Monte Spluga (o Pizzo Desenigo)

 
Zona montuosa Alpi Retiche Località di partenza Loc. Poira - Civo (SO)
Quota partenza 1080 Mt. Quota di arrivo 2836 Mt. la Cima Sud-Est
2844 Mt. la Cima Nord-Ovest
Dislivello totale 1950 Mt. circa con i saliscendi
Sentieri utilizzati n. 422
Ore di salita 4 h. 30' per la Cima Sud Est
altri 30' per la Cima Nord Ovest
Ore di discesa 4 h.
Data di uscita 30/09/2023 Giudizio sull'escursione Molto bella
Sass Balòss presenti Guglielmo e Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Bellissima giornata estiva. Tracciato ben segnalato ed evidente fino al Passo Colino. Da qui fino alle due cime, possiamo trovare qualche raro ometto ben mimetizzato tra le pietre ed i grossi massi della zona. Una volta tornati al passo, dopo aver salito le due cime del Monte Spluga, ritroviamo segni e bolli fino all'auto, scendendo verso il bivacco Bottani.

Eventuali pericoli
Nessuno.
Presenza di acqua
Grazie ad una bella fontana nei pressi del parcheggio di Poira di Civo, possiamo riempire riempire le borracce. Presso la Baita Colino si trova un abbeveratoio.
Punti di appoggio
Appena partiti troveremo molte baite e villini di vacanza. Giunti in località Alpe Peccio, poco oltre i 1600 Mt., troviamo un paio di baite in pietra. Più avanti, all'Alpe Colino, a 2100 metri di quota, ecco una piccola baita con fontana. Durante la discesa, transitiamo dal Bivacco Bottani-Cornaggia, ben attrezzato per trascorrere la notte e per cenare. Poco sotto a questo ecco una baita con stalla all'Alpe Visogno. Ancora più in basso passiamo dalle baite di località Pra Succ. Ormai in vista di Poira ci Civo passeremo accanto ad altre casette nel bosco.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Se cercate una lunga escursione di poco impegno tecnico, ma con tratti tutt'altro che banali, dall'importante dislivello e caratterizzata da una grande varietà di ambienti attraversati, la salita al Pizzo Desenigo o Monte Spluga saprà sicuramente soddisfare le vostre aspettative. Siamo nella bassa Valtellina, sul versante Nord di questa bella e lunga vallata. Dall'amena località di Poira di Civo, saliamo prima per bei boschi misti, poi per ripidi pascoli punteggiati da rocce a cui seguono aride ed ampie pietraie, fino ai piedi di questa montagna che presenta due distinte cime separate, una sud orientale, più bassa, ed una ad nord occidentale di pochi metri più alta e quindi considerata la vera e propria cima. Da entrambe le vette si ammira un panorama ampissimo verso Nord. Per la discesa abbiamo optato per un percorso diverso che, passando dal bivacco Bottani, ci consente di compiere in tal modo un interessante e di ampio respiro anello escursionistico. La camminata è da considerarsi adatta ad escursionisti esperti e ben allenati, ma le reali difficoltà (peraltro contenute) sono limitate agli ultimi metri delle due cime.
Descrizione percorso
Dalla strada di fondovalle della Valtellina, saliamo a Civo, sul versante Nord della valle e da qui proseguiamo fino alla frazione di Poira di Civo. La strada termina nei pressi di un ampio spiazzo con una chiesetta e numerose baite sparse nel bosco. Lasciata qui l'auto, prendiamo l'evidente strada sterrata, che si inoltra tra il bosco e le baite, segnalata dal n. 422 per Careggio e Alpe Peccio. Camminiamo tranquillamente. Giunti a Careggio superiamo una santella. Da qui andiamo a destra. Poco dopo ecco una freccia su di un grosso muro a secco, ed una statuetta di una madonnina, che ci indica verso sinistra. Incrociamo un'ampia strada sterrata che seguiamo verso sinistra. Arriviamo poi ad un baitello di metallo a 1610 metri di quota. In breve eccoci all'Alpe Peccio che si apre sulla bellissima conca della Val Toate, con vista sulla Torre di Bering e la cima Sud orientale del Pizzo di Desenigo. Superiamo un paio di baite ed una fontana, ed inoltriamoci nel valloncello davanti a noi, seguendo la direzione per il passo Colino. L'ambiente cambia completamente. Ci troviamo ora tra radure erbose e tratti boscosi. Con pendenza regolare saliamo, lasciandoci alle spalle la vegetazione arborea che diviene via via più rara. Giungiamo così all'Alpe Colino, a quota 2100, dove superiamo una rustica baitella di sassi ed una fontana. Una palina ci segnala i due passi di Colino: orientale ed occidentale. Il sentiero si sposta decisamente verso destra lungo un traverso in leggera salita, che ci avvicina alla bella e severa parete della Torre di Bering. Arrivati ad una palina, pieghiamo decisamente verso sinistra, abbandonando il sentiero per il Passo Colino Orientale ed i Laghi di Spluga. Ora il tracciato è meno evidente, ma sale bollato verso sinistra al Passo Colino Occidentale, in decisa e faticosa salita. Il sentiero si sviluppa tra erba e sassi che divengono man mano predominanti. Superiamo un pianoro dove è presente una grossa pozza (o ciò che ne rimane in caso di scarsità di piogge). Da qui riprendiamo a salire molto ripidamente fino all'evidente Passo Colino Occidentale sopra di noi. Giunti al valico, ci meritiamo una breve pausa, per poi riprendere verso destra lungo una intricata pietraia lungo la