamo verificato di persona e lungo il quale dovrebbe essere presente la sosta a fix che divide le due lunghezze. Alzarsi sopra il chiodo e dopo poco spostarsi a destra mediante buoni appigli. Superare una delicata placca gialla e uscire a destra (passo non banale). Proseguire in verticale per spostarsi a sinistra dopo pochi metri e riprendere a salire in verticale con una sequenza di passaggi delicati. Ignorare il chiodo piegato sulla destra (in direzione dello spigolo) e salire verso sinistra. Riportarsi poi a destra e passare a sinistra dello strapiombo che incide lo spigolo. In breve si guadagna la sosta (chiodo+golfaro+cordino). 50 Mt., V+, VI, V+, VI, almeno 11 chiodi.

6° tiro:
salire a destra della sosta fino a guadagnare lo spigolo. Per rocce via via più semplici e discontinue si raggiunge la seconda grande terrazza, dove si sosta (fix+cordone+maglia rapida). 40 Mt., IV+, IV, III, 3 chiodi.

Percorrere (corda corta) la cresta fino alla base dello spigolo (ometto). 70 Mt., I, II.

7° tiro:
salire la parete verticale piegando leggermente a destra. Superare un piccolo strapiombo (buoni appigli) e proseguire in verticale sino alla sosta (2 fix+catena+anello). 30 Mt., V, 6 chiodi.

8° tiro:
salire la paretina a destra della sosta per poi doppiare a sinistra lo spigolo. Proseguire lungo il canale/camino, superando dei brevi tratti verticali sino a quando è possibile sostare (2 fix+catena+anello) su di un terrazzino sulla destra.
30 Mt., III+, III, qualche passo di IV, 3 chiodi di cui 1 con cordone, un fix fuori via sulla destra

9° tiro:
dalla sosta rientrare nel canale/camino e salirlo per pochi metri sino alla base di una placca grigia. Salirla e continuare per rocce verticali sino alla sommità. Qui sostare (fix+cordone). 30 Mt., V, V+, 6 chiodi.
Discesa
La discesa avviene in corda doppia; le soste di calata, a parte la prima, sono contrassegnate con dei bolli rossi.
Dalla sosta di fine via spostarsi pochi metri a destra (viso a monte) e identificare la sosta (2 fix+catena+anello). Da qui ha inizio la sequenza di calate.
1a. calata: 40 Mt., in verticale fino a una terrazza;
2a. calata: 40 Mt., in verticale fino a una terrazza;
3a. calata - sosta su di un fix con maglia rapida: 25 Mt., lungo la facile terrazza ghiaiosa.
4a. calata: 25 Mt., in verticale fino a un canale. Qui cercare la successiva sosta doppiando lo spigolo a destra (viso a monte).
5a. calata: 30 Mt, scendere lungo la placconata.
6a. calata: 45 Mt., scendere fino alla base della parete.
Abbassarsi facilmente lungo il ghiaione fino a raccordarsi ai sentieri di avvicinamento.

   
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Will attacca la via Paolo su L1
   
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A pochi metri dalla S1 Paolo sul secondo tiro
   
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Matteo sulle placche della seconda lunghezza Paolo alla S2
   
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Paolo all'inizio del quarto tiro Matteo sul tratto chiave della via
   
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Matteo quasi alla S6 Matteo sul settimo tiro
   
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Sempre lungo il settimo tiro Paolo nei pressi della S7...
   
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... e qui impegnato sull'ultimo tiro Il tracciato della via
   
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La Tofana di Rozes con i tracciati delle vie: Dimai, Primo Spigolo (Alverà/Pompanin), Secondo Spigolo (Costantini/Ghedina), Costantini/Apollonio, Terzo Spigolo (Alverà/Pompanin) e Spigolo Zero