Zona montuosa |
Bernina |
Località
di partenza |
Morterascht
(Cantone dei Grigioni - CH) |
Quota
partenza |
1800 Mt. |
Quota di
arrivo |
2440 Mt. |
Dislivello
totale |
+700 Mt.
considerando i sali/scendi |
Data di
uscita |
17/04/2004 |
Ore di
salita |
3 h. 30' |
Ore di
discesa |
3 h. 30' |
Sentieri utilizzati |
Non numerati |
Giudizio sull'escursione |
Discreta |
Sass Balòss
presenti |
Omar, Gölem,
Luca, Bertoldo |
Difficoltà |
EE |
Condizioni
climatiche e dei sentieri |
Manto
nevoso inizialmente di 50 cm. Poi superiore al metro e in alcuni
punti ben oltre il metro e mezzo. Neve non assestata e battuta
solo in piccola parte da qualche scialpinistra. Giornata nuvolosa
ma calda per cui dopo mezzogiorno la neve era fradicia. Il sentiero
non è numerato ma ci sono alcuni cartelli gialli e rossi
con chiare indicazioni e bollini bianchi e rossi simili a quelli
del C.A.I. |
Eventuali pericoli |
Nessuno. |
Presenza di acqua |
Alla
partenza c'è un bar (di fianco alla stazione del treno) e
lungo il percorso qualche torrentello. |
Punti di appoggio |
Nessuno
fino alla Capanna Boval. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Solito
da neve, utili i ramponi se dovesse fare molto freddo. |
Caratteristiche dell'escursione |
Descrizione generale
Primi pezzi nel bosco poi lungo il fianco della valle in dolci
saliscendi. Poi si cammina lungo il margine superiore della morena
della vedretta del Morteratsch. In generale le pendenze sono molto
limitate salvo l'ultimo tratto sotto la zona del rifugio Boval.
L'ambiente è molto bello grazie al grande ghiacciaio che
si vede per quasi tutto il percorso.
Descrizione percorso
Lasciata l'auto al
termine della strada asfaltata che porta alla stazione del treno
di Morteratsch, si attraversano i binari e ci si incammina lungo
la valle pianeggiante. Dopo pochi metri si incontra una grossa
mano scolpita nel legno che indica di andare a destra. Altra direzione
possibile è proseguire dritti lungo la valle fino ad incontrare
la vedretta e risalirla lungo le evidenti tracce degli scialpinisti
fino al rifugio. Noi ci siamo fidati della manona in legno (madornale
errore!) e siamo così entrati in uno splendido bosco di
conifere. Si risalgono alcuni tornanti fino ad uscire dalla parte
fitta del bosco. Da qui si incontrano le indicazioni per la Capanna
Boval. Si cammina in mezza costa lungo il lato sinistro orografico
della valle in continui saliscendi dolci fino ad incontrare il
filo della morena del sottostante ghiacciaio. La si segue fedelmente,
ascoltando le continue scariche di sassi, fin sotto ad una fascia
rocciosa dove il sentiero compie un paio di tornanti verso destra.
Data l'enorme quantità di neve non era sicuro seguire il
percorso originale. Abbiamo optato per affrontare un canalino
con pendenza di 40-45° che speravamo portasse al pianoro
del rifugio. In realtà all'uscita del canalino ci siamo
trovati su un grande pendio aperto e insicuro. L'altimetro segnava
2440 Mt., circa 50 Mt sotto il rifugio. Ma, per evitare problemi
viste le varie slavinette che si vedevano e visto che non sapevamo
esattamente dove fosse la capanna, abbiamo preferito tornare sui
nostri passi. |
Note |
Tutto sarebbe risultato più piacevole se la giornata fosse
stata limpida e la neve più consistente. Comunque l'ambiente
era affascinante e molto solitario. |
Commenti vari |
Se
avessimo visto l'indicazione alla partenza del sentiero che suggeriva
di seguire la vedretta anziché quello tradizionale, forse
saremmo arrivati alla Capanna, con maggior soddisfazione, ma va
bene anche così... siamo arrivati alla macchina stanchi morti. |
|