quale dobbiamo cercare il percorso migliore, tra grossi blocchi instabili e brevi tratti erbosi. Quella che vediamo ben evidente alla nostra destra non è la cima principale del Desenigo, ma la sua vetta orientale, di qualche metro inferiore e ben distante da essa. Facendo molta attenzione al terreno insidioso, raggiungiamo un piccolo ghiaione ripido che scende dalla cima orientale. Lo risaliamo fino a portarci sulla cresta in coincidenza di un'evidente sella. Da qui cerchiamo di essere più fedeli possibile alla crestina che sale verso sinistra, tra balze erbose e gradoni rocciosi da afrontare con cura. Al termine della ripida cresta, dobbiamo affrontare ancora qualche metro verso sinistra scendendo ad un intaglio per poi risalire all'ometto di vetta. Panorama entusiasmante verso la zona del Pizzo Ligoncio e più lontano verso i giganti retici. Dalla cima Orientale, esiste una evidente linea di cresta che ci collega alla Cima Occidentale, considerata la cima vera e propria. Tale cresta però presenta passaggi impegnativi e non conoscendone le difficoltà e la natura, abbiamo preferito evitarla. Torniamo quindi all'intaglio poco prima della vetta e discendiamo con attenzione un ripido canalino sassoso alla nostra destra. Appena possibile pieghiamo verso destra e con un lungo traverso senza percorso obbligato, ci spostiamo alla base della Cima Occidentale. Il percorso è piuttosto impegnativo, ma non difficile e richiede una certa dose di intuito e capacità di leggere il terreno. In ogni caso, tra placche inclinate, cenge erbose e pietraie altamente instabili, ci portiamo ai piedi di una evidente placconata vericale alla nostra destra. Superiamo tale paretina e risaliamo tra sfasciumi fino ad una sella alla base della Cima Occidentale. Ora abbiamo due possibilità: quella più facile è risalire il pendio davanti a noi fino alla piccola croce di vetta, tra erte balze erbose frammiste e tratti rocciosi facili ma molto ripidi; oppure seguire la cresta di sinistra, decisamente più divertente ma anche più impegnativa, con passaggi un poco atletici su buona roccia a lame (max II grado evitabile), con il conforto del percorso più abbordabile e frequentato pochi metri alla nostra destra, nel caso dovessimo avere problemi lungo la breve ma erta crestina. In un caso o nell'altro, in meno di 5 minuti, eccoci sulla vetta della nostra montagna.
Discesa
Evitiamo accuratamente di discendere dalla cresta rocciosa, che affrontata in discesa sarebbe poco piacevole, scendendo quindi lungo il pendio più tranquillo, ma che richiede comunque molta attenzione, vista la pendenza. Arrivati alla selletta dobbiamo tornare al Passo Colino Occidentale con un lungo ed intricato traverso verso sinistra tra pietraie, ghiaioncelli ed erba. Dal passo, evitiamo di scendere lungo il percorso fatto in salita verso l'Alpe Colino, ma pieghiamo a destra e percorriamo la balla velletta che scendiamo lungo di essa, tra sassi ed erba, fino ad un evidente pianoro erboso con tanto di pozza. Qui, su un grosso masso, troviamo una scritta bianca (Biv. B.C.) che ci invita a salire verso sinistra, raggiungere il Passo di Visogno e poi calare al bivacco Bottani-Cornaggia. Saliamo dunque verso sinistra serpeggiando tra grossi massi e stretti passaggi erbosi. Un alto ometto di sassi ci guida dall'alto Giunti al pianoro erboso ci possiamo fermare un attimo per goderci il panorama sul percorso di discesa appena compiuto. Dal passo proseguiamo la discesa facendo attenzione a non smarrire i bolli bianchi e rossi. Il percorso è un poco intricato ed il fondo sconnesso, ma senza fatica arriviamo in vista del bivacco, ben lontano sotto di noi. Ora non ci resta che raggiungerlo, facendo attenzione a non smarrire il percorso migliore tra erba alta e sassi instabili. Arrivati ai piedi del bivacco, che è posto sopra un piccolo dosso, saliamo pochi metri di dislivello ed entriamo nel piccolo rifugio in metallo di colore rosso e bianco. Riprendiamo nuovamente la discesa, sempre su terreno aperto, tra prati e sassi. Arriviamo poi ad un grande pianoro erboso ed umido, quasi paludoso, con un piccolo laghetto ed alcune pozze. Al termine del pianoro transitiamo sulla destra di una caratterostica baita in pietra con una stalla annessa. Da qui in poi il paesaggio cambia: tornano a dominare cespugli ed arbusti, poi iniziamo a trovare i primi mughi ed altre piccole conifere. Superiamo una specie di abbeveratoio e poco dopo un bel tavolo da pic-nic all'ombra di pini ed abeti. Dopo aver attraversato un tratto ricco di ginestre, eccoci in località Pra Succ, dove incontriamo alcune baite e case. Da qui abbiamo una bellissima vista sulla Valtellina sotto di noi. Alcuni cartelli gialli ci indicano la via per Poira di Civo. Entriamo ora nel fitto bosco misto sotto le case e scendiamo lungamente fino ad incrociare una carrareccia nel bosco che attraversiamo per rientrare subito tra la vegetazione. Ora dobbiao solo seguire il poco evidente sentiero che con numerosi tornanti scende rapido e ripido verso Poira di Civo. Le prime case nel bosco ci segnalano che la nostra meta è vicina. Eccoci infatti all'auto.

