Piz Timun o Pizzo di Emmet |
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Zona montuosa |
Alpi Retiche
Meridionali |
Località
di partenza |
Lago
di Montespluga (SO) |
Quota
partenza |
1930 Mt. |
Quota di
arrivo |
3208 Mt. |
Dislivello
totale |
+1300 Mt. |
Data di
uscita |
15/09/2007 |
Ore di
salita |
4 h. |
Ore di
discesa |
3 h. |
Sentieri utilizzati |
n. C6, C12 |
Giudizio sull'escursione |
Bella |
Sass Balòss
presenti |
Omar, Gölem |
Difficoltà |
EE / F; brevi
passi di II grado evitabili |
Condizioni
climatiche e dei sentieri |
Condizioni climatiche inizialmente poco
buone, poi ottime. In generale questa zona è caratterizzata da un
costante e deciso vento. Segnaletica ben evidente dal parcheggio
fino alla sella da cui inizia la cresta. Da qui fino alla vetta
numerosi ometti (a volte un poco confusi) segnalano il percorso da
seguire. Attenzione lungo alcuni tratti della cresta un poco
friabile. Ghiaccio nel vallone sotto la cresta. |
Eventuali pericoli |
Nessuno. |
Presenza di acqua |
Troverete acqua nei pressi del rifugio
Bertacchi, facendo una piccolissima deviazione dal percorso, e poco
oltre una fontana tra alcune piccole malghe. |
Punti di appoggio |
Il rifugio Bertacchi dopo circa 1 ora
di cammino. Incontrerete, nei pressi del rifugio, anche una serie di
piccole costruzioni sempre utili in caso di maltempo. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Nulla. |
Caratteristiche dell'escursione |
Descrizione Generale
I 1300 Mt. di dislivello, la forte pendenza di gran parte del
percorso, il notevole sviluppo e la parte finale con alcuni passaggi
un poco impegnativi, fanno di questa escursione un'uscita adatta a
persone preparate fisicamente e con una certa esperienza.
Per il resto si tratta di un percorso ricco di bellissimi panorami e
posto al di fuori delle zone frequentate dalla massa di escursionisti.
Descrizione Percorso
Lungo la strada che porta al Passo Spluga, superata la diga che
sbarra il Lago di Montespluga, incontrerete una evidente sterrata
sulla destra con una palina che riporta le indicazioni per il
rifugio Bertacchi. Pochi metri dopo, uno spiazzo consente di
lasciare l'auto ed iniziare la nostra camminata su un ampio sentiero
che, con una serie di dolci curve, ci porta a guadagnare lentamente
quota. Arrivati ad una seconda sbarra (la prima si trovava al
parcheggio) si prosegue sempre in direzione rifugio Bertacchi
compiendo un ampissimo e pianeggiante giro a mezzacosta in un bella
conca che domina la valle sottostante. Quasi al termine del vallone
supereremo un tratto posto sotto una alta parete rocciosa attrezzato
con inutili catene e cavi d'acciaio (forse provvidenziali in
inverno...). Ancora pochi minuti e si giunge in vista del panoramico
rifugio Bertacchi, costruito sulle rive del Lago di Emmet. Prima di
raggiungere il rifugio si devia verso sinistra, in corrispondenza di
una piccola casa di color rosa, su labili tracce tra
pascoli e malghe. Si risale ora verso il Passo di Emmet, godendo di
un bel panorama alle nostre spalle. Poco prima del passo, una palina
reca le indicazioni per il Pizzo Spadolazzo verso sinistra. Noi
continuiamo dritti fino ad incontrare, su di un grosso masso, una
evidente scritta "Val Sterla". Seguiamo la freccia verso destra ed
iniziamo una ripida salita su traccia in parte erbosa fino a sbucare
su di un bel pianoro erboso dal quale risulta chiaro il resto del
percorso da compiere verso la vetta. Da qui si perde leggermente
quota per portarsi su una grande pietraia cosparsa di bolli e
ometti. Seguendo fedelmente le indicazioni rimontiamo un primo
ripido pendio sassoso a cui fa seguito un tratto meno faticoso. Ci
portiamo verso destra raggiungendo un secondo altrettanto ripido
pendio pietroso che faticosamente ci porterà ad una ampia e
panoramicissima selletta dalla quale inizia la lunga cresta finale.
La prima parte della cresta si sviluppa sul versante opposto a
quello di salita, fino ad incrociare la cresta proveniente da destra
dal Monte Mater. Da qui sarà un continuo alternarsi dei due versanti
a seconda delle difficoltà che si incontrano per superare blocchi,
roccette e cenge. Il percorso è divertentissimo e mai difficile ed
offre ampie possibilità di varianti più o meno facili a seconda
della voglia di complicarsi o meno la vita. Fate attenzione
solamente verso la fine della cresta quando incontrerete alcuni
passaggi un poco esposti e alcuni tratti di II grado, specialmente
in discesa. In circa 1 h., la cresta viene percorsa e si arriva alla
bella ed aerea vetta.
Discesa
Il percorso di discesa ripercorre quello fatto in salita. |
Note |
La cresta da noi seguita per arrivare
in vetta è quella Sud. Dovrebbe esserci una via di salita anche
dalla cresta Ovest, ma noi non l'abbiamo individuata e comunque a
giudicare dalle condizioni che abbiamo visto, è meglio rimanere su
quella da noi percorsa. |
Commenti vari |
Nella zona, oltre ai panorami date un
occhiata anche alla fauna, se sarete fortunati, come lo siamo stati
noi, vi imbatterete nel
maestoso volo dell'aquila e nei veloci salti tra le pietraie dell'ermellino. |
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Al passo di Emmet |
Il vallone sotto la vetta |
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Primi tratti di cresta |
Omar lungo la cresta |
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Continua la cresta |
Ultimi metri |
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Il Timun dal rifugio Bertacchi |
Omar e Guglielmo in vetta |
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