Descrizione Generale
Dal fascicolo "Hoachwool" realizzato dall'Associazione Turistica di Naturno:
"La ferrata si snoda lungo lo storico sistema di irrigazione che dalla Val Senales arriva a Naturno,
una roggia lunga circa 10 km chiamata dagli abitanti di Naturno in dialetto "Hoachwool"
(roggia alta). La roggia partiva da Rattisio Vecchio in Val Senales, a 850 Mt. di altezza, e arrivava
ai masi del Monte Sole di Naturno. Questo impianto, costruito tra il 1830 e il 1833 attraverso le
vertiginose pareti della gola alla foce del Rio Senales, è considerata l’impresa più complessa nella
storia delle costruzioni di rogge della Val Venosta. Delle canalette realizzate con assi di larice, in
dialetto "Wieren" o "Kahndln", venivano posizionate, con l’aiuto di strumenti da lavoro rudimentali, su tiranti di ferro calettati alla parete verticale.
Della manutenzione della Hoachwool si occupavano due "Waaler" (custodi della roggia), che dovevano
essere anche degli ottimi scalatori.
Nel 1910 la parte più pericolosa della roggia venne chiusa; oggi i visitatori della ferrata possono
vivere sulla propria pelle l’incredibile impresa degli antichi custodi grazie alle nuove canalette di larice disposte lungo il percorso".
La ferrata è stata realizzata nel 2014 e le attrezzature sono in ottime condizioni. Il percorso si svolge dapprima sulla destra orografica del fiume Schnaiserbach (Rio Senales) per poi spostarsi sul versante opposto attraverso un ponte tibetano decisamente adrenalinico. Chi volesse evitare l'esposta (e traballante) traversata può risalire la vecchia strada (oggi chiusa e prima di manutenzione - presenti dei cartelli di divieto - imboccare lo svincolo della Val Senales e subito dopo a sinistra) e attaccare direttamene la seconda parte della ferrata.
Chi ha un minimo d'esperienza d'arrampicata si godrà maggiormente la salita.
Attacco, Descrizione dell'itinerario
Da Merano seguire la strada statale n. 38 che risale la Val Venosta e che conduce a Naturno. Oltrepassare il comune e continuare sino a raggiungere lo svincolo per la Val Senales. Ignorarlo e parcheggiare subito dopo in corrispondenza di un ampio parcheggio che viene utilizzato da chi visita il Messner Mountain Museum di Castel Juval, da chi arrampica alla falesia "Juval" e dai clienti della "Bottega del Contadino".
In fondo al parcheggio, proprio a fianco del fiume parte il sentiero di accesso alla ferrata e alla falesia (presente un cartello con le indicazioni della ferrata).
Costeggiare il fiume e raggiungere le prime corde metalliche. Superare il breve frazionamento che conduce alla falesia. Continuare lungo il sentierino che guadagnando lentamente quota supera dapprima delle placche adagiate e porta ad un muro verticale che richiede decisione per essere superato.
Raggiunto il ponte tibetano percorrerlo e guadagnata la vecchia strada della Val Senales (chiusa al traffico) attraversarla puntando alle successive funi metalliche. Da qui non sarà più possibile interrompere la salita e percorrere a ritroso i frazionamenti potrà risultare problematico e faticoso.
Superare la sequenza di placche e continuare lungo un terreno scalinato sino a raggiungere delle lastre inclinate che conducono alla vecchia roggia. Qui si seguono le canalette (esposto). Un ultimo tratto molto ripido conduce ad una piazzola di sosta dove conviene sostare. Alzando lo sguardo si noterà un pinnacolo con in vetta una bandiera del Tirolo. Legata a questa guglia c'è l'antica leggenda de "La Donna dello Steger": "C’era una volta una famiglia di contadini, padre, madre e un bambino, che viveva nel maso Steger
all’uscita della Val Senales. La madre era soggetta a improvvisi attacchi di rabbia, durante i quali torturava ogni piccola creatura indifesa. Un giorno salì con il bambino dentro una cesta verso i
pascoli delle capre del maso per mungerle, ma visto che gli animali indietreggiavano spaventati scaraventò iraconda capre e caprette nel baratro. All’improvviso si scatenarono tuoni e fulmini e
quando la tempesta si placò apparve sulla parete, all’imboccatura della valle, uno spuntone di roccia che prima non esisteva: la donna e il bambino erano stati trasformati in pietra per punizione divina.
Con il freddo pungente e il vento del nord capita ancora oggi di sentire il loro pianto disperato. Secondo la leggenda, troveranno pace solo quando non ci saranno più torture sugli esseri viventi".
Riprese le forze continuare verso sinistra (viso a monte) perdendo inizialmente quota e raggiungendo delle rocce compatte. Continuare superando fessure e spigoli sino a raggiungere la testa di un pilastro. Continuare ora per terreno meno impegnativo sino al termine della ferrata (panchine), posto in corrispondenza di un comodo terrazzo, sotto il pascolo Höfler.
Discesa
Seguire la traccia che costeggia la recinzione sino all'incrocio con il sentiero n. 10. Qui è possibile salire in circa 20' alla stazione alta della funivia Unterstell (presente un ristoro) e mediante questa scendere a Naturno oppure, scelta da noi adottata, rientrare al parcheggio mediante il comodo sentiero.
Seguire quindi verso valle il sentiero n. 10 fino ad un bivio, dove una palina indica la deviazione per un punto di ristoro. Raggiungerlo e continuare a perdere quota fino ad un successivo bivio. Anche qui svoltare a destra e abbassarsi sino a quasi raggiungere la strada statale. Parallela alla statale, ma poco più alta corre una traccia che la costeggia e che conduce allo svincolo per la
Val Senales. Da qui, in pochi minuti si è alla macchina. |