Pizzo Corona e Monte Sasna

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Località Nona - Vilminore di Scalve (BG)
Quota partenza 1340 Mt. Quota arrivo 2272 Mt. Pizzo Corona
2229 Mt. Monte Sasna
Dislivello totale

+1340 Mt. circa (con i saliscendi)

Data di uscita 15/06/2013
Ore di salita 2 h. 50' (fino al Pizzo Corona) Ore di discesa 2 h. 50' (cresta + discesa dal Sasna)
Sentieri utilizzati n. 409 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri
Calda giornata estiva. Sentieri ben segnalati fino a Baita Bella Valle. Da qui in poi non si trovano più né bolli né segnali, e si sale lungo ripidi pendii e costoni erbosi fin sulla vetta del Pizzo Corona. Da qui si segue la facile cresta su tracce fino al Monte Sasna e poi percorso libero per prati fino alle sottostanti Baite Saline. Dalle baite si torna sul percorso fatto in salita lungo un ampio sentiero a tratti cementato fino a Nona.
Eventuali pericoli
Nessuno.
Presenza di acqua
Nei pressi della chiesa di Nona alla partenza trovate una bella fontana di acqua potabile e fresca. In zona Baita Bella Valle si attraversano un paio di rivoli d’acqua, ma è sicuramente meglio non berne.
Punti di appoggio

Numerose baite e cascine lungo la prima parte del percorso. Un bel complesso di baite e stalle alle Baite Saline, dopo 1 ora di cammino, e poco oltre trovate Baita Bella Valle. Da qui in poi più nulla.

Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Camminata di media lunghezza e abbastanza faticosa (soprattutto la diretta e ripidissima salita che abbiamo effettuato al Pizzo Corona) nella bella Val di Scalve, la più appartata tra le grandi valli bergamasche. La salita porta a toccare la cima del quasi sconosciuto Pizzo Corona e da qui, per facile crestona, si giunge al più conosciuto e frequentato (specie in inverno) Monte Sasna. Belli i panorami sulla Valle del Gleno e su alcuni giganti delle Orobie (Gleno e Recastello in particolare).
Descrizione percorso
Superato il Passo della Presolana, in alta Val Seriana, si scende fino al bivio tra Colere e Schilpario. Si segue per quest’ultimo fino alla deviazione per Vilminore di Scalve e poco dopo si segue per il piccolo abitato di Nona (centro abitato più alto della valle). Giunti nei pressi della chiesa del paesello,
le si gira attorno rinvenendo un comodo parcheggio che ci consente di lasciare l’auto. Iniziamo a camminare su asfalto proseguendo lungo la strada da cui provenivamo in auto, poche decine di metri e si incontrano i primi segnali a sinistra per il sentiero 409 e le indicazioni per il Monte Sasna. Si abbandona l’asfalto per proseguire su un’ampia mulattiere in leggera discesa. Al primo bivio si prende a sinistra e poco dopo si incontra una baita con una stalla. La si aggira sulla destra e si inizia a salire tra bosco e prati. La pendenza in breve diviene decisa e il fondo alterna tratti cementati ad altri sterrati. Giunti ad una cascina, la si supera e si è ormai fuori dal bosco. In breve si arriva ad una bella baita costruita con pietre di un color ruggine (Baite Esenne a 1555 Mt.). Proseguiamo sempre sull’ampia mulattiera ripida. Dopo un'ora dalla partenza arriviamo alle Baite Saline formate da alcune costruzioni, un ricovero per animali ed un ampio recinto in pietre (1740 Mt.). Da qui si vede la croce dell’anticima del Monte Sasna. Pochi metri più in alto delle Baite Saline si trovano un paio di belle pozze d’acqua nelle quali si rispecchia la parete nord della Presolana: ci passeremo durante la discesa dal Monte Sasna. Il sentiero supera le baite ed in mezzacosta verso destra taglia gli ampi prati che scendono dal Sasna e dalla lunga cresta che lo collega al Pizzo Corona. Seguendolo con andamento pianeggiante si attraversa un torrentello e, ormai sul versante opposto del vallone erboso, si arriva a doppiare un evidente costone erboso. Poco prima di questo, verso sinistra si stacca un evidente sentierino che, volendo, conduce al Passo di Bellavalle e da qui al monte omonimo. Noi invece procediamo dritti, aggiriamo il costone e scendiamo verso la poco distante Baita Bella Valle (1780 Mt., 1 h. 20' dalla partenza). Da qui, il sentiero diviene poco chiaro per non dire che sparisce. Superiamo la baita e ci portiamo sul bordo di un profondo valloncello in cui scorre un ripido ruscello. Lo attraversiamo e risaliamo il versante opposto della valle puntando al costone erboso sopra le nostre teste. Qui arrivati si punta ad un grosso ometto in pietra, e poi ad un secondo lungo la linea del costone. Con percorso libero, quasi sempre in vista della sottostante valle del Gleno, e dei resti della diga del lago omonimo (tragicamente crollata il 1 dicembre 1923) si continua a salire molto ripidamente per prati aperti puntando direttamente alla sommità più alta sopra di noi, leggermente a destra. A seconda del percorso scelto si uscirà più o meno in prossimità della vetta di quello che dovrebbe essere il Pizzo Corona (2272 Mt., 2 h. 50' dalla partenza). Raggiuntala ammiriamo il bellissimo panorama sulla valle sottostante nel versante opposto a quello di salita. Da qui seguiamo la facile traccia che scende lungo la cresta a sinistra del Pizzo (con direzione Sud-Ovest) fino ad una prima selletta dalla quale si risale brevemente ad una seconda cimetta (quota 2222 Mt.). Il percorso è facile, poco battuto, ma a tratti la discesa è ripida e l’erba scivolosa. Continuando lungo la cresta si arriverà in breve al passo Sasna (2140 Mt., 3 h. 15' dalla partenza), poco sotto il quale un grosso ometto in pietra fa bello sfoggio di sé. Dal passo si prosegue sempre in cresta (ora ci sono alcuni bolli e la traccia è più marcata) fino ad una terza cimetta (evitabile rimanendo poco sotto di essa). Si prosegue in leggera discesa per poi riprendere la salita verso la croce inclinata e storta del Monte Sasna (2229 Mt., 3 h. 30' dalla partenza). Dalla cima si scende in una manciata di minuti ad una seconda croce poco distante e leggermente più in basso (quella dell’anticima).
Discesa
Dalla seconda croce del Sasna (quella più moderna e posta leggermente più in basso), scendete con percorso libero verso i ripidissimi prati che conducono alle due pozze d’acqua poco sopra Baite Saline, già ben visibili dalla vetta. La discesa è piuttosto scivolosa e faticosa, ma in circa 20 minuti arriverete ai laghetti e da qui in due minuti sarete alle Baite, per poi ripercorrere verso Nona il sentiero fatto in salita.

