Pizzo Tambò |
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Zona montuosa |
Alpi retiche |
Località di partenza |
Passo dello Spluga (SO) |
Quota partenza |
2113 Mt. |
Quota di arrivo |
3276 Mt. |
Dislivello totale |
+1200 Mt. compresi i
saliscendi |
Data di uscita |
04/09/2004 |
Ore di salita |
3 h. |
Ore di discesa |
2 h. |
Sentieri utilizzati |
Non numerati |
Giudizio sull'escursione |
Bella |
Sass Balòss
presenti |
Omar, Gölem |
Difficoltà |
EE |
Amici presenti |
Cristian. |
Condizioni climatiche
e dei sentieri |
La giornata
inizialmente era fresca e parzialmente coperta, specie in quota.
Poi si è rivelata soleggiata e molto ventosa. I sentieri,
sicuri e abbastanza logici, non sono segnati da bollini o numeri,
ma da numerosi ometti. |
Eventuali
pericoli |
Lungo gli
ultimi 200 Mt. di salita il sentiero percorre un tratto molto ripido
con sassi mobili, conviene quindi procedere vicini se si è
in un gruppo numeroso fino alla croce di vetta. |
Presenza
di acqua |
Poco dopo
la partenza si attraversa un paio di volte un piccolo torrentello,
ma è sconsigliabile berne l’acqua viste le numerose
bestie al pascolo. Più in alto si può trovare dell’acqua
di fusione dei nevai e delle vedrette che si attraversano. |
Punti
di appoggio |
Nessuno. |
Materiale
necessario oltre al tradizionale |
Ghette; ramponi
ad inizio stagione, o nel caso di scarso innevamento della vedretta
del Tambò. |
Caratteristiche
dell'escursione |
Descrizione Generale
Escursione nell’insieme facile ma fisicamente impegnativa
visto la pendenza media abbastanza sostenuta, specie all’inizio
ed alla fine della salita. Bello l’ambiente circostante
e la panoramicissima vetta. Raro anche il fatto di non trovare
bollini e cartelli, ma solo silenziosi e rispettosi ometti ad
indicarti la via.
Descrizione Percorso
Si parcheggia l’auto nei pressi della caserma doganale
al passo dello Spluga, e da qui si inizia a salire lungo gli ampi
pascoli a sinistra guardando verso la Svizzera. Dopo pochi passi
si incontra l’unica indicazione per il Pizzo Tambò.
Il sentierino sale ripido su una traccia che per il primo tratto
segue la linea di confine (cippi). A poco a poco il pascolo diviene
più aspro fino a divenire coperto da pietre e qualche sfasciume.
Si continua a salire rimanendo poche decine di metri a sinistra
dalla cresta di confine, procedendo in un piccolo valloncello.
Si attraversano alcuni nevaietti sempre procedendo con logica.
Arrivati ad un evidente passo, si perde qualche metro di quota
camminando in mezza costa sopra una bella conca pietrosa sul cui
fondo vediamo prima uno, poi vari laghetti. Si torna vicini alla
cresta alla fine della conca e ci si avvicina ad un nevaio che
si attraversa verso sinistra affrontando poi alcuni facili salti
rocciosi. Giunti ad una seconda evidente sella si vede finalmente
il ghiacciaio del Pizzo Tambò. Si piega a destra su roccie
rosse fino ad un pulpito molto panoramico a circa 3020 Mt. Da
qui si scende sul ghiacciaietto e lo si attraversa rimanendo sul
suo margine superiore. Arrivati ai piedi della piramide rocciosa
finale, si riprende a salire decisamente verso la croce su sfasciumi
e pietrame con una serie interminabile di tornantini per gli ultimi
200 Mt. di dislivello.
Discesa
La discesa ripercorre l’itinerario di salita, tenendo presente
però il fatto che, una volta tornati sopra i laghetti,
l’ambiente consente una serie di varianti seguendo i valloncelli
sassosi che riportano ai pascoli iniziali. |
Note |
E' raro
trovare dalle nostre parti una cima per raggiungere la quale non
si veda nemmeno un bollino a sporcare le rocce, qui abbiamo provato
questo inaspettato piacere. Probabile qualche problema di orientamento
in caso di nebbia. |
Commenti
vari |
Dopo la
sfacchinata, è d’obbligo una sosta in un “crotto”
della Val Chiavenna, dove potrete gustarvi un buon tagliere misto
di salumi tipici della zona. |
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Lago
Spulga |
Verso
il Pizzo Tambò |
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Nei
pressi della vetta... |
Vetta
conquistata! |
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Omar
in discesa
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