Note
Dalla cima principale del Desenigo (Nord-occidentale), senza passare nuovamente dal Passo del Colino, è possibile scendere direttamente verso il Passo di Visogno attraverso una linea di discesa priva di traccia e segni di passaggio, lungo dossi e conche pietrose, con direzione Sud-Est, a dire il vero piuttosto intricate; noi ci siamo divisi: mentre uno si è diretto al Passo Colino, l'altro si è avventurato direttamente verso il Passo di Visogno, risparmiando in tal modo almeno 20 minuti di cammino. Tale variante è da seguirsi esclusivamente con un'ottima visibilità. Le due discese si incontrano comunque alla base della risalita per il Passo del Visogno. Il nome Monte Spluga non ha nulla a che fare con l'omonimo passo tra la Val Chiavenna e la Svizzera, e non deve trarre in inganno sulla sua reale posizione.
La lunghezza totale del nostro percorso è stata di circa 16,25 Km. La nostra velocità media - comprese le soste - 1,7 km/h.
Commenti vari
Incredibile come il sadico Omar sia sopravvissuto alle maledizioni scagliate verso di lui da parte del Guglielmo (che aveva ripreso a camminare proprio quel giorno, dopo uno stop forzato di alcune settimane), prossimo allo sfinimento fisico dopo oltre 9 ore di cammino e quasi 2000 metri di dislivello. La fotografia così perfida pubblicata qui sotto dal compagno di camminate lo testimonia impietosamente.
SCARICA IL FILE PER IL GPS
   

Ingrandisci

Ingrandisci

Il Guly in avvicinamento presso l'Alpe di Peccio

La Torre di Bering vista dopo l'Alpe Colino
   

Ingrandisci

Ingrandisci

Dal Passo di Colino parte del percorso per le due cime

Guly nel ghiaione sotto la cima Sud Orientale del Desenigo
   

Ingrandisci

Ingrandisci

Tratto finale tra erba e roccette per la prima cima

Omino di vetta della Cima Orientale con quella Occidentale in bella vista
   

Ingrandisci

Ingrandisci

Il traverso accidentato tra le due cime

Tratto finale per la vetta principale
   

Ingrandisci

Ingrandisci

I due sassi in vetta al Pizzo Desenigo

Parte dell'immenso panorama dalla cima
   

Ingrandisci

Ingrandisci

Vista verso il Passo di Visogno

Dal Passo di Visogno sguardo sul percorso appena fatto
   

Ingrandisci

Ingrandisci

Rilievi GPS