Note
La prima cima raggiunta durante la camminata, quotata 2272 Mt. (2267 Mt. su alcune cartine) non viene nominata in nessuna mappa da noi trovata, tranne in quella posta in un tabellone informativo a Nona, nei pressi della chiesa, dove il monte viene chiaramente indicato come “Pizzo Corona”. Nessun riscontro è però stato trovato in altre fonti.
Commenti vari

L’idea originale prevedeva, una volta giunti sul Sasna, di scendere al Passo della Manina e da qui tornare lungo il sentiero 408 a Nona, ma un'inaspettata indisposizione del Guglielmo, affetto da catarro, tosse, forte mal di gola, peste polmonare o Dio-solo-sa-cosa, gli ha consigliato di optare per una più veloce discesa direttamente dal Passo di Bellavalle alle pozze sopra le baite Saline, dove ha attesa Omar in discesa dal Monte Sasna. Sul percorso GPS tracciato sulla mappa qui in basso, in blu è indicata questa sua variante di percorso.

Per la cronaca: non si sa come sia andata a finire per il povero Guly una volta tornato a casa in condizioni disastrose dalla moglie, la quale gli aveva sconsigliato (anzi proibito…) di camminare per monti, in previsione di un possibile peggioramento delle sue già precarie condizioni di salute!

La lunghezza totale del percorso è di 12,7 Km. La nostra velocità media (comprese le soste) è stata di 2,25 Km/h.

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La strada nel bosco che sale alle Baite Saline

Le Baite Saline

   

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Il lago del Gleno, con i resti della diga crollata

Nei pressi della cima del Pizzo Corona

   

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Sul Pizzo Corona

Lungo la cresta dal Corona al Sasna

   

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La croce sbilenca sul Monte Sasna

Guly, ammalato ma contento, durante il ritorno

   

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Rilievi GPS

   

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