Descrizione generale
Il monte San Martino è la montagna boscosa che sovrasta Lecco. Il versante nord-ovest precipita vertiginosamente verso il lago;
nel 1992 una frana si staccò dalla parete cancellando alcuni itinerari storici.
Dal blog di Ivo Ferrari "San Martino dimenticato":
"Ogni volta che esco di casa, non posso fare a meno di volgere lo sguardo verso il San Martino...
...
Sul suo lato meno austero, più di trent'anni fa sono state aperte tre linee. Marco Galli e Giorgio Anghileri erano i due giovani fuoriclasse del momento, capaci di salire e vedere oltre, tracciando la via Betty e la più corta Tutto di Traverso. Accanto corre invece la Via dei Fichi, aperta qualche anno prima dalla cordata Galli-Dellera-Pensotti.
Tre vie cadute nel dimenticatoio, la vegetazione con i suoi pungenti rovi, favorita dalla bassa quota e dall'esposizione solare della parete, ha relegato tre linee audaci all'oblio ... ogni tanto qualche "nostalgico" in cerca d'ingaggio si "getta" lungo lame diventate polverose, erba divenuta bosco ...
Le mode cambiano e nel lecchese esistono tantissime vie, l'Antimedale e la Corna di Medale sono a pochi passi ... e il lato destro del San Martino è frequentato solo lungo il suo battutissimo sentiero.
Anni fa è stata anche chiodata a fix una linea mai finita, due lunghezze sotto e due lunghezze sopra ...nel centro strapiombi e le placche lisce sono rimaste lì!...
... Pur sapendo di andare contro le mie regole ho deciso di chiodare a fix, in modo sicuro, disgaggiando e pulendo la linea, unendo un po' di una e un po' dell'altra... con la voglia personale e il pensiero di riportare alla luce qualcosa che è andato perso e dimenticato, per rendere omaggio a quei due giovani che "vedevano oltre".
Nelle giornate buche ho buttato giù piante, rovi e sassi, sostituito vecchi chiodi arrugginiti dal tempo con fix del dieci comprati da un Amico a prezzo ragionevole. Io poi non posseggo un trapano, sono un alpinista classico, mazzetta e pianta spit e via! (grazie ad Alberto che ora me lo ha prestato per finire).
Ora "TUTTO DI TRAVERSO" di Marco Galli e Giorgio Anghileri è pulita, pronta per essere ripetuta, ho seguito la logica e salito sicuramente anche la parte alta della Betty ... ma non importa, ora sul lato destro del San Martino le tre vecchie vie sono diventate tutt'uno con un percorso logico e a picco sulla città di Lecco...
Buon divertimento."
Qualche mese dopo il restyling della via, nel corso del 2017, Ivo ha aperto la "Variante dello Zio" sull'ultima lunghezza di corda.
Attacco, descrizione della via
Da Lecco seguire le indicazioni per l'ospedale Manzoni e successivamente per la Val Sassina. Non utilizzate la nuova superstrada perché dovreste fare dietro-front per circa 8 Km. Dopo aver oltrepassato il quartiere Malavedo e il ponte poco oltre il Bar Sole, in corrispondenza di uno stretto tornante a destra, si segue a sinistra la via Quarto.
Raggiunta una piazzetta (presente il capolinea dell'autobus) si prende la strada sulla destra che sale repentinamente (ignorare il divieto) sino a raggiungere una sbarra chiusa dove è possibile parcheggiare (attenzione
perché i posti disponibili spariscono alla svelta).
Proseguire oltre la sbarra e, al primo tornante, abbandonare la strada asfaltata proseguendo verso sinistra lungo un sentiero che costeggia le reti paramassi. Ignorare un paio di bivi che indicano l'Antimedale e la ferrata del Medale e proseguire sino ad una madonnina. Qui il sentiero piega a destra ed inizia a salire nel bosco. Proseguire fino ad un bivio dove, una freccia metallica attaccata su una pianta, indica la deviazione per il sentiero La Vergella. Si transita sotto la falesia delle Placchette di San Martino e poi si perde leggermente quota. Quando il sentiero riprende a salire (segnavia gialli) noi continuiamo in discesa fino una breve zona pianeggiante a pochi metri dalla cresta. Se raggiungete delle catene e l'attacco della via Attraverso il passato, vuol dire che avete proseguito sul sentiero della Vergella e dovrete fare dietro front. L'attacco, indicato da un sasso con il nome della via
(a fine 2019 il sasso non c'era più), è posto alla base di un diedro-canale.
Pochi metri più a destra si trova l'attacco della via Marcellino
pane e vino (scritta illeggibile e chiodo "convertito" in fix).
1° tiro:
salire il diedro-canale fino una fessura (dalla quale esce aria calda!). Poi tendere a sinistra sino alla sosta (2 fix+fettuccia).
20 Mt., III, IV, 6 fix.
2° tiro:
attraversare verso sinistra, inizialmente in discesa, fino la vecchia sosta. Qui salire per rocce terrose e un po' instabili raggiungendo la base della placca dove si sosta (2 fix).
Roccia delicata e terra. 15 Mt., II, 4 fix, 1 sosta intermedia (2 fix).
3° tiro:
alzarsi sulla placca e poi traversare a sinistra fino al suo termine (roccia delicata). Alzarsi pochi metri seguendo una fessura e poi traversare facilmente a sinistra fino alla base del diedro dove si sosta (1 fix+1 chiodo).
30 Mt., V+, VI+ oppure A0, V+, III, 6 fix, 3 chiodi.
4° tiro:
seguire il bel diedro, che poi diventa fessura, sino alla sosta (1 fix+1 chiodo). 30 Mt., V, 1 fix, 4 chiodi.
Da qui ci sono 2 possibilità:
A - Uscita diretta.
5° tiro:
seguire la fessura fino al breve diedrino. Superarlo e, subito dopo, uscire per facili rocce verso destra raggiungendo il bosco dove si sosta (pianta da attrezzare). 30 Mt., V, VI, IV, 6 fix.
B - Variante dello Zio. Dedicata ad un istruttore della scuola di
Calolziocorte lo "Zio Henry".
5° tiro:
traversare a sinistra su placca appoggiata e poi salire in verticale
per placca ripida con passi aggettanti. Si perviene ad una cornice
con sosta leggermente a sinistra (2 fix). 35 Mt, III+, VI, 9 fix.
6° tiro:
obliquare leggermente a sinistra su grosse e taglienti lame, poi in
verticale fino al termine della parete. Sosta da attrezzare
(pianta).
10 Mt., IV, 2 fix.
Discesa
Traversare brevemente a destra (viso a monte) raggiungendo subito il sentiero della Vergella. Seguirlo in discesa ritornando, in pochi minuti, alle placchette di San Martino. Da qui al parcheggio seguendo a ritroso il percorso dell'avvicinamento. |