Descrizione generale
Il Monte San Primo è la più alta cima del cosiddetto "Triangolo Lariano" e si trova tra i due rami del Lago di Lecco, offrendo in questo modo la possibilità, a chi ne sale la facile ed erbosa vetta, di godere di ampissimi panorami: dagli Appennini alle Alpi, dalla pianura alle prealpi, soprattutto sulle Grigne. Il percorso è decisamente facile ed alla portata di ogni escursionista, anche nel periodo invernale ed ha il grande vantaggio di essere al riparo dal pericolo di slavine anche in caso di forte innevamento. Nella stagione primaverile offre anche importanti spunti botanici.
Descrizione percorso
Dalle zone attorno a Lecco, ci dirigiamo verso il bel paese di Canzo e da qui a Sormano. Saliamo ora verso il Pian del Tivano lungo una tortuosa ma ampia strada asfaltata. Giunti alla Colma di Sormano a 1124 Mt. di quota. Poco oltre il Bar "La Colma", troviamo un ampio parcheggio con parchimetro. Qui sorge anche un piccolo osservatorio astronomico. Lasciamo l'auto nei parcheggi della zona ed iniziamo a camminare scendendo poco oltre il bar suddetto. Alla nostra sinistra si stacca un ampio sentiero sterrato con relativa palina che riporta, tra le altre, l'indicazione per il Monte San Primo e l'Alpe Spessola. La strada sterrata prosegue per un breve tratto parallela a quella asfaltata della colma. In breve arriviamo alle prime piante ad alto fusto che costeggiano il nostro percorso. La pendenza è quasi inesistente e si cammina molto rilassati. Ad un certo punto la strada guadagna leggermente quota ed il fondo diviene cementato. Lasciamo alla nostra sinistra un appezzamento dove è parcheggiata una roulotte ad uso dei pastori. Proseguiamo fino ad un breve tratto di bosco che diviene abetaia. Usciti dall'abetaia eccoci alla Colma del Bosco (1233 Mt.). Qui una palina ci indica il percorso per la nostra meta, della quale risulta ben visibile in lontananza l'anticima e buona parte della dorsale che seguiremo. Usciti dal bosco, l'ampio sentiero prima perde quota e poi risale leggermente per divenire pianeggiante fino alla sella dell'Alpe Spessola (1237 Mt.). Qui una palina ci indica il sentiero n. 1 per la vetta, ma noi abbandoniamo il tracciato per salire direttamente a prendere l'ampia ed evidente dorsale, che poi seguiremo verso sinistra. Saliamo leggermente verso destra fino ad un grosso faggio dal quale possiamo intravedere una baita semi-nascosta nel bosco sul versante opposto. Da qui andiamo a sinistra su comodi ed aperti prati fino ad incrociare la dorsale erbosa da seguire verso sinistra. Proprio all'inizio di questa si gode un magnifico panorama verso nord sul Lago di Como nella sua parte settentrionale e sulla lontana Valchiavenna. Una lunga staccionata di legno e filo di ferro ci indica il percorso. La seguiamo fedelmente per poi attraversare un cancelletto e proseguire lungo la dorsale. Arrivati ad incrociare l'ampio sentiero n. 2 (palina in metallo) lo seguiamo per un breve tratto in salita. Con percorso libero, abbandoniamo il sentiero per riprendere la dorsale poco più in alto. Superiamo un paio di pozze d'acqua e proseguiamo tra ampi prati ed ampi panorami. Con pendenza regolare arriviamo sulla tondeggiante cima del Monte Ponciv (1453 Mt.), dove una grande antenna ed una casetta fanno (brutta) mostra di sè. I panorami si aprono ulteriormente ed è possibile vedere anche la Punta di Bellagio dove il Lago di Como di divide nei suoi due rami. Scendiamo ora dolcemente verso la vicina Bocchetta di Terrabiotta: si tratta in
realtà di una ampia sella erbosa. Da qui, ignorando l'ampio sentiero per la vetta, riprendiamo a salire, ora piuttosto ripidamente, lungo la dorsale. Superiamo una vecchia funivia degli impianti di risalita abbandonati e sbuchiamo su un'anonima sommità con un secondo grande ripetitore. Proseguiamo in falsopiano lungo la facile dorsale, per poi perdere qualche metro di quota. Pochi minuti di relax ed eccoci ad una nuova salita più lunga e regolare, mai faticosa. Grazie ad essa guadagniamo qualche decina di metri di dislivello. La meta sembra vicina, ma occorre raggiungere ancora un paio di dolci cimette (una delle quali è la Cima del Costone, 1611 Mt.) prima di affrontare l'ultima più ripida salita e giungere sulla cima del Monte San Primo. Ad attenderci, oltre alla classica croce in metallo, ecco l'ennesima antenna ed una piccola costruzione in muratura.
Discesa
Anziché ripercorrere per intero la dorsale fino al Monte Ponciv e da qui alla sella poco sopra l'Alpe Spessola, scendiamo lungo il più regolare sentiero poco sotto la croce in direzione sud e che taglia a mezzacosta i ripidi e pratosi versanti meridionali del Monte San Primo. Questo itinerario è quello indicato anche dalle varie paline che si incontrano e si ricongiunge a quello fatto in salita proprio all'Alpe Spessola. Ci sentiamo però di sconsigliare questa alternativa in caso di forte innevamento, essendo più sicuro, in tali condizioni, rimanere alti lungo la dorsale. |
Attenzione alla “rapina” di cui sarete vittime nel caso decideste di parcheggiare l'auto presso il parcheggio alla Colma di Sormano: vi chiederanno 6 euro per l'intera giornata! Il parcheggio subito prima è con disco orario, per cui non avrete molte scelte. Forse proseguendo lungo il versante opposto del passo è possibile trovare un posticino gratuito, ma non ne siamo sicuri.
La lunghezza totale del nostro percorso è stata di 16,25 Km. La velocità media (comprese le soste) è risultata essere pari a 3,1 Km/h. |